Comicon 2015: incontro con Coconino Press

Comicon 2015: incontro con Coconino Press

Al Napoli Comicon 2015 Michele Petrucci, Andrea Ferraris e Paolo Bacilieri hanno parlato dei loro ultimi lavori per Coconino Press.

1

Venerdì primo maggio, in occasione del Napoli Comicon 2015, la casa editrice Coconino Press ha tenuto un incontro con il pubblico, moderato da Luca Baldazzi, a cui hanno partecipato gli autori Michele Petrucci, Andrea Ferraris e Paolo Bacilieri.
Il primo a prendere la parola è stato Michele Petrucci che ha parlato della genesi del suo ultimo fumetto, I pesci non hanno sentimenti (di cui potete leggere un’anteprima qui). Il titolo è tratto da un verso del brano dei Nirvana Something In The Way, indicato come il gruppo che più ha incarnato le esigenze e le insoddisfazioni dei giovani degli anni Novanta. La lavorazione ha avuto inizio nel 2009, quando l’autore scopre l’esistenza di movimenti quali rewild e freeganism, che lo portano a riflettere sulle motivazioni che hanno spinto gruppi di persone a cambiamenti tanto radicali nel proprio stile di vita e al rifiuto degli agi offerti dalla “civiltà”. Ispirato anche dal famoso libro di Henry David Thoreau, Walden ovvero Vita nei boschi, il fumetto si propone di riflettere sul rapporto tra civiltà e natura esemplificato ad esempio dal rapporto col cibo, sulla necessità di fuga dell’essere umano, sull’illusione stessa della possibilità di fuga. Il protagonista del libro è Rino, che rispecchia un’intera generazione caratterizzata da confusione e insoddisfazione. L’autore ha dichiarato che il suo intento non è offrire al lettore facili soluzioni o risposte, piuttosto ulteriori domande se non addirittura disagio.

2

La parola è poi passata ad Andrea Ferraris che ha parlato del suo ultimo lavoro, Churubusco. Si tratta di un romanzo d’ambientazione storica, precisamente la guerra messicano-statunitense del 1846-48, da molti considerata la prima guerra preventiva della storia degli States. L’autore ha riscoperto e narrato una pagina un po’ dimenticata di questa storia: l’ammutinamento del battaglione San Patrizio, che disertò le fila dell’esercito a stelle e strisce per passare dalla parte dei messicani. Il battaglione era composto da immigrati, per lo più irlandesi ma anche polacchi, spagnoli e italiani. L’autore ha dichiarato che il suo obiettivo era capire le motivazioni che portarono questi soldati a cambiare bandiera. Nei libri di storia, come movente è stato spesso indicato il comune credo cattolico, ma l’autore ha voluto indagare più a fondo, confrontando le singole storie personali e nazionali, mostrando ad esempio la vicinanza tra il destino degli irlandesi e quello dei messicani, entrambi popoli “invasi”. Protagonista del racconto è un giovane di origini siciliane, frutto della fantasia dell’autore: 3tuttavia, quando Ferraris è andato a studiare i documenti storici riguardanti il battaglione San Patrizio, ha scoperto la presenza reale di un messinese, con una storia per alcuni versi vicina a quella del suo personaggio di fantasia. L’autore si è concesso delle libertà anche per quanto riguarda l’ambientazione: Churubusco è stato infatti ricollocato su una montagna, per enfatizzare la sensazione che la città fosse l’ultimo centro di resistenza. L’autore ha inoltre ribadito l’importanza che nel romanzo hanno la polvere e i paesaggi, alla cui resa visiva ha molto lavorato, ispirato dal lavoro di John Ford, Francisco Goya, Eugene Delacroix, Hugo Pratt, Sergio Toppi, Renzo Calegari.
Paolo Bacilieri ha chiesto al proprio collega quali tecniche e strumenti avesse adottato per la realizzazione del graphic novel e quanto sia stato difficile passare da un tratto pulito come quello che Ferraris ha per i suo lavori disneyani a uno “sporco” come quello utilizzato in Churubusco. Ferraris ha risposto dicendo di aver usato per lo più una matita grassa e il carboncino acquerellato, quest’ultimo solo per le scene dell’incubo che ricorre nelle pagine del volume. Ha inoltre dichiarato che, rispetto ai suoi altri lavori, Churubusco è frutto di un lavoro quasi in diretta con una rapida evoluzione dallo schizzo alla tavola completa. Rispondendo a una nostra domanda sui motivi che l’hanno portato a scegliere questo episodio della storia messicana, Ferraris ha risposto che l’opera nasce sicuramente da una certa fascinazione per le vicende del paese ma che è essenzialmente il frutto di un’ispirazione che a un certo punto ha preso il sopravvento, quasi in maniera irrazionale, divenendo col tempo un’esigenza che l’ha quasi costretto a scrivere e disegnare quella storia, senza che ci fosse una sorta di premeditazione o di studio a tavolino. Anche Ferraris ha indicato una suggestione musicale per il suo lavoro: le musiche di Ry Cooder e The Chieftains.

4Infine, Paolo Bacilieri ha parlato di Fun, con il quale ha vinto l’ultimo premio Micheluzzi nella categoria miglior disegnatore. Bacilieri ha parlato della vicinanza linguistica ma anche fisica all’interno delle pagine dei giornali tra il fumetto e il cruciverba. Ha definito Fun un libro ancora in divenire che gli è esploso tra le mani, è infatti in lavorazione la seconda parte dell’opera che potrebbe vedere la luce già al prossimo Lucca Comics & Games. In questa seconda parte, la Settimana enigmistica con i suoi oltre ottant’anni di storia e alcuni dei suoi protagonisti come Piero Bartezzaghi avranno un posto di rilievo.

La foto in apertura è tratta dalla pagina facebook della casa editrice

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *