Come ho già avuto modo di spiegare in altre cronache simili (vedi qui e qui), il mondo del fumetto tedesco vive una scissione non solo geografica, ma anche produttiva e creativa. Se è vero che nella Germania occidentale (inclusa la Baviera) si trovano molte case editrici, fumetterie ed eventi connessi al fumetto, la Germania orientale ha una tradizione fumettistica da non sottovalutare, ad esempio con il magazine a fumetti Mosaik, che si annovera tra i più longevi in Europa (viene pubblicato con regolarità dal 1955). Città come Lipsia e Berlino si stanno inoltre affermando come centri vitali per il fumetto indipendente e la piccola e media editoria, dimostrando grande voglia di sperimentare e offrendo una qualità artistica ed editoriale sempre più alta. Anche dal punto di vista delle convention di fumetto, la Germania dell’est offre poche opportunità, ma in costante crescita, Manga-comic-con, il Millionaires Club di Lipsia o il Comicinvasion di Berlino.
La Turingia, detta il cuore verde della Germania o anche la “Toskana Deutschlands”, rientra perfettamente in questa casistica: nel 2014 in tutta la regione esisteva una sola fumetteria (il Comic Attack di Erfurt), non c’era nessun evento collegato al fumetto e nessun fumetto veniva venduto in libreria. Esistevano solo Mickey Mouse e Mosaik nelle edicole (o meglio, nei Kiosk)1)). Da alcuni anni però la situazione sta cambiando: è stato aperto un Comic-Cafè (il Planet Comics, sempre a Erfurt), le librerie, così come le biblioteche, hanno un settore dedicato a fumetti e manga in alcune edicole più grandi è possibile trovare molti fumetti e addirittura riviste specializzate, nei cinema vengono organizzate serate a tema anime. Soprattutto, i fan di fumetti, anime e cosplay hanno manifestazioni dedicate, in cui incontrarsi e condividere le proprie passioni. È arrivato il momento di scoprire alcuni di questi eventi, partendo dallo JenaCo e dal ComicPark di Erfurt.
JenaCo: tra passione e amatorialità, nel nome del cosplayer
Per una volta, arrivare ad una convention non mi costa qualche ora di viaggio, dato che lo JenaCo si svolge proprio nella città in cui vivo. La manifestazione si svolge due volte l’anno ed è organizzata all’interno di una scuola paritaria. “Noi organizzatori siamo tutti fan della cultura giapponese, con background diversi, e ci incontravamo già in un piccolo gruppo” mi dice Jeannette Schlenzig, in arte Loliya, stilista e proprietaria di un negozio di abiti a tema cosplay, ma non solo.
“Abbiamo sentito la necessità di creare questo punto di incontro, perché non volevamo che gli amanti di anime e cosplayer della Turingia dovessero sempre andare a conventions a 200 km di distanza da qui. Così nel 2016 siamo partiti e abbiamo costruito tutto da zero, quasi senza budget”. E in effetti, l’organizzazione amatoriale e “ruspante” della manifestazione è la prima cosa che si nota: quasi tutti gli eventi sono organizzati in un unico spazio (la palestra della scuola), senza distinzione o separazione, eccezion fatta per il palco eventi costruito in un’altra stanza. La cornice scolastica, sebbene crei un ambiente famigliare che “piace molto ai nostri visitatori” sottolinea Loliya, rende il tutto un po’ troppo caotico e non riesce a mettere in risalto alcuni interessanti highlight del festival, come l’incontro con il doppiatore Dirk Petrick (Black Butler) o con alcuni cosplayer professionali, relegati in un angolo e soverchiati dal rumore nella stanza.
Gli eventi sul palco, come la gara di cosplay o i concerti, nonostante la presentazione briosa e politicamente scorretta della drag queen e cosplayer Betty Brown, sono limitati dalla scarsezza delle forniture tecnologiche e appaiono per ora più simili ad una recita scolastica che non a performance degne di una convention. La passione e l’impegno profusi dagli organizzatori, che hanno realizzato anche gadget a tema, purtroppo non è sufficientemente supportata dalle istituzioni cittadine e da una pubblicità che faccia veramente conoscere l’evento (io stesso l’ho scoperto per caso, cercando su internet e non grazie a cartelloni per la città). Malgrado tutto, la presenza di pubblico nelle 8 ore di festival è piuttosto incoraggiante, arrivando a circa duemila persone. “Il nostro pubblico cresce di anno in anno, la gente ci dà un buon feedback e noi possiamo migliorare. Il passaparola funziona e la qualità dei partecipanti aumenta di anno in anno. Ci fa piacere rendere la città sempre più colorata e siamo orgogliosi di essere parte di questo movimento anche in Turingia.”
E in effetti, a prescindere dalla qualità oggettiva del meeting, il festival raggiunge il suo obbiettivo: tanti adolescenti colorati, travestiti e sorridenti, che provano a disegnare, comprano manga, giocano con giochi da carte e videogiochi, guardano anime e supportano chi si esibisce. Nonostante alcuni miglioramenti necessari per rendere più godibile l’evento e valorizzare gli sforzi degli organizzatori, allo JenaCo basta poco per poter diventare un piccolo appuntamento regionale: gli elementi per far riuscire una piccola manifestazione “artigianale” sono già tutti nel semplice entusiasmo di chi partecipa ad un fenomeno di nicchia, forse già sufficiente per questa città.
