La produzione fumettistica italiana ha sempre offerto numerose proposte, spaziando per stili e generi differenti, in base alle esigenza ed alle idee degli autori, ma anche alle richieste del pubblico. A fianco a produzioni fantascientifiche, super-eroistiche o per teen-ager, ad esempio, è possibile trovare fumetti appartenenti al filone western o erotico. Questo ultimo genere, di solito bistrattato dalla critica e fisicamente nascosto agli occhi dei lettori più giovani, per evidenti motivi di legalità e pudore, ha comunque dato la possibilità a tanti autori di fare la dovuta “gavetta”. Alcuni dei principali maestri del fumetto italiano, infatti, hanno mosso i primi passi proprio sui noti tascabili “eroticomici”, che sono stati la loro palestra prima di spiccare il volo verso le produzioni d’autore o fumetti famosi e di largo consumo.
Questa tendenza continua ancora oggi e, per fortuna, il livello di alcune serie erotiche è migliorato anche sotto il profilo delle storie, ora meno semplici e volgari, più fantasiose e raffinate. Sicuramente è questo il caso dei Classici dell’erotismo distribuiti da Coniglio Editore e in special modo del più recente numero della serie, quello dedicato a Djustine. La sexy-pistolera dello scrittore Enrico Teodorani, nata nell’ambito delle autoproduzioni underground, porta con sé anche in edicola il suo carico di morbosa sensualità, la sua atmosfera gotica ed il suo west particolare, fatto di maniaci, morti viventi, serial killer, vampiri… Sarebbe cieco definirlo solo un fumetto erotico e neppure si può tentare di ricondurlo al western, all’avventuroso o all’horror. Djustine è tutto questo ed è anche qualcosa in più. È soprattutto Enrico Teodorani, con il suo stile secco e deciso, con il suo mondo fantastico fatto di contaminazioni fra generi, senza schemi ne preconcetti.
Ad affiancarlo, nelle 48 pagine di questo volume, troviamo numerosi giovani disegnatori italiani e stranieri, tra loro molto differenti per tratto e stile, ma egualmente capaci di impostare tavole interessanti e trovare il giusto bilanciamento fra bianchi & neri. Fra tutti, pero’ spiccano per talento e professionalità Silvano Calligari e Antonio Conversano, due disegnatori che presto potrebbero migrare verso lidi ancor più prestigiosi.
Truther
15 Gennaio 2018 a 12:53
Come si può vedere, la Blondie della Bonelli è una copia spiccicata della Djustine di Teodorani:
http://www.sergiobonelli.it/zagor/2017/12/20/albo/il-ritorno-di-blondie-1002268/
la redazione
15 Gennaio 2018 a 22:11
Bionda, procace, pericolosa… Siamo sicuri sia un modello così originale?