La classifica che esce da questa “consultazione” ci sembra ben rappresentativa di un mercato vivace, a dispetto delle continue cassandre (per certi versi giustificate) sulla crisi del settore. Dal punto di vista del semplice appassionato/acquirente, mai come in questi anni è riscontrabile una proposta ricca e diversificata, forse al limite dell’eccesso e della sostenibilità. Una proposta che coinvolge diverse nazionalità. Nella classifica sono presenti due fumetti italiani, un fumetto israeliano (il primo pubblicato in Italia), uno canadese, uno inglese, uno sudamericano e quattro statunitensi. Non sono invece rappresentati fumetti provenienti dal Giappone e dal mercato franco belga (anche se la prima pubblicazione mondiale di Pyongyang è avvenuta proprio in Francia), per citare i due più grossi mercati a livello mondiale, a parte gli USA.
Se il fumetto d’intrattenimento (o seriale o popolare, chiamatelo come volete) è rappresentato da WE3 è anche vero che questo è un prodotto decisamente anomalo, non fosse altro per la firma dello scrittore, Grant Morrison, figura mitica ed esemplificativa di un modo originale di proporre fumetti mainstream. Da questa classifica risultano del tutto assenti, invece, i fumetti popolari italiani, il fumetto d’avventura francese, i comics supereroistici e i manga più venduti (che insieme rappresentano la fetta più importante del mercato del fumetto italiano).
Di contro ogni altro volume classificato porta con sé un bagaglio culturale o storico evidente, a cominciare da L’età del bronzo che, pur presentandosi come un fumetto seriale a livello di formato e di proposta editoriale, ha molto di più in comune con il mondo delle graphic novel che con i comics mainstream americani. Breakfast after noon, i due volumi di Gipi, Unknown/Sconosciuto, il Dracula di Breccia, Krazy & Ignatz, Pyongyang e Goradze sono tutti riconducibili alla grande, e incerta, famiglia del fumetto d’autore, anche se spiccano più le differenze che le somiglianze tra ognuno di loro, sia per la loro provenienza temporale e geografica, sia a livello concettuale.
In conclusione, sembrerebbe che i votanti abbiano segnalato più volentieri volumi ben curati nella confezione tipografica e redazionale, più riconducibili al concetto di libro, a dispetto dei prodotti da edicola o da libreria con caratteristiche più tradizionalmente vicine a quelle dell’editoria fumettistica. Dare uguale importanza sia all’oggetto che al contenuto è probabilmente un aspetto inevitabile nell’ambito di una classifica di fine anno come la nostra.
IL VINCITORE
Parrà scontato e banale, ma Gipi mette d’accordo davvero tutti. Su 39 votanti ben 19 hanno votato S., confermando questo autore come uno dei più amati cartoonist italiani degli ultimi anni, anche sulla base della presenza del suo Hanno ritrovato la macchina in nona posizione. L’autore pisano continua a riscuotere riconoscimenti e premi, grazie alla sua poetica personale, chiara e diretta e grazie alla costanza e alla continuità con le quali produce le sue opere. S., sentita riflessione sulla scomparsa del proprio padre, ne è l’ennesima conferma.
Visto l’omologo risultato dello scorso anno – primo posto e piazzamento con una seconda opera – dovremmo forse pensare a metterlo fuori gara per la prossima top ten?
LA SORPRESA
Se il primo posto era in un certo modo previsto un po’ da tutti noi, la seconda piazza l’ha guadagnata un fumetto che ci sembrava tutto sommato un outsider, anche se di ottima qualità e fattura. WE3 di Morrison e Quitely invece ha spiazzato tutti ricordandoci una volta di più come il fumetto di intrattenimento o seriale sia altrettanto importante e valido delle graphic novel o del cosidetto fumetto d’autore. D’altra parte, per quanto Morrison si destreggi sempre all’interno dell’editoria mainstream, resta un caso particolare, per la proposta di tematiche forti e controverse e per un’eccentricità che ha poco in comune con il resto del panorama commmerciale anglossassone.
GRAPHIC JOURNALISM
Goradze area protetta e Pyongyang sono due fumetti decisamenti diversi. Entrambi sono pero’ basati su dei temi di non fiction e possiamo farli rientrare in quella estesa categoria del giornalismo a fumetti che sta facendo tanto parlare negli ultimi anni, grazie a opere come Il fotografo, ai lavori più famosi di Spiegelman o della Satrapi, per citare i casi più noti. Non moltissime opere, a dir la verità, ma quasi tutte capaci di lasciare un segno nei lettori. Si tratta senz’altro di un filone in continuo sviluppo (basti pensare alle collane dell’editore Beccogiallo, dedicate alla storia e alla cronaca italiana) che tornerà al centro dell’attenzione nei prossimi anni. I due titoli, molto differenti sia a livello narrativo che estetico, partono pero’ da un assunto comune: entrambi raccontano il viaggio dell’autore in un paese straniero, in situazioni estreme o comunque molto diverse dalla vita che si conduce nel nostro comodo occidente.
