Black Widow
Nei giorni scorsi, dopo mesi di rinvii, la Disney ha ufficialmente annunciato la nuova data di uscita di Black Widow, fornendo per la prima volta una collocazione della pellicola in era di pandemia, la quale uscirà in contemporanea sia nelle sale che sulla piattaforma Disney+. Allo stesso tempo, la major ha deciso un nuovo rinvio dell’uscita di un altro atteso titolo Marvel Studios, ovvero Shang-Chi and The Legend of the Ten Rings, confermando però la sola uscita nelle sale cinematografiche il prossimo settembre.
Questi due annunci riflettono la situazione in piena evoluzione negli Stati Uniti, dove la campagna vaccinale organizzata dall’attuale amministrazione di Joe Biden procede spedita, ma al tempo stesso non nasconde come l’incertezza sia ancora viva tra le major hollywoodiane.
Secondo The Hollywood Reporter, tutte le parti interessate nell’industria del cinema, esercenti in primis, si sarebbero rassegnate al fatto che le major di Hollywood, ancora per qualche tempo, sperimenteranno diversi modelli per i propri film, fintanto che la pandemia continuerà.
Black Widow è un film costoso. Non sorprende che stiano spostando la data – ha affermato al sito l’analista di Wall Street Eric Handler di MKM Partners – La Disney non è a suo agio nel rilasciare un film da oltre 200 milioni di dollari quando c’è così tanta incertezza. Quest’anno è tutta una questione di sperimentazione. La Disney non sta abbandonando gli esercenti, ma non cè molto che ora i cinema possano fare.
Tutti hanno fatto le loro grandi mosse. Le aziende guarderanno a cosa funziona, e poi ci sarà un ridimensionamento – ha invece affermato una fonte dello studio.
A Wall Street, comunque, si ragiona già sulla decisione della major di Topolino. Alcuni analisti infatti sostengono che la scelta di una uscita in contemporanea al cinema e in streaming fornirà alla Disney preziosi dati sulla domanda di film per entrambe le parti, influenzando le decisioni future. Un’altra fonte ipotizza invece che la major voglia proteggere i suoi prodotti nel caso in cui l’Europa rimanga ancora bloccata, mentre gli Stati Uniti impongono nuove restrizioni, sperimentando una sorta di “economia quotidiana”. A questo proposito, in molti riflettono sul fatto che lo studio si aspetti chiusure ricorrenti per anni, fino a quando la maggior parte del pianeta non sarà vaccinata.
La Disney, come altre major (a parte Netflix, Sony e in parte Universal) ha subito enormi danni dalla crisi globale causata dalla pandemia. Il profitto rispetto al 2019 è stato quasi dimezzato tra le chiusure dei cinema e un box office particolarmente difficile, che non ha ripetuto ovviamente l’exploit degli 11.1 miliardi di incassi dell’anno precedente.
Nel primo trimestre del 2020, ad esempio, Disney ha riportato profitti inferiori e un impatto negativo del Covid-19 sulla performance del film Pixar Onward.
Nello stesso periodo, la piattaforma streaming di Netflix ha visto un incremento dei profitti rispetto a un 2019 che non era stato proprio positivo, e veleggia verso un pareggio in bilancio, tra l’altro con oltre 500 progetti televisivi o cinematografici in produzione o comunque pronti al debutto. E’ ovvio quindi che, per rispondere al meglio alla concorrenza, la Disney abbia voluto anch’essa accettare la scommessa, mantenendosi comunque più cauta per il prossimo autunno, che potrebbe anche vedere l’inizio di un progressivo ritorno alla normalità.
The Suicide Squad – Missione Suicida
Il primo trailer di The Suicide Squad – Missione Suicida, diffuso dalla Warner Bros. nei giorni scorsi, oltre a fornire un primo sguardo sul sequel incentrato sui criminali DC Comics, segna un deciso cambiamento rispetto alla prima pellicola diretta da David Ayer.
L’impronta del regista James Gunn è nettamente chiara nel delineare fin da subito le differenze tra questo film e il precedente, marcando fortemente le atmosfere ironiche che vanno a caratterizzare una squadra di perdenti, in maniera molto più evidenziata rispetto a quanto fatto dal predecessore. Nel primo capitolo, l’ironia era presente a brevi tratti quando non supportata dal personaggio di Harley Quinn (Margot Robbie), ma era in qualche modo schiacciata da un alone di oscurità che cercava di delineare alcuni membri del gruppo in maniera più seria, riuscendoci solo in parte sia con i personaggi di Deadshot (Will Smith) e di Harley, ma anche seppur in maniera accennata con l’Incantatrice (Cara Delevnigne) e Rick Flag (Joel Kinnaman). Cancellata qundi quella patina di tristezza, Gunn sembra mantenere le atmosfere da “sporca dozzina di perdenti”, inserendo anche una buona dose di violenza nella figura di King Shark, svelando il villain principale (Starro) e quindi dando l’anticipazione di un divertissement condito di molti ingredienti che sembrano funzionare a un primo sguardo.
Per quanto riguarda gli interpreti, oltre alla ormai consolidata presenza di una Margot Robbie che con il suo personaggio riesce già nel trailer a rubare la scena, è interssante notare come Idris Elba delinei un personaggio che è il contrario di quanto fu Smith nel primo film. Svogliato, non desideroso di fare il leader nè di morire, il suo Bloodsport è la perfetta antitesi del Deadshot di Ayer, mentre Gunn sembra invece riportare Rick Flag su un piano più umano e meno distaccato, visto che il colonnello pare partecipare anch’esso all’ironia che attornia il progetto.
Dal punto di vista promozionale, è il nome di Gunn che risalta nel trailer con la dicitura “Dalla mente terribilmente geniale di James Gunn“, a ulteriore conferma che la major vuole segnare un netto taglio con il precedente film. D’altronde, un sequel realizzato a ben cinque anni di distanza dal primo capitolo esige un cambio di passo nella promozione, e comporta una scommessa non da poco che, se persa, rischia di mettere la parola fine al franchise.
I casting di Black Adam e del sequel di Shazam
Nei giorni scorsi hanno attirato l’attenzione i casting di Shazam! Fury of The Gods e Black Adam, che hanno visto l’entrata nei rispettivi film degli attori Helen Mirren e Pierce Brosnan, rispettivamente come la villain principale Hespera e del supereroe Doctor Fate.
In entrambi i casi, la New Line Cinema ha deciso di puntare su due veterani del cinema come la vincitrice del premio Oscar e l’ex James Bond, i quali hanno dimostrato negli ultimi anni di sapere muoversi con disinvoltura tra cinema impegnato e progetti più mainstream, come ad esempio la partecipazione della Mirren a Red e Red 2, ma anche il franchise di Fast and Furious . Soprattutto nel primo caso, sarà interessante vedere come l’attrice di The Queen saprà muoversi nell’interpretazione di una villain principale in un film tratto da un fumetto, mentre nel secondo è da chiedersi quale caratterizzazione Brosnan fornirà a un attempato ma affascinante Doctor Fate.
In entrambi i casi, i due progetti risaltano ancora per interesse tra quelli ispirati ai fumetti DC Comic, delineando come la New Line si stia muovendo in maniera autonoma e professionale nell’universo cinematografico DC, riuscendo al tempo stesso a costruire una sua impronta senza discostarsi troppo dalla fonte principale.