Non è un caso che il sesto volume della collana dedicata a Conan dalla casa editrice francese Glénat – portata in Italia da Edizioni Star Comics – con l’adattamento a fumetti del racconto di Robert E. Howard Ombre di ferro al chiaro di luna sia stato affidato a un’autrice, Virginie Augustin.
Lo scrittore texano mise mano a questa storia del Cimmero intorno al 1932, periodo in cui la Recessione colpì duramente il mercato editoriale statunitense, compresi i pulp magazine. Weird Tales, la rivista “casa” di Conan, riuscì a sopravvivere grazie alle copertine, al limite del licenzioso, disegnate da Margaret Brundage che portarono a un incremento delle vendite e anche a una maggiore presenza dei racconti di Howard, che virarono verso un marcato intento di intrattenimento e, per l’autore, di maggior guadagno.
Ombre di ferro al chiaro di luna è la prima storia del barbaro in cui compare una tipica ragazza in difficoltà, Olivia, dal fisico prosperoso e (s)vestita in abiti succinti. Eppure, attraverso questo personaggio lo scrittore texano intendeva parlare della condizione femminile nella società del suo tempo, basata ancora su un modello patriarcale, in cui maltrattamenti e obbedienza erano le costanti dell’intera esistenza di molte donne.
Per tale motivo risulta chiaro che dare una voce femminile all’adattamento a fumetti di questo racconto è stata una mossa azzeccata da parte di Patrice Louinet e Jean-David Morvan, i curatori della collana.
Augustin non stravolge in nessun modo l’impostazione della fonte originaria, né la resa dei personaggi pensata da Howard. Accentua leggermente la prospettiva femminile della storia della quale Conan continua a non essere comunque il protagonista principale, condividendo il ruolo con Olivia.
La traccia seguita dall’autrice nella sceneggiatura è esattamente quella dello scrittore, ne ricalca la stessa linearità, la stessa cronologia degli eventi, finanche gli stessi dialoghi.
Ombre di ferro al chiaro di luna racconta della fuga del barbaro e della figlia di un re dal continente hyboriano, per ritrovarsi intrappolati su un’isola nella quale devono affrontare una minaccia soprannaturale, un gorilla gigante e una ciurma di crudeli pirati.
Augustin evidenzia anche da un punto di vista grafico le tre minacce che Conan e Olivia si trovano davanti. A ognuna assegna una particolare cromia nelle tavole: l’oscurità e i neri che circondano le misteriose e inumane statue di ferro, le decine di sfumature di verde e giallo che restituiscono la ricchezza e la rigogliosità della foresta, i colori vivi e variegati che contraddistinguono la nave pirata e la sua ciurma criminale.
Tre minacce che, accompagnate dal prologo che apre l’avventura e segna l’incontro tra i due protagonisti, segnano anche le tappe dell’evoluzione di Olivia. Introdotta come tipica principessa in difficoltà in attesa di un salvatore, acquista coraggio e spessore con lo scorrere della trama, fino a diventare lei salvatrice di Conan e a scegliere di essere libera al suo fianco, accettando la propria condizione di paria, almeno secondo i canoni della cosiddetta società civile dalla quale proviene.
L’altro elemento importante che Augustin mette in evidenza, fin da subito, è il pensiero sulla condizione femminile che Howard inserisce nelle pagine del proprio racconto e che la fumettista sposa e condivide.
Conan, dopo aver salvato Olivia, ne apprende le origini e la condizione di figlia venduta dal padre come schiava per non avere accettato un matrimonio programmato. La ragazza conclude il suo racconto chiosando: “A volte i civili vendono i loro figli a dei selvaggi per farne degli schiavi. E poi dicono che la tua è una razza di barbari, Conan di Cimmeria.”
In queste parole è racchiusa l’indignazione provata da Howard per il trattamento delle donne, più volte ribadita dallo scrittore nelle sue lettere ad amici, e che Augustin decide di esplicitare tanto riportando il commento di Olivia in un balloon quanto evidenziando nell’arco del racconto il comportamento del cimmero nei confronti della sua compagna di avventura.
Conan è descritto come una bestia sanguinaria e senza pietà nei confronti degli antagonisti che gli sbarrano la strada, ma la sua necessaria violenza si sposa al rispetto per la libertà di ogni individuo. Olivia si sente da subito sicuro accanto a lui, barbaro che non cerca mai di abusare di lei a differenza dei “civilizzati”, pur soffermando spesso con ostentazione il proprio sguardo sulle procaci forme della ragazza. Augustin riesce, attraverso sguardi e parole, a trasmettere tanto il desiderio maschile del cimmero quanto il rispetto verso la figura femminile.
La narrazione viene veicolata attraverso la classica pagina del fumetto francofono strutturata in una chiara griglia a quattro strisce, che si apre a immagini a tutta pagina per sottolineare i passaggi salienti e talvolta si “mimetizza” su grandi vignette di sfondo, sulle quali si appoggiano vignette più piccole.
Il tratto di Augustin è pulito, preciso, esaltato dalla colorazione che, come detto, viene usata con una forte valenza narrativa. Le espressioni nei primi piani sono sempre curate, i volti dei personaggi trasmettono con efficacia i loro stati d’animo e l’uso di grandi occhi sgranati o smorfie più cartoonesche – che denunciano il retaggio professionale disneyano dell’autrice – non stona assolutamente nel contesto più realistico dello stile della fumettista.
Con questo sesto volume, la collana della Glénat dedicata al personaggio più famoso di Howard conferma tutto il suo valore qualitativo. Confrontando gli adattamenti dei volumi francesi con l’attuale produzione statunitense della Marvel Comics dedicata al cimmero, non può non balzare agli occhi quanto il lavoro fatto da Louinet, Morvan e i vari autori da loro scelti sia molto più profondo, accurato e meno semplicistico rispetto alla controparte americana, anche a livello di contenuti extra tesi a contestualizzare le vicende.
È chiaro che siamo davanti a proposte diverse, anche per target, formato editoriale e mercato di ricezione, ma il soggetto comune permette comunque un raffronto.
Un plauso anche alla Star Comics che propone al pubblico italiano volumi con lo stesso formato, cura e contenuti degli originali francesi. Peccato solo per alcune sviste di lettering in quest’ultimo volume, errori veniali ma che stonano all’interno di una cornice ben confezionata.
Abbiamo parlato di:
Conan il Cimmero vol #6 – Ombre di ferro al chiaro di luna
Virginie Augustin
Traduzione di Fiorenzo Delle Rupi (Arancia Studio)
Edizioni Star Comics, 2019
64 pagine, cartonato, colore – 14,90 €
ISBN:9788822616524