“La cosa più importante che Pasolini avrebbe potuto dare ai suoi contemporanei sarebbe stata il suo diario.”
Da queste parole, scritte in un saggio di Carlo Bordini, prende le mosse Diario segreto di Pasolini, graphic novel edito da BeccoGiallo con i testi di Elettra Stamboulis e i disegni di Gianluca Costantini. Un’opera apocrifa, costruita e immaginata, eppure autentica nello spirito e nel contenuto intellettuale.
La coppia di autori, già rodata sulle biografie Pertini fra le nuvole, Arrivederci Berlinguer e Cena con Gramsci, si basa infatti sulle opere, gli scritti e le interviste lasciati da Pier Paolo Pasolini per trarne un ideale diario della sua infanzia. Il resoconto inizia con il concepimento del protagonista e finisce tragicamente con la morte del fratello Guido, partigiano ucciso nell’Eccidio di Porzus; il risultato è un volume denso, per immaginario e portata concettuale.
Lo si approccia incuriositi, con quel distacco che si prova inconsciamente davanti a un’opera che si spaccia per altro: non è Pasolini, non lo è realmente. E poi si finisce per scivolare, senza alcuna forzatura, nell’universo raccontato dalle sue pagine, un ritratto razionale ed emotivo talmente intimo da saper commuovere.
È onesto, Diario segreto di Pasolini, come può esserlo il frutto di uno studio appassionato del materiale originale.
Tra le fittizie annotazioni del Pasolini bambino, scritte in un’impeccabile calligrafia da scolaro sulle pagine di un quaderno a righe, si fanno strada le angosce private insieme al pensiero etico e filosofico: ritualità, autocoscienza e una certa tensione mistica accompagnano la crescita di Pier Paolo tra i luoghi della sua vita, ma anche sul treno stesso, dove amava scrivere e pensare.
A ogni annotazione fanno eco schizzi evocativi e illustrazioni di varia natura: foto e immagini scarabocchiate, atmosfere sporcate da freghi di pennarello, figure e volti restituiti da pochi tratti di china. Una potenza espressiva ottenuta combinando stili e tecniche differenti, comunque legati dal filo conduttore di un’unica e complessa personalità: la sua eredità poetica e teorica, la sua cultura antifascista, il disagio insopportabile davanti al conformismo si affacciano dai brevi resoconti del protagonista.
Pasolini rivive così non soltanto nella poesia dei testi, che si rifanno alla musicalità del suo linguaggio e all’acume tagliente del pensiero, ma anche nei disegni abbozzati, ora semplici vignette a margine che rievocano un evento, ora icone allegoriche in cui esplode un travaglio interiore. Delicate o feroci, spaventose o irriverenti, le immagini immortalano personaggi e relazioni, libere dalle costrizioni di una vera e propria griglia. L’uso simbolico del colore interviene a riprodurre le sensazioni più forti del vissuto, tra funebri sfocature in nero e cruenti segni rosso sangue.
Diario segreto di Pasolini ripropone così l’alternarsi credibile di poesia e violenza, tenerezza e disperazione, infantilismo e consapevolezza, puro amore e presagio di morte. Tutte le straordinarie contraddizioni di quel “pulviscolo d’oro” con cui Pasolini identificava la giovinezza.
Abbiamo parlato di:
Diario segreto di Pasolini
Elettra Stamboulis, Gianluca Costantini
BeccoGiallo, 2015
208 pagine, brossurato, colori – 17,50€
ISBN: 9788899016203