di Brian Wood e Riccardo Burchielli
Vertigo/DC Comics, 2006 – 128 pagg. col. bros. – 9,99$
Ci sono almeno due importanti ragioni per avvicinarsi a DMZ: la prima sono i disegni del nostro Riccardo Burchielli (proveniente dalla squadra di John Doe, straordinario talento e dall’inizio di carriera fulminante); il secondo è il prezzo di copertina del primo TP, poco meno di 10 dollari. Per il resto, purtroppo, la storia appare come una delle più deboli dell’autore Wood (qui ai testi e ai lay-out). Si ripresentano piuttosto alcuni dei punti deboli che già avevano caratterizzato altri suoi lavori precedenti (ma non la splendida Demo, per esempio): trama esile, pretenziosa e poco organica, che vuole concentrarsi più su alcuni personaggi, decisamente prevedibili e stereotipati, piuttosto che sulle conseguenze narrative che le premesse della storia potenzialmente hanno aperto. E in DMZ la premessa è senz’altro importante, perché immagina uno scenario nel quale New York City è il centro della Seconda Guerra Civile statunitense. N.Y. come Gerusalemme o l’Afghanistan o l’Irak, insomma. Ma in questa prima raccolta, come detto, la narrazione procede fiacca e prevedibile. La prova di Burchielli è invece altalenante, con momenti felici e altri più tirati via. Attendiamo il secondo TP per la prova d’appello. (Guglielmo Nigro)