Dylan Dog tra streghe e intelligenze artificiali

Dylan Dog tra streghe e intelligenze artificiali

In "Hazel la morta", Dylan Dog si scontra con un'entità omicida nata dalla violenza dell'uomo.

1698680181681.png Hazel La Morta Dylan Dog 447Dietro alla bella copertina dei fratelli Raul e Gianluca Cestaro, che omaggia il piccolo cult cinematografico Schock, diretto dal grande Mario Bava, si nasconde il secondo capitolo di tre episodi (slegati tra di loro) dedicati al rapporto tra l’essere umano e le intelligenze artificiali.

L’albo, nato da un soggetto di Barbara Baraldi, Rita Porretto e Silvia Mericone, e sceneggiato dalle ultime due, utilizza due topoi del genere horror moderno, come il cellulare e la telefonata “maledetta” e il mostro evocato ripetendo più volte il suo nome o una particolare frase.
Le autrici intessono una vicenda che si sviluppa canonicamente e forse troppo velocemente, attraverso un’indagine a tratti forzata (croce e delizia di Dylan Dog), ma che gioca in modo convincente con gli eventi messi in moto dal ritorno della strega Hazel, attraverso una scrittura comunque efficace e a un ritmo sostenuto.

Una serie di omicidi truculenti e splatter, che segnano l’indagine di Dylan, porta a un finale sorprendente in cui l’indagatore dell’incubo viene messo di fronte alla riflessione sul valore e sull’importanza della vita reale rapportata a quella artificiale, se nata da un trauma fin troppo radicato nel nostro quotidiano.

Ai disegni dopo una lunga serie di episodi realizzati per Julia, altra nota serie Bonelli, fa il suo esordio sul personaggio Antonio Marinetti con una prova di grande qualità. Al netto di una fisionomia del protagonista non sempre fedele a quella classica, l’autore sfoggia un tratto e uno stile capaci di alternare figure umane e non, sfondi e ambienti curati fin nel più piccolo dettaglio, campiture di nero e toni di grigio sempre in modo efficace.

Quello che più colpisce è l’utilizzo ingegnoso della gabbia: a quella classica si affianca una serie di tavole frantumate come uno specchio rotto, altre cangianti e ancora riprese da angoli impossibili con un risultato finale davvero strepitoso. Indovinate e ispirate le tante citazioni grafiche, come ad esempio quella dedicata a Johnny Freak nell’ultima vignetta di pagina 95. Interessante, infine, l’utilizzo di un erotismo soft che non lesina nudi e inquadrature al limite del “mostrabile” e che non risulta mai fine a se stesso.

Abbiamo parlato di:
Dylan Dog #447 – Hazel la morta
Barbara Baraldi, Rita Porretto, Silvia Mericone, Antonio Marinetti
Sergio Bonelli Editore, dicembre 2023
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 4,90 €
ISSN: 9771121580009

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