Cosa dire di Cartoomics?
Lo Spazio Bianco mi ha invitato a dire la mia su questa manifestazione. Bene… poteva succedermi di peggio, certo, ma anche questo non è un compito facile.
Partiamo da un presupposto. Ogni manifestazione deve avere un’anima propria, un qualcosa che la distingua dalle altre. Nel bene e nel male la manifestazione più importante, considerando TUTTI gli elementi, ossia presenze, vendite, aspetto culturale, e aspetto di community, è Lucca.
Chiunque contesti questo dato sbaglia e sicuramente lo sa benissimo. Lucca resta la numero uno.
Altre manifestazioni invece possono starle alla pari in aspetti particolari.
A livello culturale Napoli Comicon sicuramente è di ottimo livello, ma è carente sotto l’aspetto vendite e presenze.
Cartoomics invece copre bene i due aspetti più commerciali (presenze e vendite) e grazie a un buon apporto di cosplayer ha un buon aspetto di Community, cosa che invece a Napoli Comicon manca totalmente.
La manifestazione di quest’anno ha sostanzialmente confermato questo fatto.
L’offerta culturale è stata scarsa. Non me ne vogliano gli organizzatori, ma c’era obiettivamente pochino. Non è possibile considerare “offerta culturale” gli incontri delle case editrici con i lettori.
Quelli sono momenti di promozione editoriale, non offerta culturale.
Se quindi togliamo dal pacchetto culturale gli incontri con le case editrici, cosa resta? La mostra sui peccati, e poco altro. Ma questo è un dilemma non risolto da nessuna mostra.
Vogliamo parlare di Marvel? Allora facciamo un incontro o una conferenza che PRESCINDA dai programmi futuri per il decennale, e che parli SOLO di fumetto. Magari un panel storiografico, o di critica, ma NON un mero elenco dei programmi futuri. E lo stesso vale per tutti.
Offerta culturale la presentazione di Star Magazine new? No. Promozione.
Tutto qui.
Che novità c’erano? Booooooh….. io ho visto solo Star Magazine New 1, e devo dire che a parte il prezzo oggettivamente basso ( prezzo di costo?!?!?) non ha un appeal tale da farmi strappare i capelli.
Altre novità? Ho girato poco, e forse non sono stato attento, ma cos’altro c’era? Forse JLA/Avengers 1. E poi che altro?
La Play Press aveva uno stand al limite del surreale. Sembrava un perenne work in progress. Scatoloni ammassati, plastica ammonticchiata… vabbeh, dirai, sono dettagli. Ok. Ma è più grave che tu sia presente e non ci sia uno straccio uno di redattore della sezione fumetti per parlare con i lettori.Eppure nessuno. Perché?
Lo spazio cosplay era come sempre ampio, ma più sui canoni discoteca-facciamo casino che altro. Alcuni costumi erano ben fatti, e soprattutto alcune cosplayer che avevano indossato gli abiti delle protagoniste delle varie serie delle Time Bokan, meritavano le centinaia di foto che i giovani appassionati di cosplay con gli ormoni in subbuglio hanno scattato.
La cosa più grave è pero’ la totale mancanza di una qualsivoglia fanzine.
Anche Milano, dopo Napoli, è un’altra conferma della sparizione dell’informazione anarchica ed autoprodotta dai lettori, nel formato cartaceo.
é un bene? Meno sedicenti critici in erba , sempre pronti a sputare sentenze? No. Io credo sia un male. Un ragazzo che non ha più voglia di perdere tempo per i personaggi che legge è un ragazzo triste.
E se spariscono le Fanzine ci sarà molta più tristezza.