Don Camillo a fumetti: la rinascita di una nazione

Don Camillo a fumetti: la rinascita di una nazione

Davide Barzi prosegue, con vari disegnatori, nella trasposizione a fumetti delle storie di Don Camillo di Guareschi, giungendo ai racconti che riguardano le storie della ricostruzione.

Questo nuovo volume di Don Camillo a fumetti, il sedicesimo della serie, giunge con una azzeccatissima cover di Ennio Bufi a una fase più avanzata della produzione guareschiana, a un terzo del corpus completo delle storie del Mondo Piccolo, come ricorda il figlio dello scrittore, Alberto, in una bella prefazione.

La macchina editoriale dell’ambizioso progetto è così rodata e procede in modo simile a quanto abbiamo avuto modo di dire più volte dei numeri precedenti. Davide Barzi costruisce una dettagliata ricostruzione non solo dei racconti, ma anche dei vari particolari che rimandano agli anni ’50 dell’ambientazione, spiegando le scelte interpretative e le eventuali citazioni in un breve testo introduttivo a ogni storia.

L’impostazione di tavola è regolare, con una struttura su quattro striscie e vignette a sviluppo prevalentemente orizzontale che evocano lo schermo cinematografico, dove si è verificata la prima trasposizione visuale di queste avventure. Anche la scelta del bianco e nero a mezza tinta rimanda all’immaginario filmico, anche se questo fumetto si pone anche come una trasposizione più fedele e filologica rispetto alle semplificazioni operate nei film guareschiani.

Il risultato è una forte omogeneità visiva dei vari disegnatori: pur rimanendo riconoscibili i segni dei singoli, convergono in una resa dettagliata e realistica dei vari particolari. Al centro resta quindi Guareschi, l’autore originario: qui presentato con storie un po’ meno note, forse, ma che proprio per questo merita di essere riscoperto, anche per completare il quadro di uno scrittore certo conservatore ma impossibile da incasellare in modo schematico.

La storia che dà il titolo alla raccolta, la prima, Sabotaggio, è a tal proposito emblematica: Peppone e Don Camillo devono collaborare per impedire la disoccupazione agraria portata dalla meccanizzazione, e il pretone guareschiano assume qui posizioni molto più vicine al popolo che agli agrari i quali, infatti, si irritano molto per il suo atteggiamento.

Civil e la banda è un episodio narrato a Guareschi da Leo Longanesi (1905-1957, giornalista, editore, fondatore dell’omonima casa editrice), su un irriducibile ateo romagnolo, qui reso con l’aspetto di Gino Sansoni: anche qui la posizione di Don Camillo dimostra la fondamentale umanità e quasi modernità del burbero prete, con aperture di Guareschi ancora inedite nella Chiesa di quegli anni pre-conciliari.

La Madonna brutta conferma la profonda e genuina devozione mariana dell’autore: una storia apparsa, tra l’altro, in quel 1950 in cui Pio XII proclamava il dogma dell’Assunzione in cielo utilizzando – unica volta finora, dal 1870 in cui era istituita – l’infallibilità papale. In Fulmine emerge tutto il ruvido animalismo di Guareschi, mentre Giallo è la storia particolarmente cupa di un delitto, anche nel finale poco conciliatorio sulla natura umana.

Certo non si può pensare di rovesciare integralmente la visione guareschiana: ma queste storie meno note – ma niente affatto minori – sono utili a restituirne un quadro di narratore a tutto tondo.  In questo, il lavoro degli autori è meritorio nel contribuire a mantenere vivo il dibattito sulla importanza letteraria di Guareschi, ancora pienamente da riconoscere.

Abbiamo parlato di:
Don Camillo 16 – Sabotaggio
Davide Barzi, Tommaso Arzeno, Adriano Fruch, Federico Nardo, Gianmarco Veronesi
ReNoir Comics, 2018
112 pagine, brossurato, bianco e nero – 12,90 €
ISBN: 9788865672075

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