The Corner: il noir disperato dell’umanità

The Corner: il noir disperato dell’umanità

Lorenzo Palloni e Andrea Settimo raccontano una storia noir fatta di disperazioni e solitudini, ambientata in un contesto affascinante e poco conosciuto.

the-corner-palloni-settimoNegli anni tra il 1852 e il 1929 si stima che circa 14 milioni di italiani 1 lasciarono il Paese per cercare fortuna in altri continenti.
Di questi, circa il 43% partirono per le Americhe e nel 2010 si è stimato che negli USA vivano 17 milioni di persone discendenti da quelle famiglie arrivate da Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Campania, Calabria, Sicilia.

Un flusso enorme che ha preso il nome di “Grande Emigrazione” e che è stato in numerosi libri e film di grande successo.
In mezzo a questi milioni di persone disperate e in cerca di un futuro migliore, si trovavano anche numerosi perseguitati politici e criminali in fuga dalle autorità italiane.
Tra di loro, un folto gruppo di anarchici che formò comunità sostanziose a New York, a Paterson (nel New Jersey) e a Boston, e che venne coinvolto in numerose contestazioni, attentati e processi2.

Una vicenda storica complessa e articolata che affonda le sue radici nella disperazione, nella solitudine e nella fede incrollabile in un’idea di mondo diverso, una storia che ha attraversato trent’anni di storia americana e che è nota quasi esclusivamente per il processo a Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.

È proprio in queste vicende affascinanti e poco conosciute che Lorenzo Palloni e Andrea Settimo hanno trovato l’ambientazione e lo spunto ideale per The Corner, l’angolo tra la Borsa Valori di Wall Street e la banca “Morgan and Stanley”, in cui nel 1920 l’anarchico Mario Buda compì un attentato dinamitardo che uccise 33 persone e ne ferì oltre 200.

Una storia di solitudini

Italo Serpio è un emigrante italiano che vive a Boston e che conduce una doppia vita: scagnozzo della mafia, in realtà infiltrato degli anarchici che complottano contro l’organizzazione criminale. L’arrivo dall’Italia di una nave con a bordo il fratello ucciso in un misterioso omicidio e con due nipoti senza più nessuno al mondo sconvolge la sua vita, trascinandolo in un intrigo internazionale che lo porta a fuggire in Messico, a scontrarsi e collaborare con FBI e polizia, a non fidarsi dei suoi nemici e soprattutto dei suoi amici.

Partendo da queste premesse, Palloni e Settimo costruiscono una storia dal ritmo concitato e ricca di colpi di scena, un noir che come dichiarato dallo sceneggiatore nell’intervista al nostro sito, si ispira al contempo ai romanzi di Dashiell Hammett e James Ellroy, riprendendo da quest’ultimo la capacità di creare storie di fantasia ambientate in un contesto storico definito e preciso: lo sguardo di Palloni è puntuale e attento ai dettagli, senza mettere mai in secondo piano la storia e i personaggi.

the-corner-1Le vicende raccontate permettono agli autori di esplorare a fondo il senso di disperazione e di solitudine dell’essere umano, che si ritrova in balia di eventi più grandi di lui e che lotta faticosamente per cambiare il proprio destino, ricorrendo a istinti e violenze ferine, ma anche a speranze cullate in segreto e difese da un mondo ancor più crudele e incurante.

Ogni personaggio della storia è caratterizzato da zone di ombra: nessuno è veramente positivo, nessuno è veramente negativo, ognuno è plasmato dai propri dolori e i propri silenzi.

Italo Serpio è un uomo solo all’inizio e lo è anche alla fine: ogni rapporto che crea viene reciso per volontà o per necessità, ogni sprazzo di felicità è trascinato via da una vita che scorre inesorabile.
Gli altri personaggi che lo circondano portano anch’essi il proprio carico di malinconia e isolamento: Luisa e suo “figlio” senza un padre, prigionieri di un oscuro segreto, Mario Buda, obnubilato dalla fede anarchica e dalla voglia ossessiva di riscatto, l’agente Haggard, cinica, dedita al proprio lavoro, apparentemente incrollabile ma in realtà fragile e bisognosa d’amore, il vecchio senza nome, che ha scelto la non-violenza e l’isolamento volontario come propria strada lontana dalla brutalità del mondo.
Vite che si intrecciano alla ricerca di una felicità sfuggente, guidati da ideali granitici che si scontrano con una realtà arida che mette a nudo le debolezze, gli egoismi, le meschinità proprie di ognuno di noi.

Nel segno del noir

Il registro noir della vicenda è interpretato con consapevolezza e abilità da Andrea Settimo, il cui segno sofferto ben si presta a una vicenda tanto brutale e disperata.
Il tratto dell’artista trasmette un perenne senso di tormento, con linee contorte che raffigurano volti straziati dal dolore e dalla solitudine, espressioni pensierose e impaurite, scene di grande violenza e commozione, secondo uno stile che fonde armonicamente l’espressionismo mangaka con la delicatezza della linea chiara franco-belga, il tutto innestato su una costruzione cinematografica del racconto di ispirazione statunitense.

Ciò che però caratterizza l’arte di Settimo (qualità condivisa anche con il Palloni “autore unico”) è la capacità di gestione della tavola e del suo ritmo, grazie a numerose soluzioni che scompongono e ricompongono la gabbia in strutture rettangolari ma in costante trasformazione: nella sequenza dello scontro tra Mario Buda e Italo Serpio a metà della storia, le tavole cambiano la loro suddivisione giocando con il tempo in maniera cronometrica, creando un crescendo di momenti concitati per poi rallentare al punto di massimo climax, che si conclude con una splash page seguita da inquadrature a campo lungo.
Settimo sfrutta molteplici angolazioni per guidare il lettore dal generale al particolare e ritorno, in una sequenza di scelte sempre focalizzate nel raccontare la storia in maniera fluente, carica di tensione e emozioni.

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Il chiaroscuro è un altro elemento fondante della narrazione, usato sia per creare pathos che per rallentare il  ritmo e creare momenti di cupa e onesta riflessione, e viene rafforzato dalla scelta di aggiungere una colorazione seppia che contribuisce al contempo a definire i volumi dei personaggi che a ricreare una sensazione di anni ’20, di foto ingiallite dal tempo e da una acre nostalgia.

The Corner è un noir solido ricco di azione e attento ai personaggi, un’opera che arriva come un pugno allo stomaco, forte e senza filtri, che mette in mostra la condizione umana nella sua veste più onesta e cruda.
Una storia di emigrazione italiana che ci ricorda ancora una volta da dove veniamo, quella disperazione che abbiamo vissuto come popolo e che viene vissuta adesso da altri che scelgono un nuovo paese per ricominciare. Ricchi di speranze, paure, ricchi di dolore e umanità.

Abbiamo parlato di:
The Corner
Lorenzo Palloni e Andrea Settimo
Rizzoli Lizard, 2016
148 pagine, cartonato, bicromia – 17,00 €
ISBN: 9788817087537


  1. Gianfausto Rosoli, Un secolo di emigrazione italiana (1876-1976), Centro studi emigrazione, 1978 

  2. Antonio Donno, America anarchica (1850-1920), Manduria, Lacaita, 1994 

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