Dogmadrome è un volume pubblicato da Eris Edizioni, scritto e disegnato da Lorenzo Mò.
La trama racconta di quattro giovani ragazzi appassionati di giochi da tavolo che, durante la prima partita di un nuovo gioco molto simile a Dungeons & Dragons, Struggler Runner, si trovano all'interno di un mondo molto più realistico di quanto pensassero. I protagonisti sono: Edo, Gianni, Fede e Paro, rispettivamente il folletto, lo stregone, il guerriero e il master (ovvero colui che il potere decisionale su ogni aspetto del gioco). Ma con il progredire dell'avventura si trovano di fronte a scenari sempre più folli e surreali e una sconcertante scoperta cambia il corso della loro storia.
Due sono i temi che emergono durante la lettura: il rapporto tra realtà e finzione e il potere della narrazione.
Riguardo al primo, l'equilibrio tra le due forze viene spezzato in favore di una dimensione in cui le leggi del reale sono continuamente ribaltate e dove sembra essere tutto possibile ma, a causa di un master troppo permaloso o di mezzi magici misteriosi, solo il caos governa e legifera, proprio come nella vita. L'impianto della narrazione, impostata come un gioco di ruolo e dove un evento si sussegue all'altro in modo apparentemente inspiegabile, favorisce appunto l'emergere del caos e della casualità.
La riflessione sul potere della narrazione si districa più piani contemporaneamente: quello del master, che organizza e racconta la storia ai giocatori; quello di Babarog, il villain dell'intera vicenda animato da un misterioso scopo, che racconta la sua versione dei fatti a Edo per farsi liberare dalla sua prigione di vetro e compiere i suoi misfatti; e infine quella dell'autore, che crea una storia nella quale il lettore si trova catapultato, entrando in un racconto dove non esistono vie di fuga, se non quella rappresentata dal termine della lettura stessa.
Infatti proprio il finale del volume fa sorgere nuove interessanti questioni: il potere della narrazione e quello delle storie è pressoché illimitato. Dogmadrome ci vuole in fondo comunicare che un racconto, qualsiasi sia il medium attraverso il quale viene propagato, ha la capacità di rimanere nel cuore del lettore, di segnarlo per sempre, perché può vivere, essere rivissuto e riportato alla memoria per la sua stessa natura di narrazione con una realtà propria.
Tutt'altro che scialbi poi i dialoghi, ricchi di modi di dire e termini liberi da un'impostazione formale e vicini al linguaggio gergale, giovanile e a volte dialettale, che vengono esaltati nei serrati botta e risposta tra i protagonisti, impostando il tono divertente, spensierato e sopra le righe della vicenda, non dimenticandosi, però, di spingere sulla drammaticità quando necessario, soprattutto attraverso il filtro dell'adolescenza.
I disegni mostrano un'influenza massiccia dell'animazione, sia nelle forme dei personaggi che nelle espressioni dei loro volti, quest'ultime volutamente accentuate e caricaturali. Questa stessa caratteristica si riflette anche nel modo in cui gesticolano e si muovono all'interno dello spazio creato dall'autore, essendo inoltre favoriti da un character design semplice e intuitivo, da un tratto cartoonesco e da una linea sottile.
La colorazione digitale esalta la palette scelta e la frequente “sporcatura” con il nero, attraverso un utilizzo particolareggiato delle ombre e del chiaroscuro, dona a oggetti e ambienti una sensazione di vissuto.
Importante sottolineare la costruzione della pagina e il montaggio delle vignette: di frequente la gabbia è composta da sei vignette quadrate, a volte spezzate da vignette orizzontali lunghe o che vanno a occupare mezza pagina, nel caso in cui più di due personaggi sono in campo oppure si vuole enfatizzare la scena. Questa scelta di Mò stimola l'immaginazione del lettore nel balzo da una vignetta all'altra, visto che alcuni movimenti dei personaggi che ci si potrebbe aspettare vengono saltati, ampliando lo scarto di tempo tra due vignette consecutive, costringendo il lettore a visualizzare più di un semplice gesto singolo nei passaggi tra le vignette che si susseguono.
Dogmadrome è quindi un interessante esperimento che fonde il mondo del fumetto e quello dei giochi di ruolo e che evita di perdersi in sofismi poco consoni al suo stile, esprimendo le sue potenzialità attraverso una gestione artistico-narrativa di carattere.
Abbiamo parlato di:
Dogmadrome
Lorenzo Mò
Eris Edizioni, marzo 2019
208 pagine, colori, brossurato – 20,00 €
ISBN: 9788898644384