David Bowie and comics

David Bowie and comics

David Bowie e i fumetti: un rapporto che va oltre la citazione. Scopriamolo attraverso un excursus, con tanto di playlist a sostegno, che illustra le storie e i personaggi ispirate al mito dell'artista inglese, aprendo a riflessioni sui processi alla base di un'origine comune

Fondare il mito

The Rise and fall of Ziggy Stardust & the Spiders from Mars

Una figura emblematica come David Bowie non poteva non avere collegamenti anche con il mondo dei comics, con incroci e influenze capaci di andare oltre la citazione o l’omaggio.

Guardando alla notevole ed eclettica produzione dell’artista inglese, emerge con forza una costante: la creazione di situazioni e personaggi figli originali di una cultura pop che sa fondere immagine e fantasia in un’innovativa tipologia di narrazione. Musica e immagine, nei concept di Bowie, si intrecciano e si congiungono in un’unica entità indissolubile, un processo ideativo che si sviluppa su più livelli, musicali e scenici, narrativi e ideativi. Lo spettatore è coinvolto in un’esperienza che non si ferma alla forma canzone, ma apre a storie, a immaginari tanto fantastici quanto rappresentativi dello zeitgeist di ogni periodo nel quale l’artista britannico ha vissuto e di ogni tendenza che ha anticipato o ha saputo portare al grande pubblico.

Nelle “opere rock” presentate (specialmente nel periodo cosiddetto glam) l’ispirazione della science fiction è predominante: si tratta di un presupposto iniziale, contaminato poi da altri generi e da altre finalità, creando così una nuova categoria a sé, nel medesimo processo che è alla base dei comics più celebri.

Halloween Jack, da Red Rocket 7, M. Allred

Gli eroi bowiani, esattamente come quelli dei fumetti, hanno nomi variopinti, spesso provengono dallo spazio, vivono vicende al limite, hanno vestiti e simboli che li identificano e hanno a che fare con l’idea di bene e male. Tra i numerosi esempi, basti pensare a Halloween Jack, l’alter ago creato per il concept album “Diamond Dogs” (1974), una sorta di ragazzaccio dickensiano ridisegnato in chiave futuristica, con capelli rosso vermiglio sparati, benda sull’occhio e stivali a punta, alla testa di una banda di giovani di strada, che hanno preso il comando dell’abbandonata Hunger City, in un contesto che rilegge il George Orwell di 1984. O forse il più celebre di tutti, quel Ziggy Stardust che diventa l’ultima rockstar di un mondo sull’orlo dell’apocalisse grazie a un incontro messianico con un alieno, in uno scenario di “fantascienza urbana” spesso ritrovabile in film e albi a fumetti dello stesso periodo.

Un tale corpus immaginifico, con così tanti intrecci, non poteva che far scaturire opere e personaggi la cui ispirazione a Bowie è decisiva nella forma e nei contenuti

Certe volte non mi sento una persona. Non sono che un insieme di idee di altra gente.”

Neil & David

Tra gli autori che hanno saputo richiamare i concetti del poliedrico artista, troviamo senza dubbio Neil Gaiman, scrittore inglese salito nell’Olimpo degli autori a fumetti con la serie della DC Comics Sandman, 75 numeri passati alla Storia usciti a cavallo tra gli anni ’80 e i ’90, dedicati al Signore dei Sogni.

Lucifero, da Sandman n.4, disegni Mike Dringenberg

In una delle prime vicende raccontate, il protagonista si ritrova all’Inferno al cospetto di Lucifero: “Morningstar“, l’angelo caduto, ha proprio le sembianze del David Bowie del periodo di Space Oddity, in una nuda bellezza efebica, adornata da boccoli biondissimi, esattamente come una creatura celeste, ma con due enormi ali di pipistrello. In mezzo a creature ripugnanti, spicca mentre sta seduto nel suo trono, quasi annoiato, emanando tutto il suo fascino e la sua ambiguità, rimandando ancor di più al suo corrispettivo reale.

