Dave Stevens – The Rocketeer. Il primo volo

Dave Stevens – The Rocketeer. Il primo volo

Negli anni '80 Dave Stevens strizza un occhio al passato e ci regala uno dei fumetti più belli, coinvolgenti e divertenti di sempre. Il fascino del periodo d'oro americano rivive nelle avventure di Rocketeer.
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Saldapress, 2011 U.S.A., The Rocketeer, 1981

…in fin dei conti non sono uno scrittore. L’intera esperienza di Rocketeer fu molto istintiva e assolutamente non pianificata. Scrivevo e disegnavo una pagina alla volta. Mi sedevo e cominciavo una pagina senza avere la minima idea di dove stessi andando a parare!
(Dave Stevens)

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Dave Stevens nel suo studio

In un certo senso, Dave Stevens mi ricorda un po’ Jacovitti, naturalmente con le dovute differenze visto che parliamo di due autori completamente diversi. Eppure il metodo di lavoro era molto simile: anche Jacovitti prendeva un foglio, iniziava a disegnare non sapendo minimamente cosa sarebbe successo e soprattutto non conoscendo il finale di ogni sua storia. Gli artisti sono differenti tra di loro: Magnus aveva bisogno di pianificare tutto nei minimi dettagli, Jacovitti andava d’istinto senza fare mai studi preliminari e disegnando direttamente con l’inchiostro di china, senza matite o studi.

Dave Stevens di studi e di matite ne faceva, tenendo conto anche della sua esperienza nel mondo dell’animazione come storyboardista per Hanna e Barbera; il suo disegno plastico e la sua pennellata dinamica richiedevano certamente degli studi preparatori e il risultato è uno di quei fumetti che ti fanno tornare indietro nel tempo, esattamente negli anni ‘30, periodo in cui è ambientato The Rocketeer. Stevens narra le avventure di Cliff Secord, un pilota spesso al verde che si esibisce in spettacoli acrobatici dal vivo con il suo aeroplano; all’improvviso si ritrova tra le mani una specie di zaino-razzo sperimentale: lo indossi sulle spalle, premi il pulsante e decolli. Certo una simile e rivoluzionaria invenzione in quel determinato periodo vuol dire avere alle calcagna dei brutti ceffi che lo vogliono recuperare a tutti i costi.

Cliff Secord spicca il volo e diventa Rocketeer

Gli ingredienti ci sono tutti: l’eroe per caso, l’amico anziano, saggio ed esperto di meccanica e la bella fidanzata del protagonista che incarna alla perfezione le bellezze del periodo, in perfetto stile Betty Page (a cui palesemente è ispirata), il magnate e i suoi tirapiedi (e qui abbiamo niente meno che Howard Hughes). E naturalmente il supereroe Rocketeer, perfetta icona dell’eroe stile anni ‘30.

Ma soprattutto c’è il grande talento di Dave Stevens, unico nel riuscire, negli anni ‘80, a farci immergere nelle avventure pulp che animavano gli anni ‘20 e ‘30. Il suo disegno realistico ma non privo di humor è perfetto nella caratterizzazione dei personaggi, grazie alla sua pennellata molto plastica ed espressiva: le caratterizzazioni di Peev, l’amico meccanico, o di uno dei “gorilla” del magnate Howard Hughes sono formidabili ma la carica erotica con cui Stevens disegna Betty è assolutamente travolgente. In questa prima avventura ci sono tutti gli elementi che contribuiranno al successo di Rockteer e, nonostante le storie successive disegnate da Stevens si evolveranno di più sia stilisticamente che a livello di trame, le prime avventure di questo supereroe nato per caso  non si scordano così facilmente, anzi una volta lette restano ben impresse, perché in noi lettori suscitano il fascino di quegli anni. Tutto è bello in questo fumetto: dal disegno all’uso del colore, all’incredibile inventiva di Stevens quando disegna il Buldog café oppure il mega aeroplano Locust. Le sequenze di volo poi sono davvero belle in perfetto stile action anni ‘30, quando tutto era possibile.

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Betty e Cliff/Rocketeer

The Rocketeer è un omaggio molto sentito di Dave Stevens al periodo d’oro americano. Come ha scritto lo scrittore Harlan Ellison: “Davvero mi dispiace per la maggior parte di voi pivelli. Potete divertirvi alla follia leggendo Rocketeer, ma non avete abbastanza anni sul groppone per cogliere tutte le sottigliezze che Dave Stevens ha inserito nel suo lavoro […] Rocketeer è qualcosa di speciale. Tra tutti i tentativi di realizzare una serie a fumetti legata a quell’epoca, solo Rocketeer è riuscito a catturare lo spirito di quei giorni…Portano negli anni ‘80 la ricchezza di quei tempi stravaganti in cui credevamo che un uomo potesse volare, solo se avesse avuto uno zaino razzo.

E in effetti nei mitici anni ‘80, quelli in cui autori come Frank Miller, Alan Moore, Grant Morrison creavano tutte quella storie che avrebbero segnato il futuro del fumetto, Stevens tornava nel passato e realizzava qualcosa di unico, uno di quei capolavori che leggi e non vorresti smettere mai, perché tutti siamo affascinati da passato e un personaggio come Rocketeer non si dimentica mai.

Proprio come il suo autore che purtroppo ci ha lasciato poco più che cinquantenne. Ma se abbiamo voglia o nostalgia del periodo d’oro americano, non è necessario rileggere i classici del periodo. Vi basterà prendere una qualsiasi storia di Rocketeer e assieme a lui volerete, se non altro con la fantasia.

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Le splendide caratterizzazioni di Dave Stevens

Curiosità

Appassionato di serial tv americani, Dave Stevens non poteva non ispirarsi a questi per il suo personaggio. The Rocketeer è infatti ispirato al personaggio di Commando Cody eroe di un serial fantascientifico interpretato da Geroge Wallace e prodotto dalla Republic Pictures.

La fidanzata di Cliff/Rocketeer, Betty, ha il volto della mitica pin up americana Betty Page; il fumetto di Stevens rilanciò il mito di Betty Page, tanto che la nota modella divenne molto amica dell’autore. Per il corpo di Betty invece, Stevens si ispirò all’ex moglie.

Il successo di Rocketeer fu tale che nel 1991 la Disney produsse un lungometraggio, Le avventure di Rocketeer per la regia di Joe Johnston dove Billy Campbell interpretava Cliff Secord. Stevens fu coperte dal grande Russ Manning, uno dei migliori artisti succeduti a Burne Hogarth nella realizzazione a fumetti di Tarzan. Tra gli artisti che hanno disegnato The Rockesteer vanno ricordati almeno Arthur Adams, e Mike Kaluta.

Dave Stevens morì nel 2008 di leucemia.

Edizione Consigliata

Bellissima, con le prime avventure ricolorate per l’occasione da Laura Martin e un apparato di contenuti speciali ricchindi inediti, bozzetti, studi e aneddoti sulla creazione di Rocketeer raccontati da Stevens in prima persona. Bella anche l’introduzione di Harlan Ellison.

 

Altre edizioni

Saldapress ha continuato a pubblicare le avventure di Rocketeer di Stevens in un secondo volume, che segue quelo consigliato. Se ben ricordo le avventure di Rocketeer furono pubblicate sulla rivista Comic Art negli anni ’80 e poi racchiusi in un volume sempre dalla casa editrice di Rinaldo Traini nel 1987.

 

 

 

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