In seguito al suo arrivo alla DC Comics, Brian Michael Bendis ha trasferito sotto l’egida dell’editore di Burbank anche il suo personalissimo progetto denominato Jinxworld, etichetta votata allo sviluppo di opere indie e del tutto creator owned.
Il titolo più recente ad essersi aggiunto al catalogo è Cover, una miniserie a dir poco eclettica e dal sapore sperimentale che vede la presenza ai disegni di David Mack, disegnatore col quale Bendis può vantare un lungo e fruttuoso sodalizio, consolidatosi alla Marvel.
La vicenda ruota attorno a Max Field, un fumettista che divide il proprio tempo tra il disegno e le partecipazioni alle convention in giro per il mondo. La sua routine prende però una svolta inaspettata quando viene avvicinato da Julia, un’agente della CIA intenzionata a reclutarlo.
Non è tuttavia nello sviluppo narrativo che risiede la forza di questo esordio. Anzi, questo è piuttosto banale e, a conti fatti, nel numero non succede un granché.
A colpire è però la capacità di Bendis di costruire, partendo da pochi elementi, una sceneggiatura intelligente e in grado di coinvolgere il lettore. Le personalità di Max e Julia vengono delineate in modo sobrio e la relazione che pian piano viene a crearsi tra i due appare credibile e proprio per questo intrigante.
Si può notare poi una gestione sapiente dei dialoghi, che non diventano mai verbosi ma che a tratti assumono fattezze quasi tarantiniane, nella loro capacità di spendere parole su parole per parlare del nulla. Dialoghi poi caratterizzati da un particolare senso dell’umorismo, comunque estremamente pacato e “di sfondo”.
La parte del leone, nonché quella di vero selling point dell’opera, la fanno però i disegni. Sfogliando l’albo si riesce quasi a percepire l’intesa che sceneggiatore e disegnatore hanno saputo costruire nel corso degli anni e appare evidente come Bendis abbia concesso un’enorme libertà creativa al suo sodale.
Mack infatti lascia vagare libero il proprio estro e fa ricorso a una riuscitissima commistione di stili diversi, tutti armoniosamente amalgamati tra di loro e in grado di infondere una grandissima personalità a ogni tavola. Ecco dunque che al minimalismo monocromatico di un tratto aspro si alterna senza soluzione di continuità la delicata morbidezza pittorica degli acquerelli. Un mosaico artistico in grado di restituire un’atmosfera surreale e affascinante, suadente per l’occhio del lettore ma allo stesso tempo ammantata di tinte malinconiche.
La padronanza che l’autore ha del linguaggio fumettistico non si limita però ai solo disegni. Infatti questi sono valorizzati da uno storytelling mai banale, grazie all’enorme varietà di approcci alla griglia e alle brillanti soluzioni visive adottate nell’impostazione delle tavole. La perfetta ciliegina sulla torta di un comparto artistico che vale da solo il prezzo di copertina.
Cover si dimostra dunque, con questo first issue, una serie dalla forte carica innovativa, se non sotto l’aspetto narrativo, indubbiamente sotto quello artistico. Probabilmente una delle più interessanti tra le nuove proposte targate Jinxworld, ha le potenzialità per ritagliarsi uno spazio di prestigio nel panorama del fumetto statunitense contemporaneo. Tutto sta a vedere se gli autori saranno capaci di far fruttare tali potenzialità con l’evolversi della serie ma se il buon giorno si vede dal mattino…
Abbiamo parlato di:
Cover #1 (di 6)
Brian Michael Bendis, David Mack
DC Comics, settembre 2018
32 pagine, spillato, colori – 3,99 $