Dottor Banner e Mister Hulk

Dottor Banner e Mister Hulk

Daniele Ciberio, traduzione Gordiano Lupi Edizioni Il Foglio - 2003 - 98pp. - 10euro

Dottor Banner e Mister HulkEra normale che, dopo il successo riscontrato dal film di Ang Lee, piccoli e grandi editori dedicassero attenzione alla collana del gigante verde, e che pubblicassero testi di critica su uno dei candidati a diventare personaggio dell’anno.Il volume di Daniele Ciberio, presentato in una discreta veste grafica, si rivela esauriente e puntuale a tutti coloro i quali vogliano approfondire la propria conoscenza in merito a quello che risulta essere il personaggio Marvel più complesso, grazie all’interpretazione psicanalitica del grande sceneggiatore Peter David. Il testo non solo ci presenta ed analizza tutti i comprimari del personaggio, permettendoci dunque di percorrere un lungo viaggio in compagnia del Dottor Banner nelle sue tristi vicissitudini, ma analizza anche le differenze tra la serie a fumetti, la serie animata, l’ottimo telefilm interpretato da Bill Bixby ed il recente (ma tanto atteso, dopo anni in cui si vociferava che sarebbe incominciate le riprese) film di Ang Lee. Vista la completezza del volume posso dunque sperare che riceva in Italia lo stesso successo che ha ottenuto in America Latina.

A corredare il volume ed integrare l’edizione italiana troviamo un breve saggio di Gordiano Lupi, già traduttore del volume, che espone seppure velocemente un’analisi sull’Uomo ragno. Il pezzo di Lupi risulta più discorsivo per la sua relativa semplicità, dovuta alla sua brevità se paragonato alla riflessione condotta da Ciberio su Hulk; questa maggiore scorrevolezza nella lettura è dovuta al fatto che il Lupi ha deciso di analizzare tutta la vicenda dal punto di vista di Peter Parker, trascurando le vicende degli antagonisti. D’altronde credo che sarebbe stato difficile riepilogare ogni evento percorso nella serie in sole venti pagine, soprattutto con un personaggio come L’uomo ragno, dove la minor complessità psicologica rispetto al “Gigante Verde” ha costantemente spinto gli sceneggiatori che si sono succeduti in questo trentennio a creare regolarmente nuovi cicli, per mantenere viva ed attuale l’attenzione del lettore.

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