Cronache dalla centrale – 1F: Diario di Fukushima

Cronache dalla centrale – 1F: Diario di Fukushima

"1F: Diario di Fukushima" di Kazuto Tatsuta è il resoconto personale della vita quotidiana in una delle aree più inaccessibili del mondo

fuku-123La stazione ferroviaria di Tatsuta si trova nell’area colpita dal terribile maremoto successivo al grande sisma del Giappone orientale che ha provocato il disastro nucleare della centrale elettrica di Fukushima Daiichi meglio nota ai giapponesi come Ichi Efu, 1F.

Kazuto Tatsuta autore di 1F: Diario di Fukushima trae non a caso il suo pseudonimo da questa stazione non solo perché essa è l’attuale obiettivo di un ricongiungimento tra la zona sicura e quella contaminata, ma anche perché attraverso la sua esperienza di lavoro presso la centrale Tepco di Daiichi il mangaka diventa un tramite tra i lettori e una zona ormai diventata irraggiungibile per molti.

L’opera di Tatsuta deve principalmente il suo valore alla propria natura di testimonianza più unica che rara di una realtà inaccessibile sia da un punto di vista fisico, perché lontana geograficamente e inavvicinabile per la sua pericolosità, che culturale, perché indissolubilmente legata nell’immaginario collettivo all’esclusione di qualunque possibilità di sopravvivenza per l’uomo.

Ciò che stupisce maggiormente fin dall’inizio è la presentazione di una routine quotidiana accuratamente pianificata secondo un rigido protocollo di profilassi sanitaria che prevede rigorosissimi controlli giornalieri e l’equipaggiamento di abiti e sistemi di respirazione che abbattono il rischio di contaminazione per i lavoratori.

Il primo volume della serie si apre  con un capitolo zero – pubblicato in Giappone come storia a sé stante e vincitore di un premio – che raccoglie tutti gli elementi della narrazione successivamente approfonditi: la vestizione, il rischio di malesseri causati dall’alta temperatura che si sviluppa all’interno delle tute e la descrizione degli ambienti della centrale 1F.

fuku-3Meraviglia particolarmente in questi capitoli la disinvolta naturalezza dell’autore nell’affrontare e nel descrivere la difficoltà e il pericolo di un lavoro durissimo, alienante e spesso mal pagato. Di fronte a tali condizioni raramente le persone coinvolte si lasciano andare a segni di rivolta ma vi si adattano con uno spirito di rassegnata accettazione sorprendente per il lettore; forse per questo una delle pagine che colpiscono di più è quella in cui un collega dell’autore spiega di sentirsi contemporaneamente vittima e carnefice, per aver perso la casa in cui abitava, vicina alla centrale, e per essere stato in precedenza un operaio alla Tepco e quindi dipendente per la propria sussistenza da un lavoro con cui ritiene di aver danneggiato gli altri.

Lo stesso Tatsuta condivide sentimenti ambigui nei confronti della centrale della Tepco in quanto – seppure non avesse lavorato prima per l’azienda e non vivesse neppure nell’area colpita – come utente dell’energia elettrica prodotta si sente corresponsabile del disastro.

A questa doppia valutazione degli avvenimenti che nel manga viene accentuata, è forse da attribuire la tendenza a minimizzare i rischi del lavoro nell’area della centrale, al punto che Tatsuta si vede costretto talvolta a ricordare al lettore che sta comunque raccontando l’esperienza personale di un’attività molto pericolosa.

fuku-2Questa limitazione al resoconto esclusivo di esperienze dirette mostra le sue lacune quando Tatsuta non approfondisce le conseguenze a lungo termine dell’incidente di Fukushima, o come quando accenna a malapena alle perdite delle cisterne di stoccaggio dell’acqua contaminata e all’inquinamento delle acque del Pacifico. Improntato a un realismo che nei momenti migliori ricorda lo stile massimalistico di Jiro Taniguchi, Tatsuta – che già in precedenza aveva provato a svolgere la professione di mangaka, ma con scarso successo – si lascia andare talora a errori banali ed evidenti nella proporzione anatomica delle figure umane, realizzate con teste troppo grandi e con espressioni della bocca talmente simili da suscitare il dubbio di essere state fotocopiate.

Sono d’altronde volutamente evitate costruzioni a effetto della griglia e ogni pagina del fumetto è attentamente studiata per essere funzionale ai contenuti, in totale ossequio a un principio di oggettività e di realismo che bilanciano con successo la soggettività assoluta del punto di vista individuale dell’autore.

L’edizione della Star Comics è molto curata da un punto di vista estetico e il prezzo di copertina è adeguato alla qualità del prodotto, ciò rende il primo volume della serie un fumetto di grande importanza documentaria e di piacevole lettura.

Abbiamo parlato di:
1F Diario di Fukushima #1
Kazuto Tatsuta
Traduzione di Luca Toma
Star Comics, marzo 2016
192 pagine, brossurato, bianco e nero – 7,00 €
ISBN: 97788869208881

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