Essential 11 manga per ricordare Leiji Matsumoto

Essential 11 manga per ricordare Leiji Matsumoto

Davide Vivaldi dell’Associazione Culturale Leiji Matsumoto ci guida alla scoperta del Sensei Matsumoto, scomparso a febbraio 2023.

Associazione Culturale Leiji MatsumotoTra i più grandi mangaka giapponesi, Leiji Matsumoto è stato sicuramente tra quelli che ha avuto l’impatto maggiore sulla prima diffusione della cultura manga e anime in Italia nel corso degli anni ’80. Il suo Capitan Harlock è stato un’icona per tutta una generazione di lettori e soprattutto appassionati di animazione nel nostro paese (e qui potete leggerne i motivi), ma tante altre sono state le opere che hanno avuto successo e hanno influenzato la passione per il fumetto e i cartoni animati orientali. L’amore per il Sensei in Italia è così forte da aver portato alla nascita dell’Associazione Culturale Leiji Matsumoto, nata nel 2015 con lo scopo di promuovere il valore artistico e letterario di Matsumoto e divulgare le sue opere, a cominciare dai manga ancora inediti, come l’opera giovanile Le avventure di un’ape e altri titoli rilevanti come Sexaroid e Miraizer Ban. Presidente onorario è stato lo stesso Sensei, che ha sostenuto il progetto con entusiasmo, partecipando a varie iniziative e con disegni originali.
In occasione della recente scomparsa di Matsumoto, abbiamo chiesto a Davide Vivaldi, vice-presidente dell’associazione, di raccontarci gli 11 manga più importanti del mangaka.

Le avventure di un’ape (Mitsubachi no bōken, 1954)

È l’opera con la quale Matsumoto debutta da professionista, a soli 15 anni, vincendo il concorso “Re degli esordienti” della rivista Manga Shōnen. Ispirato al romanzo L’ape Maia e le sue avventure di Waldemar Bonsels, questo breve racconto ha per protagonista l’ape Honey, che lascia il suo alveare alla scoperta del mondo esterno. Si intravedono già molte tematiche delle opere più famose del Maestro – quali il viaggio come crescita, il senso dell’avventura, il rispetto della vita e la difesa della natura – in questo delizioso esordio apprezzato dal grande Osamu Tezuka.

Le avventure di un'ape
Sexaroid (Sexaroid, 1968-70)

Destinato a un pubblico adulto, è il manga in cui Matsumoto introduce per la prima volta l’archetipo di donna slanciata con lunga chioma bionda che sarà presente in quasi tutte le sue opere successive. Qui è l’agente Yūki numero 7, una bellissima androide dotata di un corpo identico a quello di una donna umana e capace di provare sentimenti, al servizio di una misteriosa agenzia governativa. Assieme all’abile ma svogliato collega Shima affronta le più svariate minacce in un’importante saga di fantascienza spionistica con un pizzico di erotismo.

Sexaroid
Gun Frontier (Gan Furontia, 1972-75)

In un’ambientazione western che tornerà in altre opere del Maestro, muovono i primi passi i due modelli contrapposti di personaggio maschile preferiti dal Sensei: il basso e sgraziato Tochirō e lo snello e affascinante Harlock sono qui due avventurieri che viaggiano nella frontiera senza legge. Si unisce a loro Shinunora, una donna bella quanto priva di scrupoli. L’amicizia virile, la critica al razzismo e un singolare senso di famiglia nobilitano un manga decisamente adatto a un pubblico adulto, con dosi massicce di sesso e violenza e sprazzi di umorismo grottesco.

Gun Frontier
La corazzata Yamato (Uchū senkan Yamato, 1974-75)

La prima space opera di Matsumoto, creata assieme a Yoshinobu Nishizaki, eccelle per la complessità del racconto e la profondità delle tematiche, come il senso del dovere e la difesa del pianeta. Il Maestro dà vita al suo primo iconico mezzo spaziale, simbolo di speranza per una nazione ancora scossa dall’incubo nucleare. Orgoglio bellico del Giappone imperiale, la corazzata Yamato si trasforma in un’astronave in grado di raggiungere il lontano pianeta Iskandar, che può offrire i mezzi per eliminare la radioattività. Per il capitano Okita, valoroso comandante della spedizione, il Sensei si ispira a suo padre.

La corazzata Yamato
Le mille vite di Mi-kun (Torajima no Miime, 1975-77)

È il manga nel quale il Maestro Matsumoto riversa tutto il proprio amore per i gatti, la cui presenza ha avuto un ruolo importante nella sua quotidianità. Attraverso le avventure della gatta tigrata Mi-kun, che vive varie vite presso diverse famiglie, e le sue amicizie umane e feline, il Sensei rievoca esperienze personali con i vari gatti che gli hanno fatto compagnia nella vita, tutti chiamati Mi-kun come fossero incarnazioni dello stesso gatto o generazioni della stessa dinastia. Una serie di racconti autoconclusivi dai toni talora buffi, talora molto commoventi.

