ERCcOMICS: intervista a Fiammetta Ghedini e Massimo Colella

ERCcOMICS: intervista a Fiammetta Ghedini e Massimo Colella

Abbiamo parlato con Fiammetta Ghedini e Massimo Colella di ERCcOMICS, un progetto finanziato dall'unione europea che si occupa della diffusione della ricerca scientifica attraverso i webcomics. Una fruttuosa collaborazione tra fumettisti e scienziati per far conoscere al grande pubblico il mondo della scienza.

Fiammetta Ghedini ha ottenuto il suo dottorato in Innovative Technology alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa nel 2010 e da allora si è dedicata alla divulgazione scientifica attraverso illustrazioni e disegni. Dopo essersi trasferita a Parigi e aver incontrato Massimo Colella (co-fondatore di La Bande Destinée, una agenzia dedicata alla comunicazione attraverso fumetti, illustrazioni e animazioni), insieme hanno deciso di intraprendere un’avventura eccitante e coraggiosa: usare il webcomics per divulgare alcune delle più interessanti ricerche scientifiche europee.
È nato così
ERCcOMICS, progetto finanziato dall’European Research Council. ERCcOMICS non è solo un portale web dove vengono pubblicati webcomics, ma un’insieme di azioni volte a promuovere e a formare la divulgazione scientifica attraverso il fumetto.
Abbiamo parlato con loro della nascita del progetto, del suo presente e del suo futuro.

Massimo Colella (sinistra), Marie-Christine Agopian (centro,project Manager alla Sorbonne Université), Fiammetta Ghedini (destra).

ERCcOMICS: come è nata l’idea e quali sono stati i passi necessari a realizzarla?
L’idea di ERCcOMICS è nata in modo naturale, grazie alla collaborazione tra me – ricercatrice convertita alla comunicazione scientifica e all’illustrazione – e Massimo Colella, fondatore della Bande Destinée, un’agenzia nata a Parigi che si occupa di comunicazione a fumetti.
Per poter dare vita al progetto ci siamo associati alla Sorbonne Université, un’università Francese all’insegna della multidisciplinarità, e abbiamo partecipato assieme ad un bando dell’ERC, il Consiglio Europeo della Ricerca. L’ERC finanzia la ricerca europea, in particolare la ricerca ad alto rischio, vale a dire le più avanzata, visionaria e spesso “fuori dal coro”. Applicando lo stesso criterio alla comunicazione scientifica, l’ERC ha deciso di scommettere su un progetto originale e creativo.

Come sono state scelti gli argomenti di ricerca da trattare?
L’Europa finanzia, naturalmente, ogni campo di ricerca. Noi cerchiamo di offrire un panorama vasto, scegliendo argomenti che vanno dagli standard di bellezza all’invisibilità, dall’intelligenza artificiale allo yoga, dalla polvere di stelle ai neuroni

Anche il mezzo scelto è abbastanza particolare: non si usa solo il webcomics ma anche tecnologie particolari per la sua fruizione, come per esempio lo scorrimento automatico, quello via click o quello via scrolling, in una maniera simile a quanto già visto in To Be Continued di Ghetti e Trimarchi (coinvolti anch’essi nel progetto). C’è stata anche una attenta ricerca su questo fronte?
Ogni webcomic è il risultato di discussioni e scambi tra l’artista, il team editoriale e … Lorenzo e Carlo (Ghetti e Trimarchi). L’idea di fondo è che il web non è un sostituto della carta: è un mezzo in sé, che offre ampie possibilità di sperimentazione e di creatività. Per questo ogni storia di ERCcOMICS offre un tipo diverso di interazione e lettura. Alcuni fumetti, per esempio TREECLIMBERS di Giacomo Nanni, sono vere e proprie animazioni, che sfruttano al massimo il potenziale dell’immagine interattiva in movimento.

Treeclimbers

Le serie mescolano molti argomenti di vari gruppi sparsi per l’Europa. Anche i fumetti hanno stili  molto diversi, ma ho notato una prevalenza di disegnatori italiani: c’è un motivo particolare per questa caratteristica del progetto o prevedete di ampliarlo anche sotto questo aspetto?
Il nostro obiettivo è quello di associare l’argomento scientifico allo stile – sia in termini di disegno che in termini di narrazione – più calzante. A partire da questo presupposto abbiamo affidato, ad esempio, all’artista francese Sandrine Martin il compito di raccontare un’indagine sul fenomeno delle fenomeno delle donne incinte migranti. Le eroine dei fumetti di Sandrine esplorano spesso temi come la maternità, l’infanzia, la femminilità; le sue biografie sono dettagliate e sottili. Lo stile raffinato di Giacomo Nanni invece si prestava molto bene alla rappresentazione della natura protagonista del suo webcomic TREECLIMBERS. L’artista brasiliano Clayton Junior invece ha l’abitudine di lavorare su dei progetti per ragazzi ed il suo stile si adattava bene ad una storia che mette in scena dei piccoli extraterrestri che s’infiltrano nel cervello degli umani, BRAINTRIPPERS.
Per quanto riguarda la prevalenza di disegnatori italiani: scegliamo i nostri autori attraverso un bando, che esce ogni ottobre, e tutti gli anni la maggioranza dei fumettisti che partecipano sono italiani. Il nostro criterio principale per la scelta è il talento, non la nazionalità, ma è vero che in Italia di fumettisti talentuosi ce ne sono molti e sarebbe assurdo non selezionarli solo perché sono italiani! Ma lavoriamo con artisti che vengono da tutto il mondo: Francia, Brasile, Stati Uniti…

