Continua il tour delle città disagiate dell'autore canadese, che ha saputo creare una nuova formula narrativa unendo giornalismo a fumetti e commedia. In Cronache di Gerusalemme, Guy Delisle accompagna la moglie, che presta servizio per Medici senza frontiere (come per il precedente Cronache Birmane).
La struttura è quella ormai tipica dell'autore, se vogliamo piuttosto schematica e monotona, fatta di brevi capitoletti di 2 o 3 pagine, dove Delisle racconta aneddoti, che, grazie al suo atteggiamento da visitatore ingenuo – su cui si basa gran parte della comicità –, svelano caratteristiche e curiosità del paese e della città in questione. Il tratto dell'autore è l'aspetto che in questo volume colpisce di più per evoluzione rispetto al passato. Niente di rivoluzionario, s'intende, ma siamo passati comunque dalle matite dei primi libri a un segno sottile, talvolta descrittivo seppur spesso caricaturale, e una mezzatinta ben definita.
Continuo a ritenere più interessante Pyongyang, per aver raccontato un paese davvero sconosciuto e inaccessibile, ma Cronache di Gerusalemme si dev'essere meritato il premio come miglior libro del 2011 al festival francese di Angoulême anche per come riesce ad avvicinare al lettore un tema delicato come quello della vita in un territorio di perenne tensione militare e sociale come quello della terra santa, senza ovviamente il rigoroso giornalismo illustrato di un Palestina.
Al lettore decidere se questo sia un pregio o meno.
Abbiamo parlato di:
Cronache di Gerusalemme
Guy Delisle
Rizzoli-Lizard, 2012
336 pagine, brossurato, colore, 20 €
ISBN: 978-8817057301
Phlebas
11 Maggio 2012 a 16:47
Noioso…uno dei peggiori esempi di “Graphic Journalism”
valerio stivè
11 Maggio 2012 a 17:31
Come dicevo sopra, secondo me è difficile superare i mix di girnalismo e comicità di Pyongyang…