Scritto da Christophe Arleston e disegnato da Alessandro Barbucci giunge qui in Italia, grazie a Bao Publishing, Ekhö – Mondo Specchio.
Al momento sono editi due volumi cartonati di 104 pagine ciascuno. Questi raccolgono le prime quattro storie della serie che ruota attorno alle disavventure di Formicola Grattuglia.
La giovane e avvenente ragazza si trova catapultata insieme a Podrov, suo vicino di posto su un volo Parigi-New York, nel mondo parallelo chiamato Ekhö. Qui, Formicola viene informata dai preshaun, esseri senzienti simili a scoiattoli, di aver ereditato l’agenzia di artisti della sua defunta sua zia. Inoltre, la ragazza sembra divenuta, suo malgrado, capace di farsi possedere dagli spiriti dei defunti, i quali la costringono a indagare sui misteri connessi alle loro morti.
La dimensione parallela
La coppia di protagonisti viaggia, nell’arco dei due volumi, nelle versioni parallele di quattro città del nostro mondo: New York, Parigi, Hollywood e Barcellona.
La cosa forse più interessante di Ekhö è proprio il meccanismo narrativo del “mondo specchio”: il divertimento per il lettore sta nello scoprire come sono state modificate le varie città, con un rovesciamento degli elementi del mondo moderno in un equivalente fantastico.
Alcuni curiosi dettagli nei vari campi lunghi immergono sempre di più nella strampalata quotidianità di questo universo parallelo e rendono, difatti, l’ambientazione una delle colonne portanti di tutta la saga.
Non solo un fumetto umoristico
La storia assume fin da subito toni leggeri, ridicolizzando una società radiosa solo all’apparenza e in realtà frutto di un sistema opprimente che tende a celare le verità scomode ai più. Così, i sobborghi di New York rivelano uomini disposti a mettere in gioco la propria vita per qualche spicciolo e artisti in declino a causa della tossicodipendenza. Il tutto smorza a tratti l’allegria generale dell’opera, permettendo però anche di dare maggiore profondità alla trama e alla psicologia dei personaggi.
Tale dicotomia viene portata avanti nei capitoli seguenti, nei quali vengono ridicolizzati vizi e difetti della variegata campionatura umana che si trova nei club notturni parigini e alcuni villain eccentrici quanto temibili.
La storia, poi, strizza spesso l’occhio al lettore più attento, che saprà cogliere una miriade di citazioni non solo storiche e sociali ma anche legate alla cultura pop, presenti soprattutto nel terzo capitolo.
Tra disegni cartooneschi e colori brillanti
I disegni di Barbucci accompagnano con grande efficacia il lettore per tutta la durata dell’opera con uno stile affine ai suoi lavori precedenti. Barbucci del resto viene dalla Disney italiana più recente, e dopo l’esordio sulle testate storiche (Paperino e Topolino) è passato a PKNA, quindi W.I.T.C.H., Monster Allergy, in un progressivo avvicinamento al segno di questi albi.
Questo suo tratto serve bene anche le frequenti scene garbatamente sexy, che non perdono la loro malizia, ma vengono trasfigurate in una versione più umoristica che non propriamente erotica. Movenze e espressioni dei personaggi mostrano un’irresistibile carica comica, mentre i contorni degli oggetti si fanno soffici e affusolati, mentre con una meticolosa attenzione ai particolari ambientali Barbucci ci regala panorami sontuosi.
Anche il layout della tavola, basato sulle quattro strisce francesi, risulta mosso e dinamico, pur non distanziandosi particolarmente dalla tradizionale composizione franco-belga.
Il disegnatore nostrano si trova coadiuvato nel suo lavoro grafico dai colori brillanti di Nolwenn Lebreton. Quest’ultimo riesce ad alternare sapientemente tavole splendenti, anche durante scene notturne, a tavole rosse e di tonalità cupe, fino a spegnere quasi del tutto i colori, aumentando la tensione, per poi rilassare il lettore con delicati toni di rosa e azzurro.
Conclusioni
Arleston, celebre in Francia per la fortunata serie di Lanfeust de Troy (1994-2000) e relativi spin-off, con questa storia diverge dal fantasy “puro”, che ha già dimostrato essergli congeniale. A differenza della maggior parte dei fantasy medioevali, il Mondo Specchio presenta elementi di un Ottocento alternativo sia sotto il profilo tecnologico che sotto quello politico: ad esempio, elettricità e armi da fuoco sono assenti, ma la Tour Eiffel è divenuta dimora di una dinastia napoleonica che è andata oltre Napoleone III. Per contro, non esiste una vera e propria magia e persino i preshaun restano abbastanza sbigottiti di fronte alle possessioni spiritiche di Formicola.
Il rischio potrebbe essere quello di mettere troppa carne al fuoco: la storia ha infatti un certo gusto “barocco”, volutamente sovraccarico, nelle situazioni e nell’aspetto visuale. La leggerezza tipica dell’avventura francese che pervade questi albi, però, riesce a bilanciare questa sovrabbondanza stilistica.
Questo divertente fantasy-steampunk sembra ricordare un capostipite come Valerian(1967) di Christin e Mézières, nella sua satira di una caotica ma in fondo efficiente burocrazia. Ma non si tratta di una derivazione diretta: piuttosto di una sfumata “ekho”.
Abbiamo parlato di:
Ekhö – New York/Parigi
Christophe Arleston, Alessandro Barbucci, Nolwenn Lebreton
Bao Publishing, 12 Dicembre 2014
104 pagine, cartonato, colori – 17€
ISBN: 978-88-6543-212-9
Ekhö – Hollywood/Barcellona
Christophe Arleston, Alessandro Barbucci, Nolwenn Lebreton
Bao Publishing, 13 Ottobre 2016
104 pagine, cartonato, colori – 18€
ISBN: 978-88-6543-815-2