(BRANI CONSIGLIATI: Cygnet commitee, After All, The laughing gnome)

Miracleman, the golden age, disegni di Mark Buckingham

Gaiman si riferisce a Bowie anche in altre sue opere, sia a fumetti che di narrativa: nella letteratura disegnata spicca Miracleman, nel ciclo di storie chiamato “Golden age, tra le note e le parole, ovviamente, della canzone “Golden Years”, che risuona nelle vignette, cariche della medesima malinconia presente nel testo.
Oltre a ciò, è presente il disco “The man who sold the world”, tra i ricordi della giovinezza ribelle nella provincia inglese, con mercatini di dischi e sogni di speculazioni.

(BRANI CONSIGLIATI: Golden years, Eight line poem,
The Supermen, The man who sold the world)

Anche nelle sue raccolte di storie brevi, che spesso hanno avuto anche una trasposizione a fumetti, lo scrittore inglese lascia dichiarazioni d’amore alla sua rockstar preferita: tra queste vale la pena ricordare la storia “Il ritorno del sottile Duca bianco“, che immagina le vicende intorno a uno dei più famosi e controversi personaggi creati da Bowie.

Oppure il delizioso “Come parlare alle ragazze alle feste“, la più tenera metafora della crescita e della scoperta dell’Amore, vissuta in una strana festa, con donne di una bellezza aliena e il sax di “Sons of silent age” – brano tratto dal disco “Heroes” – che incalza e rapisce l’attenzione del giovane protagonista.

Notevole è proprio il suo adattamento a fumetti, uscito ultimamente, che vede ai disegni il brasiliano Fábio Moon, abilissimo nel rendere le atmosfere della Londra del ’77 insieme al fascino “esotico” delle ragazze

“Non sono un profeta o un uomo dell’età della pietra. Sono solo un mortale con le potenzialità di un supereroe.”

(BRANI CONSIGLIATI: Sons of a silent age, Sound and vision, TVC15)

Rockstar divine

Importanti connubi e rimandi al mito di Bowie si possono ritrovare in “The Wicked + The Divine“, serie Image ideata da Kieron Gillen e Jamie McKelvie.

“Luci”, Wicked & the Divine 1, disegni di Jamie Mc Kelvie

The Wicked + The Divine” racconta il ciclico apparire nella nostra realtà di dodici dei provenienti da diverse credenze, incarnati in forma umana: in questo contesto la figura del supereroe coincide letteralmente con quella della rockstar.

Dopo i deejay sciamani delle miniserie “Phonogram”, il duo di fumettisti immagina un mondo dove i raduni dei superesseri sono come concerti di musica e il pubblico dei fans entra in simbiosi mistica con le divinità.

In questo (super)Pantheon, si impone subito nelle prime pagine Lucifero, un’algida e androgina figura femminile, ma con le sembianze, i colori e l’atteggiamento del Bowie nel periodo dell’esile Duca Bianco, controversa figura del disco “Station to station.

Sembra di vedere l’attrice Tilda Swinton quando giocava, assieme a David stesso, con l’essenza ambigua dell’artista, qui ancora una volta sovrapposto alla figura dell’angelo caduto “portatore di luce”. Esemplare l’ulteriore sovrapposizione nell’omaggio della cover del terzo numero della serie, con il Bowie fermato agli arresti

Attorno a “Luci”, così è chiamata Lucifero, si origina la trama e tutte le vicende che coinvolgono le altre divinità, anch’esse rassomiglianti ad altre rockstar come Prince, Siouxie, Daft Punk etc.

(BRANI CONSIGLIATI: Fame ‘90, Absolute beginners, Let’s dance)

Uomini folli e creature dello spazio

Tra gli altri fumetti che prendono ispirazione dalle storie e dai personaggi di Bowie, non poteva mancare Ziggy Stardust, forse la più celebre delle incarnazioni dell’artista: il leader degli Spiders form Mars è uno dei protagonisti dello splendido “Red Rocket 7” di Mike Allred.

Red Rocket 7, Mike Allred

L’opera, stampata in un insolito quanto azzeccato formato stile long playing, narra la storia di un extraterrestre proveniente dal pianeta Celeston che, braccato da una razza ostile, “cade sulla terra” negli anni ’50: qui viene completamente rapito dall’amore per la musica, a partire dal Rock and Roll di Little Richard, vivendo poi a contatto con tutte le più grandi star della storia.
Inevitabile e centrale l’incontro con David Bowie, in cui è riletta in una prospettiva inedita la genesi dello stesso personaggio di Ziggy Stardust, ideando così un’affascinante sovrapposizione tra realtà e finzione.

