Dopo alcuni mesi di silenzio in seguito al fallimento della Relativity Media, che da qualche settimana sta portando avanti tentativi di riorganizzazione con la nuova guida di Dana Brunetti, arrivano nuovi problemi circa il reboot cinematografico del Corvo, che avrebbe dovuto vedere alla regia Corin Hardy.
Come vi abbiamo riportato alcuni mesi fa, il produttore Edward Pressman aveva presentato a New York una obiezione al tribunale fallimentare in quanto il reboot era stato inserito dalla Relativity tra i progetti dello studio in vendita. Nella giornata di mercoledì la società di Pressman ha presentato una documentazione al tribunale fallimentare per fermare la produzione di sequel, remake e reboot riguardanti il Corvo.
Stando a quanto riporta The Hollywood Reporter, nel 2009 Pressman aveva stipulato un accordo con la major, che concedeva l'opzione per realizzare tre nuovi adattamenti cinematografici del personaggio creato da James O'Barr.
Questa opzione era stata esercitata nel 2014, con la decisione che i diritti sarebbero ritornati a Pressman se le riprese non si fossero avviate entro tre anni dal momento in cui l'accordo era stato firmato. Dopo la scelta di Hardy come regista – stando a quanto riferito da Pressman – che in molti ritenevano la persona più adatta a portare sullo schermo le atmosfere del personaggio di O'Barr, questi è stato rimosso come regista da Dana Brunetti.
Pressman sostiene che questo atto è stato compiuto dal dirigente prima di incontrare effettivamente Hardy, ma anche prima che Brunetti diventasse effettivamente il nuovo capo della produzione di Relativity, asserendo di non essere stato minimamente consultato in violazione del contratto con lo studio. Dal canto suo, la Relativity afferma che il contratto con il produttore non faceva parte della riorganizzazione in atto dopo la bancarotta, confermando la volontà di realizzare il reboot di The Crow.