Negli abissi è il quinto dei nove capitoli che compongono The barbarian king, la saga ispirata al Conan di Robert E. Howard, edita da Leviathan Labs. Una saga che fa della continuity il suo punto di forza grazie anche a una serie di spin-off, come il recente Valeria, mai fini a se stessi ma sempre connessi alla linea narrativa principale.
Con la storia scritta da Alessio Landi e Massimo Rosi, la sceneggiatura di quest’ultimo, i disegni di Angelo Razzano e i colori di Alicia Soria, in Negli abissi ritroviamo Conan alle prese con incubi atroci e più riflessivo del solito. Mentre viene celebrata la vittoria sul sultanato di Turan, andata in scena in Con un cuore nero, il cimmero si maledice per quanto accaduto con Yara, lo stregone che lo ha posseduto e spinto a sterminare moglie e figli, e rinnova il suo voto di salvarli dal regno dei morti. Per farlo deve riprendere il viaggio verso est e ad accompagnarlo ci sono, oltre alla dea della vendetta Hyra, alcune new entry: la guaritrice Nadima – che sembra conoscere le pene fisiche del vecchio re meglio di lui -, il guerriero Dingbah di Kusan, un misterioso viaggiatore che si rivela una vecchia conoscenza e la strega del mare Saraj.
Mentre Conan affronta una tappa del viaggio verso est costellata di problemi e nemici, fra i quali emerge Dagon, il principe abissale dimenticato, Rosi porta avanti altre sottotrame: approfondisce ad esempio la storia del dio mostro che vuole distruggere il mondo e che, per farlo, sta risvegliando alcuni dei suoi simili fra i quali lo stesso Dagon, e introduce dinamiche politiche di Aquilonia e personali di Khon il grande, figlio di Conan che ne ha ereditato il trono. Questa alternanza tiene alto il ritmo e offre al lettore qualche attimo di tregua dalle innumerevoli battaglie nelle quali il Barbaro e i suoi compagni sono coinvolti.
La trama risulta comunque meno densa di eventi rispetto ai capitoli precedenti e per questo più adatta all’approfondimento dei personaggi. Fra una decapitazione e l’altra, Rosi trova infatti il tempo di sviluppare psicologicamente i suoi protagonisti. Conan, oltre ad apparire più riflessivo e a fare i conti con le controindicazioni della sua spada, legge il suo presente su più livelli e raggiunge una consapevolezza mai avuta prima: quelli che sta vivendo sono i suoi ultimi momenti selvaggi e, pur dettati da un dramma profondo, sembra volerseli godere. Hyra si conferma un personaggio di spessore e un alleato prezioso per Conan sin dal suo esordio in Dea della vendetta: Rosi si concentra nel raccontare un’indole profondamente umana e rispettosa delle promesse e dell’onore oltre a concederle un sorriso dovuto alla liberazione del suo popolo. Lo sceneggiatore inizia anche ad approfondire la figura di Khon, quasi ossessionato dal suo passato e dal desiderio di costruirsi un destino diverso e ancor più importante rispetto a quello del padre, ma con all’orizzonte scelte difficili e in bilico fra il bene e il male, i cui contorni si confondono lasciandolo confuso.
Angelo Razzano, al suo esordio su The barbarian king come disegnatore (aveva curato i colori dello spin-off Salomè), sviluppa un segno realistico in una tavola molto varia, che spazia da un’impostazione regolare a tre, quattro o cinque strisce a frequenti splash page, doppie splash o illustrazioni a tutta pagina. Le scelte relative alla gabbia e al montaggio delle sequenze sono legate a momenti narrativi particolarmente intensi o utili a seguire scene d’azione mozzafiato, caratterizzate anche da rotture della quarta parete.
Razzano si distingue anche per l’attenzione al dettaglio – che viene leggermente meno solo in un campo lungo all’inizio del secondo capitolo, dove le figure appaiono un po’ troppo abbozzate – e per la gestione di elementi visivi complessi come i tatuaggi sulla schiena di Conan, ripetuti per gran parte del volume. Come nei precedenti capitoli la colorazione, questa volta affidata ad Alicia Soria, ricopre un ruolo fondamentale nella resa delle atmosfere dell’universo del Re Barbaro e nell’identificazione delle numerose ambientazioni: dal verde acido e rosa shocking che caratterizzano la magia, allle sfumature di giallo per il deserto e di blu e verde per il mare, fino al rosso sangue che popola le tavole più aspre.
Il cast rinnovato, l’ambientazione marina e il positivo approfondimento psicologico dei personaggi, conferiscono nuova energia vitale al mondo di The barbarian king, che con Negli abissi si conferma ben gestito sotto il profilo narrativo, con una trama orizzontale vivace nella quale continuano a inserirsi e svilupparsi collegamenti.
Abbiamo parlato di:
The Barbarian King #5 – Negli Abissi
Massimo Rosi, Angelo Razzano
Leviathan Labs, 2022
172 pagine, brossurato, colori – 15,00 €
ISBN: 9791280137647