(BRANI CONSIGLIATI: Young Americans, Ziggy Stardust, Life on Mars?)

Già in passato Mike Allred, grande appassionato di rock e musicista egli stesso con la band The Gear, era stato influenzato dall’immaginario creato da David Bowie, in particolar modo dall’estetica di Alladin Sane, il “ragazzo folle” (gioco di parole per “a lad insane”) che compare nella copertina dell’omonimo disco del 1973, con il viso bianchissimo attraversato uno scintillante tuono rosso.

Questi fattori sono ritrovabili in molti elementi presenti in Madman (richiamo alla follia già nel nome), l’eroe di culto inventato nel 1990 da Allred, raffigurato con un simbolo identificativo da supereroe molto simile a quello di Alladin che si trova a vivere avventure tra la fantascienza anni ’50 e il glam rock.
Un’originale commistione anch’essa avvicinabile ancora una volta alle opere-rock di David Bowie.

Nella serie più recente, quella denominata “Madman & the Atomics”, David Bowie è presente addirittura come una sorta di spirito guida del personaggio, l’amministratore della prigione delle anime di nome Zacheous.

Il futuro vedrà Mike Allred impegnato direttamente con il suo “nume tutelare”, visto che è notizia di questi giorni l’annuncio di Bowie: Stardust, Rayguns, & Moonage Daydreams un’opera a fumetti da 144 pagine, dedicata direttamente alla vita e alla musica del cantautore.

“Per me la musica è il colore. Non il dipinto. La mia musica mi permette di dipingere me stesso.“

(BRANI CONSIGLIATI: Drive in saturday, Starman, All the young dudes)

Arcinemici, anomalie e camaleonti

Luther Diamond “gioca” con le proprie peculiarità

Altra serie, altro personaggio direttamente collegabile alla figura del poliedrico artista è ritrovabile nel quarto ciclo di storie della serie ImageCasanova”, scritta da Matt Fraction e disegnata da Gabriel Bà.

Nelle avventure tra le numerose dimensioni della realtà, il ladro/agente segreto Casanova Quinn si scontra con la sua nemesi Luther Desmond Diamond, un personaggio con le sembianze e la peculiarità di Bowie, come quella “di sapersi reinventare ogni volta, come lo stesso Fraction ha dichiarato in una recente intervista, sottolineando come questo arco narrativo fosse completamente Bowie-inspired.

(BRANI CONSIGLIATI: Love is lost, Cracked actor, Battle of Britain)

Con la medesima capacità camaleontica, in questo caso letteralmente intesa, si afferma il personaggio di John Jones (riprendendo il vero cognome di David), una sorta di “anomalia” che il Doctor Who incontra nelle sue avventure a fumetti. Il personaggio, che crea alter ego speculari al suo corrispondente reale (Xavi Moonburst è il suo Ziggy Stardust, così come il Duca bianco diventa il Conte pallido) incrocia la sua strada con l’undicesima incarnazione del Dottore più celebre.
Numerosissimi i riferimenti che John Jones rivolge a tutta la discografia bowiana: in ogni discorso è possibile trovare uno scorcio di un testo di un brano, mettendo alla prova anche i fans più esperti.1

(BRANI CONSIGLIATI: Changes, Time will crawl, Boys keep swinging)

Il sottile Duca bianco della morte

Oltre a questi proposti, negli ultimi tempi molti elementi caratterizzanti sono stati suggeriti per dare nuove sfumature a uno dei personaggi più celebri e più affermati del mondo dei comics: il nemico acerrimo di Batman, niente meno che il Joker.

Alcuni autori in tempi recenti hanno infatti fatto riferimento proprio al Duca bianco come ispirazione grafica e/o anche caratteriale del “pagliaccio” del crimine. Che più che la derivazione clownesca, acquisisce sempre più quella del “dandy” maledetto, lucido e spietato, proprio come nel lungo ciclo scritto da Grant Morrison, di cui un episodio – neanche a dirlo – si intitola “The Thin white duke of death” in riferimento esplicito alla canzone Station to station e all’inquietante ed elegante personaggio che irrompe in diversi capoversi.

Nathan Adler, il detective di 1.Outside, a confronto con il Joker di Morrison e Daniel

Inquietanti parallelismi che si possono trovare anche nel disco del 1995 1.Outside, un concept album nel quale un detective di nome Nathan Adler, si trova a investigare, in un imprecisato futuro distopico, sulla nuova tendenza di elevare l’omicidio ad Arte.

