Gli investigatori che indagano sulla morte sul set di Deadpool 2 di una stunt, hanno concluso che la fatalità era dovuta a una pianificazione inadeguata e ad altre violazioni della sicurezza da parte dei registi e non a un errore della donna.
TCF (TCF Vancouver Productions Ltd) non è riuscito a condurre una valutazione del rischio relativa ai controlli di sicurezza, alla velocità della motocicletta e alle limitazioni dell’attrezzatura – ha scritto la WorkSafeBC, l’equivalente canadese dell’OSHA (agenzia del dipartimento del lavoro USA ndr), nel suo rapporto finale dopo aver indagato sul tragico incidente.
Il datore di lavoro non è riuscito a compilare un’importante documentazione sulla salute e la sicurezza, incluso un elenco di controllo per l’ispezione della sicurezza degli stunt e un elenco di controllo per la notifica delle attività di produzione, come richiesto dal proprio programma di salute e sicurezza – ha aggiunto l’agenzia.
Durante le riprese di Deadpool 2 a Vancouver, la stunt Joi Harris morì dopo essere stata scaraventata dalla motocicletta che stava guidando contro la finestra di un edificio.
Un portavoce della 20th Century Fox, nel commentare il rapporto, ha sottolineato che è priorità della major garantire la sicurezza dei propri addetti durante le riprese dei film, aggiungendo che, anche se non sono d’accordo con le conclusioni dell’agenzia, ne rispettano comunque le valutazioni.