
Cowboys & Aliens si va ad inserire praticamente all’interno della stessa strada già tratteggiata; infatti nel 2006 Scott Rosemberg scrive e disegna una storiella di sedici pagine (gli americani le chiamano ashcan) che venne pubblicata dalla Sureshot Comics. Il motivo della pubblicazione dell’albo era semplice: Rosemberg voleva mostrare ad ipotetici compratori dei diritti cinematografici le potenzialità della sua idea, sicuro di una buona riuscita dell’intera operazione dal punto di vista cinematografico. Successivamente incaricò l’esperto Fred Van Lente (The Incredible Hercules) di scrivere una sceneggiatura per una storia più ampia, disegnata da Luciano Lima, disegnatore brasiliano facente parte del Magic Eye Studios, con un prologo scritto da Andrew Foley per gli affascinanti disegni di Dennis Calero.


Sicuramente il fumetto da cui il film prende spunto è rivolto ad un pubblico adolescenziale e pre-adolescenziale: infatti la storia di Van Lente semplifica le tematiche del film e le rende più accessibili ad un pubblico più interessato all’azione e al ritmo che non a riflessioni su temi quale il diverso o la convivenza difficile. E anche gli storyboard delle tavole disegnate da Lima, pur cercando di diversificarsi tra di loro, tendono sempre ad una assoluta leggibilità anche per un pubblico non per forza esperto, che magari si è avvicinato all’albo in virtù del piacere provato a vedere il film.
Il problema principale di tutta l’operazione è che il fumetto e il cinema sono due medium molto diversi: il cinema agglomera in sé elementi quali la musica, la fotografia, gli effetti speciali, che il fumetto per suoi limiti strutturali non può ricreare. E un operazione come Cowboys & Aliens, di solito, si basa tutta sugli elementi cinematografici poc’anzi menzionati: gli effetti speciali e la colonna sonora hanno un grandissimo impatto sul pubblico fruitore di questi prodotti tutt’azione e che, per una larga fetta di pubblico, diventano quasi l’unico motivo di andare a vedere un film di questo genere. Il non poter neanche lontanamente eguagliare tale spettacolo rende abbastanza sterile aver voluto creare un graphic novel più lungo del canovaccio scritto da Rosemberg dal quale si era inizialmente partiti, in quanto la storia è semplicemente un pretesto per mostrare le ultime meraviglie che la tecnologia cinematografica è riuscita a creare.

La Rizzoli, casa editrice negli ultimi anni molto attenta al mercato fumettistico, e soprattutto a quelle storie che hanno avuto o avranno ampio risalto al cinema (ricordiamo The Surrogates, ad esempio), non si è lasciata sfuggire l’occasione di portare il fumetto in Italia e già a partire dalla copertina e dalla quarta di copertina mostra quanto l’intera operazione sia debitrice del film, con addirittura in quarta i credits dell’opera cinematografica stessa. Addirittura lussuosa l’edizione, un bel cartonato con la scelta dell’utilizzo di una carta pesante e lucida di buonissima qualità. Forse addirittura troppo per un fumetto che non ha certamente volontà di essere opera imprescindibile nelle librerie degli appassionati. Il tutto inficia sul prezzo, che però, pur essendo alto, è tutto sommato giusto per la qualità stessa dell’edizione. Per la storia, ho i miei dubbi.
Abbiamo parlato di:
Cowboys & Aliens
AA. VV.
Traduzione di Andrea Merico
Rizzoli Lizard, ottobre 2011
112 pagine, cartonato, colore – 16,00€
ISBN: 97788817051163
