Riccardo III a fumetti

Riccardo III a fumetti

Kleiner Flug è una editrice toscana di fumetto che si è specializzata in fumetti a tema storico e letterario. Dato che su questo blog mi occupo del rapporto tra letteratura e fumetto, con uno sguardo particolare, da professore di lettere alle superiori, per la spendibilità didattica, mi è capitato spesso di parlare del loro ricco e consolidato catalogo al proposito.

Ora si aggiunge un nuovo volume, dedicato al “Riccardo III” shakespeariano: un adattamento fumettistico sceneggiato da Mauro Di Stefano, coi disegni di Gianluca Nori Mattioli e i colori di Giovanni Ferrara. Impaginazione e lettering sono di Dan Cutali.

 

 

L’opera, il cui titolo completo è “The Life and Death of King Richard III”, (Vita e morte di re Riccardo III) è l’ultima di quattro opere teatrali nella tetralogia minore di William Shakespeare dedicata alla storia inglese, con cui si conclude la trilogia in tre parti dedicata a Enrico VI (1421-1471). Dopo Amleto, questa è l’opera teatrale più lunga di Shakespeare, che ha contribuito notevolmente a consolidare la figura di Riccardo III come quella di un grandioso villain.

Il periodo più probabile di composizione è tra il 1591 e il 1592, all’inizio della carriera del Bardo. Shakespeare va a scrivere di fatti che erano allora relativamente recenti, immediatamente successivi alla guerra delle due rose tra Lancaster e York, chiusa con la presa al potere dei Tudor. Il “regno del terrore” di Riccardo venne reso famigerato dall’immortale autore inglese, ma senza particolare riguardo per la verità storica. Riccardo III, secondo e ultimo monarca della casa di York, ebbe solo due anni di regno, e le sue crudeltà non furono in fondo dissimili da altri sovrani del suo tempo, inglesi e non.

 

 

A Shakespeare del resto non interessa certo l’accuratezza storica: si basa su un archetipo già consolidato in altri autori precedenti, archetipo gradito alla corte elisabettiana, dove Elisabetta I era nipote di Enrico VII, il conte del Richmond, di parte Lancaster, che vinse e uccise Riccardo III. Tra le possibili fonti, i resoconti storici di Tommaso Moro, che già costituiscono un racconto parziale. Ma al di là dello scopo encomiastico e di corte, a Shakespeare interessa mettere in scena, come in molte altre opere, il grande archetipo del potere e della sua intrinseca corruzione.

Se Macbeth rappresenta l’uomo all’inizio probo che viene corrotto gradualmente dal potere (una storia di caduta, forse, ancor più affascinante), Riccardo III è fin dall’inizio corrotto dalla bramosia che, come di consueto nel Bardo, lo condurrà alla sua distruzione.

 

 

 

Il fumetto rende bene la figura spregevole di Riccardo III come emerge dall’invenzione shakespeariana. L’adattamento di Di Stefano usa una tecnica consueta, “a rebours”, partendo dalla scena finale della vicenda del malvagio sovrano, che ha il vantaggio di legarsi alla sua più nota “frase storica”: “Il mio regno per un cavallo!” indice della sua foga nella battaglia decisiva.

La scena finale viene poi spezzata da un lungo flashback che ricostruisce, prima di concluderla, come si giunge a tale scontro, mantenendo la suspense per il giovane (o non giovane) lettore che ancora non conosca la vicenda anche solo per sommi capi.

In una griglia francese di quattro strisce, portata in fondo dal formato “rivista” tipico delle graphic novel di Kleiner Flug, la vicenda si dipana poi seguendo l’escalation di complotti, cospirazioni, intrighi e inganni con cui Riccardo III si spiana la strada verso il potere. Di Stefano è bravo, in uno spazio narrativo relativamente ristretto di 60 pagine, a riprendere il complesso turbinare degli eventi della lunga tragedia mantenendo un ritmo narrativo incalzante ma senza al contempo dare l’impressione di una sintesi accelerata forzatamente.

 

 

Un peso significativo hanno i disegni di Nori Mattioli e i colori di Ferrara, che contribuiscono alla riuscita della maschera di Riccardo III. Il segno di Nori Mattioli è qui piuttosto caricaturale, con un segno marcato che risulta particolarmente espressivo nella resa dei volti dei personaggi. In particolare il protagonista, Riccardo III, può contorcersi in smorfie di malvagità pura che, grazie al segno volutamente non troppo realistico, risultano lievemente caricaturali, cartoonesche appunto, con uno stile lievemente comico e grottesco che in qualche modo, efficacemente, smorza la truculenza shakespeariana e la interpreta, correttamente, in una chiave che, provocatoriamente, direi quasi “tarantiniana”, una ultraviolenza da non prendere troppo sul serio, quasi più per il gusto della battuta cinica ad effetto.

Fin dalla bella cover si può vedere la riuscita di questa interpretazione, che comunque fa passare anche l’elemento “serio” della condanna della spietatezza del potere fine a sé stesso. Un particolare pezzo di bravura, del disegnatore ma anche del colorista Ferrara, è la scena finale delle visioni, resa in grandi splash page oniriche in cui il segno grottesco si piega, senza forzarsi, a una vera inquietudine.

 

 

I colori, sia pur in un certo naturalismo di fondo, contribuiscono bene alla resa emotiva con l’alternanza di pochi momenti luminosi (e non sempre sereni nemmeno questi) e di molti momenti cupi, resi con una luce e con cromatismi più oscuri.

Nel complesso, dunque, un fumetto interessante, che può essere una buona occasione di introdurre anche in classe un’opera shakesperiana di cui raramente (salvo forse indirizzi liceali, specie linguistici) si dà ampio risalto nel programma di letteratura, per le consuete ragioni di tempo.

Abbiamo parlato di:

Riccardo III
Mauro Di Stefano, Gianluca Nori Mattioli, Giovanni Ferrara
Kleiner Flug, 2023
64 pagine, brossurato, colori – 15,00 €
ISBN: 9788894950878