Ancor più a coronamento di ciò è più di un mormorio il fatto che, più volte, si fosse pensato a Bowie per interpretarlo in una delle avventure cinematografiche del personaggio: nel film del 1989 di Tim Burton e nel più recente Suicide Squad.

“Ciascuno crea il suo doppio e poi lo riempie di tutte le sue colpe e poi lo distrugge… Mi sembrava più facile vivere attraverso un altro io. Il problema era che così sfumava il confine tra normalità e follia”

(BRANI CONSIGLIATI: Heart filthy lesson, Station to station, Time, Diamond dogs)

Icona postmoderna

Andando oltre l’ispirazione e le connessioni narratologiche, esistono numerosi fumetti biografici su Bowie, tra cui spicca il bellissimo “Haddon hall – quando david inventò Bowie” di Nejib, opera che vede come insolita protagonista principale la villa nella quale David ha soggiornato per diversi mesi, una sorta di custode e testimone del passaggio da artista a icona.

Nejib immagina quando David Jones diventa David Bowie

Tale processo di trasfigurazione è il medesimo che ha permesso parallelismi e incroci tra i mondi, i personaggi e i simboli inventati da David Bowie e quelli che troviamo nei fumetti: un rapporto in continuo divenire, attraversato da ibridazioni e contaminazioni, fatto di idee e storie create e ricreate, all’interno di un immaginario nel quale tutto è connesso.

PLAYLIST:

Sandman n°4 “Hope in Hell”, 1988 – TP “Preludes and nocturnes” (Dc comics)
(Edizione italiana: Sandman vol. 1, RW Lion, 2016)

 Miracleman n°17 “A prayer and Hope”, 1990 – TP “The Golden age” (prima edizione Eclipse comics, ora Marvel Comics)
(Edizione italiana: Miracleman vol. 4 “L’età dell’oro”Panini comics, 2017)

How to talk to girls at party” 2013 (Dark Horse)
(Edizione italiana: “Come parlare alle ragazze alle feste” Bao publishing, 2017)

The Wicked + The Divine “The Faust act”, 1990 – TP “The Golden age” (Image comics)
(Edizione italiana: “Wicked + the Divine vol. 1 “Presagio Faust” Bao publishing, 2017)

Red rocket 7”, 1997 (Dark Horse)
(Edizione italiana: “Red Rocket 7” Bao publishing, 2011)

Madman”, 1990 Caliber press / Madman comics 1-20 Dark Horse Madman Atomic Comics nn. 1-17 Image Comics – 2007–2009.)
(Edizione italiana: Madman collection 1-9, Panini comics 2014 – 2018)

  • Drive in saturday (Alladin Sane, 1973)
  • Starman (the rise and fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, 1972)
  • All the young dudes (Questo brano fu il regalo che David Bowie fece ai Mott The Hooplenel 1972. La versione originale compare per la prima volta nella discografia quando viene pubblicata nel semi-ufficiale RarestOneBowie; poi sarà ripresentato nella raccolta Best of David Bowie 1969-1974)

Casanova”, vol.3 “Avaritia 1-4” 2012 (Image Comics)
(Edizione italiana: “Casanova vol. 3. Avaritia” Panini comics 2014)

Doctor Who 11 vol. 2“The friendly place”, 2014 (Titan)
(Edizione italiana: Doctor Who: L’Undicesimo Dottore – Nuova vita RW, 2017)

Batman n° 680 “The thin white duke of death” 2008 (DC Comics)
(Edizione italiana: Batman di Grant Morrison, RW Lion, 2011-2018)


  1. Per il dettaglio di queste citazioni dirette o indirette rimandiamo all’appendice, a cura di Elena Pizzi per la traduzione di Susanna Raule, del volume pubblicato in Italia per RW Lion contenente l’esordio di questo personaggio. 

2 Commenti

1 Commento

  1. Gian Luigi

    3 Febbraio 2018 a 19:12

    Ottimo articolo, approfondito sia sul versante fumettistico che su quello musicale. Le conclusioni sono ampiamente condivisibile e la scrittura è fluida e concisa. Del resto da Filippo Conte non mi aspetto mai di meno.

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