Le mille vite di Mi-kun
Miraizer Ban (Miraizer Ban, 1976-78)

Opera di fantascienza fondamentale per comprendere la poetica di Matsumoto, definisce compiutamente il concetto di tempo – il cosiddetto Toki no Wa (anello del tempo) – che sta alla base del Leijiverse, l’universo condiviso creato dal Maestro. Protagonista è un ragazzo capace di viaggiare nel passato e nel futuro in seguito all’esplosione di un laboratorio. Al suo fianco, esordisce il personaggio della dolce e seducente Kei Yūki, che accompagnerà Capitan Harlock nelle sue avventure. Dalla lettura di questo manga, estremamente fantasioso, si capisce perché il Leijiverse è così mutevole.

Miraizer Ban
Capitan Harlock (Uchū kaizoku kyaputen Hārokku, 1977-79)

L’opera di Matsumoto più famosa in Italia ha come protagonista il valoroso pirata spaziale che vive con la sua pittoresca ciurma seguendo ideali di libertà. Carismatico e cavalleresco, disposto a combattere “fino alle ossa” per i suoi valori a bordo dell’iconica astronave Arcadia, Capitan Harlock è la quintessenza dell’eroe matsumotiano. La versione cartacea è decisamente più spietata rispetto a quella, ormai entrata nell’immaginario collettivo, dell’anime. E in generale il manga, che non ha un vero finale, ha toni meno romantici. La storia dell’eroe rinnegato che difende la Terra dall’invasione delle Mazoniane – popolo di donne aliene con fisiologia vegetale – ha comunque un fascino senza eguali. Da approfondire su: www.lospaziobianco.it/essential-11-undici-cose-da-sapere-su-capitan-harlock.

Capitan Harlock
Galaxy Express 999 (Ginga Tetsudō Surī Nain, 1977-2003)

Tratto dal racconto di Kenji Miyazawa Una notte sul treno della Via Lattea, è il manga più lungo del Maestro Matsumoto e uno dei suoi capolavori. Costruito come un romanzo di formazione, segue il viaggio di Tetsuro, un ragazzo povero che desidera un corpo meccanico e per questo sale sul treno spaziale Galaxy Express 999, diretto al pianeta Lamethal. Lo accompagna l’affascinante e misteriosa Maetel, incarnazione della donna dei sogni del Maestro. Avventurosa e struggente, questa space opera affronta numerose tematiche – dal valore della vita all’utilizzo scriteriato della tecnologia – senza mai perdere la speranza. Il numero 999, che identifica anche la giovinezza, ne è la rappresentazione.

Galaxy Express 999
Queen Emeraldas (Kuīn Emerarudasu, 1978-79)

La leggendaria piratessa spaziale Emeraldas, già apparsa nelle precedenti opere del Sensei, diventa protagonista nel ruolo di mentore di un giovane orfano, Hiroshi, che sogna di viaggiare nello spazio per diventare un uomo migliore. Da un lato la speranza e dall’altro la malinconia, un ragazzo volitivo e una donna guerriera introversa e solitaria, titolare di un potente mezzo spaziale (l’astronave Queen Emeraldas): in questa space opera profondamente matsumotiana la trama non rivela molto e l’azione cede il passo alla riflessione, sullo sfondo di un’atmosfera rarefatta ed evocativa.

Queen Emeraldas
La regina dei mille anni (Shin taketori monogatari: sennen joō, 1980-83)

Ispirato all’antica fiaba Storia di un tagliabambù, questo manga è stato pubblicato una pagina al giorno sul quotidiano Sankei Shinbun per un totale di 1000 pagine, ed è per questo molto ricco di avvenimenti, che si susseguono a ritmo vivace e incalzante. La Terra è in rotta di collisione con il pianeta Lamethal e l’unica persona in grado di aiutare i terrestri a salvarsi sembra essere la misteriosa Regina dei Mille Anni. Una strana e bellissima ragazza, Yayoi Yukino, ne conosce il segreto. Dilemmi morali, prese di coscienza e colpi di scena caratterizzano la complessa trama di uno dei capolavori del Maestro, prologo ideale di tutte le sue opere di fantascienza.

La regina dei mille anni
L’anello del Nibelungo (Nīberungo no Yubiwa, 1990-2000)

Il capolavoro incompiuto della maturità di Matsumoto celebra la passione del Maestro per la musica classica. Trasposizione in chiave fantascientifica dell’omonima opera di Richard Wagner, si trasforma in una riflessione sulla mitologia del Leijiverse e sulla filosofia e sui valori che ne sono alla base. Inserendo nella vicenda alcuni celebri personaggi dei suoi manga precedenti, da Tochirō a Maetel a Emeraldas, il Sensei dà vita a una sua personale rilettura del mito di Sigfrido, dal quale è palesemente affascinato. E lo identifica con l’eroe idealista per eccellenza, Harlock, che qui sfida gli Dei per proteggere l’universo.

L'anello del Nibelungo

L’autore

Davide Vivaldi bioDavide Vivaldi, classe 1981, nato a La Spezia, non fa in tempo a vivere l’invasione degli anime in Italia, ma ha la fortuna di goderne l’onda lunga sulle reti private, e questo influisce sulla sua formazione. Cresciuto fra cinema e fumetti, scrive delle sue passioni sulle riviste online Cinema Errante e MEMO – Grandi Magazzini Culturali. Dal 2018 collabora con l’Associazione Culturale Leiji Matsumoto con articoli d’approfondimento, dal 2020 si occupa dei contenuti delle pagine social e, dall’ottobre 2021, ricopre la carica di Vice Presidente.

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