Si conclude con il settimo numero la miniserie Deadwood Dick – adattamento a fumetti di alcuni racconti western di Joe R. Lansdale –, a oggi tra i prodotti più convincenti della collana Audace (assieme a Senzanima).
Se Michele Masiero nei primi due albi non è sembrato del tutto a proprio agio con questo tipo di western realistico e cinico, Maurizio Colombo nelle successive due storie ha interpretato magnificamente l’anima letteraria di Lansdale. Anche Mauro Boselli, dopo un primo numero non proprio riuscito, è andato in crescendo, fino a chiudere la miniserie con un racconto crepuscolare pienamente convincente.
Amicizia, amore e morte. Sono questi i tre pilastri dell’esistenza umana quelli usati da Boselli come elementi portanti di una narrazione che all’azione sposata alla violenza affianca l’approfondimento psicologico di Dick, del suo amico Black Hat Jack e della cowgirl Millie. Tutti e tre personaggi già apparsi nei numeri precedenti ma a cui qui è demandato il compito di chiudere il racconto attraverso il loro travaglio personale, non meno potente in termini di impatto rispetto alla violenza e, al pari di essa crudo e reale, cioè un topos pienamente lansdaliano.
Stefano Andreucci questa volta più che sui paesaggi si concentra sui personaggi, sui loro volti, corpi, espressioni. Il suo segno si fa più sporco, più immediato, atto a trasmettere il subbuglio interiore, il dramma, il desiderio, la scelta: elementi che coinvolgono i protagonisti e ai quali essi non possono sfuggire.
Abbiamo parlato di:
Deadwood Dick #7 (di 7) – Vento di morte
Joe R. Lansdale, Mauro Boselli, Stefano Andreucci, Corrado Mastantuono (copertina)
Sergio Bonelli Editore, gennaio 2019
64 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,50 €
ISBN: 9772611469007