Di Mark Millar e J.G.Jones
Rcs quotidiani / Panini Comics, 2006 – 144 pagg. col. bros.
6,99euro+ prezzo del quotidiano
Alla sua uscita, Wanted fu paragonata dallo stesso autore, Mark Millar, il Watchman del nuovo secolo. Cosa? Eh si avete capito bene. Il caro Millar si paragono' all'inarrivabile Alan Moore. Ma pure essendo uno degli scrittori più hot dell'ultimo lustro, l'opera di Millar non raggiunge mai la finitezza artistica di quella di Moore, raggiunta da nessuno, se non da Frank Miller, rimanendo sempre sul labile filo che divide un buon fumetto da uno da buttare. Wanted appartiene sicuramente alla prima categoria, per alcuni espedienti narrativi, per alcuni personaggi riusciti(Faccia di merda in primis), per le belle didascalia in prima persona di Wesley, per alcune strizzate d'occhio al lettore(sempre gradite) tipo il mantello-souvenirs di supermaniana memoria , strappato al supereroe principe e conservato dal capo dei supercriminale in ricordo della vittoria che permise ai supercriminali di comandare il mondo . Ma il tutto sa di già visto, di già sentito, di già narrato, di semplice espediente per stupire che pero' non stupisce più di tanto, al limite increspa solo un po' le labbra verso l'insù in un lieve sorriso. E quello che divide Wanted da un capolavoro revisionista è la mancanza di un appiglio al reale. Il mondo di Wanted, non è il nostro, non narra una storia del nostro mondo ma solo di una storia che, seppur buona, fresca, che in alcune pagine raggiunge alti livelli di narrazione, rimane ancorata ad un mondo adolescenziale, da ragazzoni che non vogliono crescere, come il Wesley protagonista o come lo stesso Millar, che non sembra ancora intenzionato, pur se alcune storie del suo Millar World(in particolare Chosen) o le sue storie degli Ultimates sono davvero ottime, a voler fare il grande salto di qualità ed equipararsi ad autori come Morrison o Ennis. Ottimi i disegni di J.G.Jones, azzeccatissimi per la storia e le sue atmosfere. Anche lui, come Millar , ha voglia di strizzare l'occhio ai fan .E allora sotto con le somiglianze dei personaggi a famosi attori o cantanti. Wesley, ad esempi è sputato Eminem. Ma anche i disegni, seppur ottimi, appaiono in alcune tavole leggermente freddi, e in altri addirittura un po' tirati via come nella sequenza tratta dal ricordo del primo incontro tra lui e sua madre, raccontata dal padre a Wesley. Una storia comunque da avere e che ha avuto un grande successo, anche giusto, e che pur non essendo un capolavoro ha un livello qualitativo abbastanza alto. Ma per favore non paragoniamola più a Watchmen, intesi Mark? (Salvatore Cervasio)