LE CASE EDITRICI
Come l’anno scorso la Coconino Press, la casa editrice capitanata da Igort, è quella che presenta il maggior numero di proposte all’interno della top ten; quattro nel 2005, tre nel 2006. Una riconferma dell’indicazione che abbiamo avuto un anno fa, ossia che la casa editrice bolognese è sempre molto seguita dai lettori, dai critici e dagli appassionati italiani.
Abbiamo due piazzamenti per Free Books, uno a testa per Magic Press, Comma 22, Black Velvet, rimanendo in ambito dell’editoria specializzata. Ma la sorpresa più interessante è la presenza di due libri stampati da altrettante case editrici che non si occupano con peculiarità di comics: Mondadori e Fusi Orari. La prima, famosissima, ci dà l’opportunità di sottolineare il rinnovato interesse, in lento e costante aumento, della grossa editoria verso i nostri amati fumetti. Essa mostra comunque di voler puntare su prodotti di grande riconoscibilità, di attestata importanza o di sicura vendibilità. La scommessa per il futuro è forse racchiusa in una domanda: quando vedremo in Italia una delle più importanti case editrici di varia proporre fumetti a più alto rischio commerciale?
Fusi Orari è invece una bella sorpresa, fosse anche perché Pyongyang è l’unico fumetto finora pubblicato dalla casa editrice. Anzi, sarebbe meglio dire, l’unico fumetto che finora ha pubblicato in volume, visto che sul suo settimanale Internazionale, in ogni numero, sono proposti fumetti di Gipi, Satrapi, Spiegelman, Sacco e altri. E qui ci riallacciamo al discorso fatto poco sopra, quello del reportage a fumetti, genere che per ovvie ragioni lo stesso settimanale sta supportando e proponendo con continuità. Vedere nei primi dieci, dunque, il loro unico libro a fumetti fa estremamente piacere. E chissà che non possa dare una conferma indiretta per la scelta della casa editrice di proporre Shenzen, un altro dello stesso autore.
MENZIONI SPECIALI E RISTAMPE
Come accennato nell’articolo riservato al regolamento, per un palese fraintendimento su criteri di voto e sulla definizione stessa di “ristampa”, la redazione de LoSpazioBianco.it ha deciso di togliere dalla classifica due titoli e assegnare a loro una menzione speciale.
Questo ci permette anche di sottolineare come negli ultimi anni il numero di riproposte sia decisamente aumentato (si pensi anche alle numerose collane di ristampe allegate ai quotidiani), offrendo così anche ai lettori più giovani la possibilità di recuperare fumetti di importanza storica o veri e propri capolavori del passato. È il caso dei due titoli in questione: Il commissario Spada e Complete Brian the brain, due opere molto diverse ma entrambe consigliatissime a tutti gli appassionati. Sottolineiamo anche la presenza al quarto posto del bellissimo volume Krazy & Ignatz, che ha tutte le caratteristiche della ristampa ma che in realtà propone materiale da noi quasi completamente inedito o proposto molti anni fa sulle pagine di Linus. Analogo discorso per la posizione numero dieci occupata dal Dracula di Alberto Breccia, riproposta di materiale già apparso sulla mitica Comic Art, ma qui adeguatamente raccolto per la prima volta in un unico volume.
GLI ASSENTI
Non sono assolutamente rappresentati in questa classifica i popolari italiani, i supereroi americani e i manga giapponesi, ossia i fumetti maggiormente venduti e seguiti in Italia. Dovremmo quindi presumere che all’interno di queste categorie non ci siano prodotti altrettanto validi di quelli che appaiono tra i primi dieci o che essi non lo siano secondo chi ha partecipato alla definizione di questa top ten? È un discorso che forse potrebbe anche avere un senso, ma è necessario sottolineare che molti votanti hanno indicato materiale di questo genere: ad esempio Rat-man 56, oppure alcuni episodi di Dylan Dog, di John Doe, di Wolverine ecc.. Questi fumetti risultano in misura comunque minoritaria rispetto al computo complessivo dei titoli segnalati.
Come accennato sopra, è molto probabile che la natura di questa classifica favorisca l’entrata nei primi posti di veri e propri libri a fumetti, risconoscibili come tali, e non di albi tratti dai vari serial da edicola o libreria. Inoltre la decisione, per noi basilare, di non voler indicare nomination, aiuta ulteriormente la dispersione del voto a danno, appunto, di queste categorie fumettistiche.
LA PREMIAZIONE AL NAPOLI COMICON
Non era prevista e tanto meno immaginata al momento di organizzare questa top ten. Infatti, è di questi giorni un’importante novità: la partnership tra Napoli Comicon e LoSpazioBianco.it. Questa collaborazione sarà “celebrata” proprio con la consegna dei premi della Top Ten nel corso della serata dei premi “Attilio Micheluzzi”.
Ma il connubio tra la mostra napoletana e il nostro sito andrà anche oltre e abbraccerà a 360 ogni aspetto che riguarda la kermesse. Vi terremo aggiornati.