ComicPark Erfurt: spazio al fumetto e agli autori
Discorso diverso è invece quello del ComicPark che si svolge ad Erfurt, capitale della Turingia. Organizzato da Jan Ettinghausen, ex proprietario della fumetteria Comic Attack e attuale proprietario del Planet Cafè, il ComicPark ha una struttura più organizzata, è stato pubblicizzato dal magazine Takt e da giornali regionali e ha ricevuto il supporto esplicito della città di Erfurt e dell’ente che gestisce l’Egapark, il parco/giardino d’arte che, nonostante il cattivo tempo, fa da affascinante cornice all’evento. Anche Jan, come Loliya, afferma che “Questo festival era già nelle nostre teste da un po’, sentivamo il bisogno di avere qualcosa del genere in Turingia per non dover sempre andare a Lipsia per eventi del genere”.
L’evento si suddivide equamente tra stand esterni e interni: girando per il giardino, dopo essersi fermati a comprare un bratwurst o dei noodles, si può vedere il palco per i cosplayers, incontrare un gruppo di professionisti come i “cosplayer apocalittici” Cult of Chrome, perfettamente calati in una atmosfera alla Mad Max, o ammirare automobili tratte da film famosi, come la DeLorean di Ritorno al Futuro o la Batmobile dei film di Christopher Nolan. Sono gli stand all’interno dell’edificio principale però che denotano la competenza “fumettistica” dell’organizzazione, che concede ampio spazio al fumetto propriamente detto.
Se in una sala sono presenti soprattutto autori e illustratori semiprofessionisti appartenenti alla corrente dei “Germangaka” (come già visto a Lipsia), nell’altra è lasciato spazio a numerosi autori professionisti che lavorano per il mercato statunitense, tra cui Tina Valentino, Marco Failla, Giuseppe Cafaro, Rafa Sandoval, Jordi Tarragona e il leggendario Glenn Fabry (le cui opere vengono pubblicate dalla piccola Dantes Verlag), tutti contattati da Michael Dedio, specializzato in vendita di tavole originali e commissions in Germania. Insieme a loro Giovanni Rigano e Paola Antista presso lo stand della casa editrice Dani Books (che pubblica opere quali Monster Allergy, Creepy Past e molte altre serie per ragazzi), Christopher Kloiber, fondatore della casa editrice Plem Plem Prduktions e creatore del supereroe bavarese Tracht Man2 e l’affermato David Fuleki, tra i massimi esponenti del manga “made in Deutschland”. Un’offerta quindi che punta sul fumetto e sui suoi creatori, anche se il numero di stand dedicati alla vendita non sia ancora elevato e i banchi siano spesso spartiti con molti altri dedicati a giochi da tavolo, carte collezionabili e modellini, vera passione dei tedeschi.
Un po’ limitato appare invece il programma, che ha i suoi highlights nella gara cosplay, nell’esibizione live degli Avengers e nel concerto dei Love and Rockets, specializzati in sigle di cartoni, nonché in alcuni workshops e incontri sulla cultura giapponese tenuti dal centro di cultura giapponese di Erfurt: nonostante queste buone proposte, molto tempo viene lasciato scoperto e gli interessanti ospiti presenti non vengono sfruttati per incontri stimolanti a tema fumetto. Infine, un occhio di riguardo è dato, come spesso accade in questa regione, ai bambini e alle famiglie. “L’Egapark è un posto amato dalle famiglie e queste sono incuriosite dal festival. I bambini amano i cosplayer! E quindi noi cerchiamo sempre di pensare a loro, per esempio col corso di Origami per bambini o quello per truccarsi come animali o eroi.”
Anche il ComicPark presenta ancora qualche elemento organizzativo un po’ amatoriale, ma, arrivato al suo terzo anno di attività, mostra già il chiaro intento di diventare più professionale e affermarsi come una delle fiere di riferimento nella Germania orientale.
Turingia, fumetto, cultura nerd: a che punto siamo?
Alla fine del mio viaggio, mi trovo ad aver visitato due fiere simili che mi parlano di una comunità piccola ma entusiasta, con potenzialità di crescita ma ancora un po’ timida e nascosta, che porta ad una partecipazione per ora più limitata di quella cui siamo abituati in Italia. Nonostante questo, sia Jan che Loliya vedono ad ogni edizione un incremento di pubblico e di interesse, e questo li spinge a lavorare e migliorare. Si tratta di due fiere accomunate dalla stessa passione, ma che necessitano di una strategia mediatica più forte e chiara, che riesca ad interfacciarsi con la comunità locale, a coinvolgere famiglie e curiosi in questo mondo fatto di supereroi, guerrieri, maghe e quant’altro, e di un focus ben preciso e definito, che valorizzi l’esperienza e la competenza degli organizzatori. Solo così si potranno raccogliere le energie positive del pubblico, sull’onda “del boom dei cinecomics e del manga”, come ribadisce Jan, e creare un’occasione di ritrovo per lo sfaccettato mondo dell’intrattenimento che nasce da quella “cultura nerd” ormai sempre più sdoganata. Anche qui, nella piccola e poco conosciuta Turingia.
Cronaca realizzata nel mese di aprile 2019