Con la serie-non serie dei suoi volumi “I Quaderni” – Quaderni Russi, Quaderni Giapponesi e Quaderni Ucraini – Igort ha dato vita ad una serie di oggetti-libro che rappresentano un mix estremamente particolare: diario, carnet di viaggio, testimonianza, indagine, saggio, reportage, libro e fumetto. I suoi Quaderni sono tutto questo, ma con un risultato che è qualcosa di altro, dove nessuna di queste prevale sull’altra. L’elemento chiave dei contenuti, da cui poi tutto il resto deriva, è quello assolutamente antropico. L’essere umano è soggetto principale, chiave di lettura e oggetto non tanto di indagine, quanto di incontro, che sia nel confronto con abitudini o credenze di popoli di altre nazioni o con gli effetti delle conseguenze della Storia.
Dopo aver iniziato un discorso sui conflitti e la storia delle ex repubbliche sovietiche ne I Quaderni ucraini – le Radici del Conflitto, Oblomov pubblica ora un secondo volume che si rivela immediatamente come non la sola scontata prosecuzione di quello che era un dittico già annunciato, ma un libro tristemente e dolorosamente necessario.
Se è vero che Igort non interrompe il suo lavoro di indagine e testimonianza della storia recente di un territorio oggi teatro di un terribile conflitto – e anche epicentro di una attualissima paura collettiva di una possibile o paventata guerra nucleare – la componente umana diventa un’urgenza ancora più fondamentale.
Igort riporta e traspone sulla carta testimonianze e telefonate raccolte durante i primi giorni di guerra direttamente da persone e amici conosciuti negli anni trascorsi sul territorio. Alla mente torna subito un altro progetto che aveva trasformato una voce in un intenso reportage fumettistico, quel Fax from Sarajevo con cui Joe Kubert traspose le vicende della famiglia dell’editore di fumetti Ervin Rustemagic, intrappolata nella città bosniaca durante il conflitto dei balcani del 1992 e che riusciva a inviare aggiornamenti agli amici appunto solo tramite una serie di fax.
Se nel lavoro di Kubert la natura del resoconto assumeva connotati che sfioravano la narrazione, avendo un solo soggetto “protagonista” e una serie di informazioni che seguivano un inevitabile ordine cronologico, quello di Igort è un libro composto di frammenti umani. Diverse persone, diverse storie, spesso solo stralci o singoli aneddoti che ci raccontano diverse umanità e diverse situazioni.
Sergej, Tetiana, Olya, la babushka Emilia, Yulia. Esseri umani che hanno vissuto e stanno vivendo ora situazioni tremende.
Non è una lettura facile quella di un libro del genere: è lacerante, duro, annichilente. Non stiamo leggendo informazioni, racconti e storie di eventi passati o distanti, ma è il nostro presente quello che riempie queste pagine di parole e di disegni. Un presente con cui sentiamo un coinvolgimento molto più vicino e diretto. Sulle pagine di Quaderni Ucraini si alternano, come in un diario, parole e disegni, brevi fumetti, passaggi di puro graphic journalism – di forte impatto la storia di un soldato in cui vediamo ripetersi il medesimo ritratto ma con diversi abbigliamenti e uniformi -. Ci sono disegni al tratto, illustrazioni a colori – mediamente spesso con una dominante cromatica – e alcuni passaggi in bianco e nero dominati da un tratteggio sporco e dalle ombre.
Come già detto, Igort continua anche il suo lavoro di analisi geopolitica e, tra i racconti i vari umani di questo diario, possiamo trovare informazioni che ci aiutano a inquadrare meglio ragioni o quantomeno meccanismi dietro una situazione che ha lunghe radici in un passato molto recente. In veloci sequenze l’autore ci permette di comprendere qualcosa dell’invasione di Georgia, Abcazia e Ossezia compiuta da Putin nel 2008, di quanto già successo in Ucraina nel 2014 o chi siano personaggi come Kadyrov, Stepan Bandera, la blogger russa Elena Vasileva o il battaglione Azov, senza scivolare in facile retorica: solo fatti, nudi e crudi (e spesso crudeli).
Quella che ci viene raccontata ogni giorno da diversi mesi è una storia viziata dalla propaganda e dalle fake news, in cui è molto facile perderne confini e dimensioni. Quaderni Ucraini – Diario di un’Invasione ci permette di raccogliere altri punti di vista e di ascoltare voci altrimenti destinate all’oblio, consentendoci non solo di approfondire i fatti e di porci nuove domande, ma anche di ricordarci il fattore umano della nostra contingente realtà.
Abbiamo parlato di:
Quaderni Ucraini – Diario di un’invasione
Igort
Oblomov Edizioni, 2022
168 pagine, brossurato, colore – 20,00 €
ISBN: 9788831459563