Da grandi dinosauri derivano grandi poteri: arriva la “Jurassic League”

Da grandi dinosauri derivano grandi poteri: arriva la “Jurassic League”

Se Superman, Batman, Wonder Woman e tutta la JLA fossero dinosauri? Una'idea folle di D.W. Johnson vittima di una realizzazione mediocre.

jurassic league copertinaIl termine Elseworld indica quelle storie della DC Comics ambientate in realtà alternative, che propongono variazioni  rispetto all’universo supereroistico ufficiale, l’equivalente – se vogliamo – delle collane What if? della Marvel Comics.  La linea Elseworld nacque a seguito della pubblicazione del Batman in versione vittoriana di Gotham by Gaslight (di Brian Augustyn e Mike Mignola) e in seguito ha ospitato opere di grande importanza e successo come Kingdom Come, miniserie scritta da Mark Waid e disegnata da Alex Ross, e Superman: Red Son di Mark Millar, Dave Johnson e Kilian Plunkett.

Jurassic League sulla carta si presenta come una delle idee più assurde tra quelle azzardate finora in una collana già per sua natura libera dai paletti della continuity e del rispetto formale verso personaggi con decenni di storia sulle spalle: ambientata in una preistoria nella quale dinosauri e homo sapiens convivono, immagina sotto forma di rettili giganti i membri della Justice Leauge e i suoi avversari. Invece di Superman abbiamo il brachiosauro alieno Supersaur, Batsaur è un allosauro che si scontra con il dilofosauro Jokerzard, l’amazzone Wonderdon è un triceratopo e così via. Tolte le origini di Supersaur, similari a quelle dell’originale, non si avverte la necessità di spiegare perché ci siano dinosauri evoluti con i poteri di Flash, Lanterna Verde, Aquaman e compagnia:  il concetto è talmente assurdo che nessuna giustificazione potrebbe darne un senso. Nonostante questo, la rappresentazione dei personaggi è iconica e tutti sono facilmente riconoscibili grazie a scelte decisamente felici di caratterizzazione visiva.

Il gioco mosso da Juan Gedeon (Pennyworth) e Daniel Warren Johnson (Murder Falcon, Wonder Woman: Dead Earth) in fondo è esplicito e promette divertimento e situazioni assurde senza tanta necessità di coerenza né tantomeno di logica.

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Juan Gedeon

Quella che sorprende è invece l’eccessiva serietà di tutta la miniserie, il ritmo rallentato in diversi punti e la troppa stratificazione nell’esporre una trama semplicissima che pure finisce per esser esposta in maniera ridondante e inutilmente complicata. L’epicità e l’eroismo dei personaggi usano toni abusati e retorici sentiti innumerevoli volte, quasi a voler dare loro una profondità non necessaria per due motivi piuttosto evidenti: anche se sotto forma di dinosauri, le caratterizzazioni di base (se presenti, perché gli equivalenti di Flash e Lanterna Verde sono praticamente delle figurine) sono quelle conosciute da sempre dai lettori, non serve sottolinearle continuamente; in seconda istanza, è una storia in cui dinosauri parlanti con le maschere e i superpoteri si picchiano tra loro, davvero serve sottolineare il tormento del Batsaur in ogni didascalia? In un’opera di stampo realistico questo tono desueto, trito e ritrito di delineare i personaggi avrebbe avuto un effetto comico e grottesco, come probabilmente era nelle intenzioni degli autori, ma in una storia di rettili giganti senzienti sembra una scelta superflua che alla fine va a stemperare l’assurdità della situazione invece di sottolinearla.

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Rafa Garrés

E se almeno le scene di lotta tra sauri giganti sono soddisfacenti, in particolar modo laddove si lascia spazio a vignette a tutta pagina, se non doppia, in cui le dimensioni a confronto con gli esseri umani – in realtà non sempre coerenti lungo la storia – emergono più chiaramente, è deludente che l’episodio con il più alto tasso di combattimenti tra mostri giganti, il terzo, veda ai disegni non Juan Gedeon ma Rafa Garrés.
Se infatti il primo (nel migliore episodio visivamente parlando coadiuvato da Jon Mikel) rende i personaggi imponenti, ipertrofici ed esagerati ma sempre ben delineati, con un tratto chiaro e pulito e inquadrature cinetiche che valorizzano l’azione, Garrés presenta un segno più grottesco, nervoso e sporco che finisce per trasformare le vignette in ammassi di forme colorate e l’azione in una serie confusa di riquadri tra i quali nemmeno la colorazione di Mike Spicer riesce a fare ordine.

Jurassic League finisce per essere un’opera più divertente e iconoclasta nelle sue premesse che nella sua effettiva realizzazione, come fosse frenata dal timore di essere troppo fracassona e bizzarra. Il risultato è un’occasione mancata, una idea bizzarra ma non portata a compimento e destinata a dimenticarsi presto.

Abbiamo parlato di:
Jurassic League – Giustizia preistorica
Daniel Warren Johnson, Juan Gedeon, Rafa Garrés, Mike Spicer
Traduzione di Domenico Torre
Panini Comics, 2023
152 pagine, cartonato, colori – 20,00 €
ISBN: 9788828728887

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