Dopo la conclusione della lunga saga che ha visto Harlan e compagni combattere una disperata battaglia conto i Grandi Antichi, la testata dedicata al Dampyr si prende una pausa per raccontarci una storia autoconclusiva. Ne è protagonista ancora una volta Ann Jurging, che dopo aver dato il suo contributo nella guerra appena conclusa, deve recarsi in Turingia, in un istituto di danza, per affrontare una ferita rimasta aperta nella sua anima sin dall’infanzia.
Giorgio Giusfredi scrive un numero dalle atmosfere rarefatte, che alterna momenti di horror puro, ad altri più intimi e personali, che omaggia apertamente Suspiria, il film di Dario Argento del quale è stato recentemente girato una sorta di remake. Un episodio che scava nel passato di Ann, aggiungendo così nuove sfaccettature a un personaggio che spicca nel pantheon della serie.
Una sceneggiatura che si sviluppa volutamente lenta, caratterizzata da dialoghi sempre efficaci, per poi deflagrare nel commovente finale e che conferma Giusfredi come uno dei migliori scrittori della serie.
Sono le splendide penne biro di Alessio Fortunato a declinare in immagini le parole di Giusfredi. Figure eleganti, lunghe e armoniose, seducenti e minacciose, vengono delineate dal sofisticato stile del disegnatore, che attraverso la sua ottima alternanza di tratti e di utilizzo delle ombre, ci riconsegna in pieno l’atmosfera nero romantica della storia e forse la versione di Harlan più bella in assoluto.
Abbiamo parlato di:
Dampyr #236 – L’amica mortale
Giorgio Giusfredi, Alessio Fortunato
Sergio Bonelli Editore, 2019
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,90