Quattro serie completate, quattro nuove serie lanciate: quale è il bilancio a un anno circa dal lancio del progetto e quale è stato il riscontro da parte del pubblico e della comunità scientifica?
I risultati più sorprendenti del progetto sono stati due: primo, la relazione che si instaura tra ricercatore e artista; secondo, l’ispirazione che la scienza può fornire al fumetto.
Tra ricercatori e disegnatori emerge con naturalezza una collaborazione fruttuosa e un rapporto positivo, forse perché entrambi lavorano principalmente per passione e curiosità! Abbiamo testato questa sintonia anche durante le “conferenze illustrate”, durante le quali lo scienziato racconta il suo progetto e il disegnatore lo illustra in tempo reale.
L’altra bella sorpresa è stata che la scienza ha ispirato storie e immagini agli artisti, e non “spiegazioni”: nessuna delle nostre storie è didascalica.
Per quanto riguarda l’impatto sul pubblico, il progetto è stato accolto con grande entusiasmo dalla comunità scientifica. A partire da quest’anno ci concentreremo sulla diffusione nel mondo del fumetto, e saremo molto attivi sui social. Quindi veniteci a trovare su Facebook, Twitter e Instagram.


Il fumetto, cosí come l’animazione, sono stati spesso un mezzo di divulgazione scientifico molto efficace, anche se spesso accostato ad un pubblico di bambini. In questo caso, l’Unione Europea stessa ha puntato fortemente sul webcomics: secondo te questo è un cambiamento di prospettiva che sottolinea il riconoscimento del mezzo in termini più adulti e maturi anche per un pubblico più ampio?

Sicuramente. E il cambiamento di prospettiva risiede non solo nel riconoscimento del fumetto come mezzo, ma anche nella scommessa sul webcomic come strumento a parte. Infatti il webcomic assicura, oltre alla massima diffusione internazionale, anche la possibilità di comunicare non solo attraverso le immagini e le parole ma anche attraverso l’interazione e il movimento. Inoltre è il mezzo perfetto per amalgamare strati diversi di informazione, dall’illustrazione alla pubblicazione scientifica agli articoli giornalistici.

Una domanda speculare a questa: il webcomic può essere un buon mezzo per diffondere e rendere popolare (e in molti casi giustificare) alcune ricerche che possono sembrare oscure al grande pubblico? Per dire, una ricerca sulle liane può apparire criptica ai più, e lo dice uno che studia la vita sessuale delle diatomee…
Alcuni progetti possono apparire criptici a prima vista ma il nostro scopo non è spiegarne i dettagli tecnici, ma catturare lo spirito e lo scopo della ricerca. La ricerca sulle liane in particolare, è di importanza globale perché il ricercatore con cui abbiamo lavorato, Hans Verbeek, ha scoperto che hanno un ruolo importante nell’ecosistema e che la loro attuale proliferazione crea un circolo vizioso pericoloso nella nostra epoca di surriscaldamento globale. E dai tempi di Darwin, nessuno si era più interessato alle liane! A partire da questa ricerca, Giacomo Nanni ha creato una storia corale e poetica, TREECLIMBERS (che ho già citato) e non certo un manuale didascalico.

Braintrippers

Per chiudere, una classica domanda: cosa c’è nel futuro di ERCcomics, sia dentro che fuori dal sito? Ho visto sul blog che avete organizzato quest’anno un workshop sulla comunicazione scientifica. Ci sono altri progetti del genere all’orizzonte?
Per ora abbiamo quattro webcomic terminati, altri quattro in corso di pubblicazione, e ne abbiamo in cantiere altri otto che pubblicheremo entro il 2020. Continueremo ogni anno ad organizzare delle conferenze illustrate e degli eventi per ogni tipo di pubblico. Adesso che abbiamo abbastanza materiale stiamo pensando anche di organizzare una mostra nell’ambito di un festival fumettistico.

Grazie mille per la vostra disponibilità e buon lavoro!

Intervista realizzata via e-mail il 9 Gennaio 2018

 

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