Death Or Glory vol.1, una crime story a tutto gas

Death Or Glory vol.1, una crime story a tutto gas

Un Rick Remender minore, ma efficace, propone una storia tra auto, sangue e proiettili per i disegni dinamici di Bengal

DEATH OR GLORY - 1Nel corso degli ultimi 15 anni Rick Remender ha dimostrato di essere un autore poliedrico e sfaccettato, perfettamente a suo agio con generi narrativi distinti come fantascienza (Fear Agent, Black Science, Low, Tokio Ghost), supereroi (Captain America, Avengers, Punisher, Venom), fantasy (Strange Girl) e crime story (Deadly Class).

A quest’ultima categoria appartiene Death Or Glory, fumetto creator-owned nonché ulteriore prova dell’eccletticità dello sceneggiatore che ci propone una storia a tutta velocità ambientata in una desolata terra di frontiera tra sabbia, gang criminali e macchine di grossa cilindrata. C’è un’eroina tutta d’un pezzo – la Glory citata nel titolo – protagonista di una corsa contro il tempo senza apparente via d’uscita, stretta in una pericolosa morsa morsa, tra un gruppo criminale che traffica in esseri umani e una rapina andata male che diventa una fuga. Il personaggio, caratterizzato inizialmente come risoluto e outsider (pilota e meccanico con un preciso background alle spalle), viene ovviamente svelato poco a poco mostrando fragilità emotive e debolezze (un padre di cui prendersi cura) le quali, unite a un personale codice d’onore, la portano a prendere decisioni pericolose senza la benché minima possibilità di alternative.

Nel corso della lettura si profila in maniera assolutamente chiara, da parte di Remender, l’intenzione di realizzare un ibrido a metà strada tra il western moderno e l’hard boiled post-industriale, con una narrazione più asciutta e diretta rispetto ai suoi precedenti lavori. Siamo di fronte a una sorta di divertissement dalla struttura poco stratificata, ma comunque efficace grazie sia a una moltitudine di reminiscenze visivo-narrative contenute nell’intreccio, sia all’impostazione cinematografica della sceneggiatura.

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Appaiono chiare fin da subito le contaminazioni da diversi incipit come l’action-pulp alla Quentin Tarantino, l’horror sanguinolento diviso tra Roger Corman ed Eli Roth e persino il supereroismo (basti vedere, ad esempio, la tuta e l’auto corazzata di Glory oppure i villain ampiamente sopra le righe). Il tutto è frullato e distillato in un intreccio lineare e serrato dove le auto, le strade e la guida giocano un ruolo principale. Attenzione però, perché le fonti di ispirazione sono precise e più che dalle parti di pellicole come The Fast and the Furious, Remender utilizza elementi ed atmosfere tipiche di quel cinema on the road anarchico degli anni ’70, rappresentato da pellicole cult come Easy Rider, Convoy-Trincea d’asfalto, The Vanishing Point, Mad Max e persino il capolavoro di Russ Meyer Faster, Pussycat! Kill! Kill!.

DEATH OR GLORY - 3Atmosfere e idee pienamente recepite da Bengal che fa un lavoro artistico egregio, suggellando un clima da crime story di frontiera selvaggia e dando spessore e carisma alla protagonista tanto nella postura quanto nella recitazione. Al suo character design si accompagnano sia una gestione briosa della tavola, con uno storytelling fluido composto quasi interamente da vignette a struttura lunga, sia uno stile artistico vicino a quello di Jason Pearson per disegni dinamici e leggermente caricaturali. L’artista francese alterna infatti un dettagliato realismo per scenari, ambienti interni e auto contrapponendoli a un’accentuata espressività di stampo cartoonesco nei personaggi, mettendoli al centro sia di ottime scene d’azione con inquadrature, prospettive e primi piani dal forte taglio cinematografico, sia anche di dialogo, con una studiata alternanza degli interlocutori che non rallenta mai il ritmo di lettura.

Non tutto, però, convince al 100%, perché la narrazione ultra-compressa offre da un lato un godibile intrattenimento, ma dall’altro – per la sua stessa velocità di esecuzione – rivela un intreccio fin troppo semplice e uniforme, con alcune svolte narrative facili quanto forzate, sacrificando pathos, credibilità e introspezione dei personaggi. Essi risultano tutti tracciati secondo linee basilari non sufficientemente approfondite, nonostante siano funzionali allo svolgimento della trama. Considerando comunque il finale aperto, possiamo definire Death or Glory un work in progress che – ci auguriamo – offra insieme all’evoluzione della trama anche un’ulteriore e arguta esplorazione dei personaggi, cosa che Remender ci ha sempre abituati a leggere.

Abbiamo parlato di:
Death Or Glory vol.1
Rick Remender, Bengal
Traduzione di Leonardo Favia
Bao Publishing, 2019
160 pagine, cartonato, a colori – € 18.00
ISBN: 9788832731996

 

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