A un collezionista: intervista ad Alessandro Bottero

A un collezionista: intervista ad Alessandro Bottero

Alessandro Bottero ha fatto tante cose nel mondo del fumetto nel quale lavora dal 1991: traduttore, sceneggiatore, saggista, curatore di realtà editoriali.

Alessandro Bottero ha fatto tante cose nel mondo del fumetto nel quale lavora dal 1991, come traduttore, sceneggiatore, saggista, direttore di varie realtà editoriali. Questa intervista risale al 2002, quando era ancora attivo con la casa editrice King Comics, poi Bottero Edizioni, con la quale stampava tra l’altro Usagi Yojimbo e Il Collezionista di Sergio Toppi.

TOPPI_COLLEZIONISTA002Da anni lavori nell’ambiente del fumetto, da traduttore ad autore, ed ora anche editore. Come è nata questa passione? Quando hai deciso, o hai capito, che sarebbe stato il tuo mestiere?
Lavoro nel campo dei fumetti dal 1991. Nel gennaio 1991 iniziai a collaborare con la Play Press. Il resto è storia.
La passione per i fumetti invece ha radici antiche. Sono nato nel 1962; ricordo che fin dai primordi della botterica esistenza leggevo fumetti. Ho un preciso ricordo di un viaggio di ritorno dalle vacanze passato a leggere numeri su numeri degli Albi del Falco (l’edizione cicciotta e corposa di fine anni ’60) con storie di Lanterna Verde by Gil Kane. Quando si dice il destino….
Ho iniziato pero’ a leggere seriamente fumetti di super eroi con la Corno, e precisamente con Fantastici Quattro numero 11, “Il Ritorno del Super Skrull”, acquistato a Filottrano (Marche) mentre ero in vacanza nell’estate del 1971. Quindi sono 32 anni che seguo la Marvel. Probabilmente da più tempo di Quesada.

Ultimamente, seguendo i gruppi di discussione su internet, sembri al centro di numerose polemiche. In uno sfogo pubblico hai rivelato indiscrezioni circa delle azioni lesive nei tuoi confronti per quanto riguarda il tuo lavoro e la King Comics stessa. A mente più fredda confermi questa cosa, hai avuto altre informazioni in merito, hai fatto chiarezza con le persone che pensi coinvolte?
A mente fredda non avrei postato quel messaggio. Forse mi sono fidato troppo di chi mi aveva detto certe cose. Vale sempre il vecchio adagio cinese. Aspetta sulla riva del fiume il cadavere del tuo nemico. Ho l’impressione che messaggi del genere provochino solo una reazione del tipo “Che palle! Ancora Bottero che si lamenta. Ma che vuole????”
Riguardo le numerose discussioni, mi sono sicuramente servite a capire meglio tante cose. E tante persone.
E qui mi fermo. Scusate, ma non voglio alimentare polemiche, visto che poi la persona che ci va di mezzo sono io, non chi mi attacca.

Hai fatto parte degli organizzatori di Romics. Come per tutte le fiere ci sono stati malcontenti e polemiche, ma al di là di questi come giudichi l’esperienza e come giudichi la riuscita della fiera? Cosa secondo te è mancato e cosa invece è andato oltre le aspettative?
Domanda un po’ cattivella.
Un po’ di chiarezza. Io faccio parte del comitato scientifico di Romics, non direttamente dell’organizzazione che invece spetta al Consorzio Castelli Romani, organizzazione molto attiva e che organizza anche molti altri eventi, tra cui i Castelli Animati.
Avendo quindi questa veste ufficiale non sarebbe certo corretto mettermi a discutere in pubblico eventuali magagne. Una cosa posso dire pero’. Romics 2002 ha offerto una proposta culturale di primo ordine (conferenze e incontri col pubblico), e sicuramente sarà una delle strade su cui insistere per il futuro. Ci sono poi ampi, immensi margini di miglioramento e sicuramente nel 2003 Romics sarà migliore dell’edizione 2002, così come questa è stata migliore di quella del 2001.

A proposito di mostre del fumetto, un tuo giudizio sulla recente manifestazione di Lucca?
Eccezionale. Lucca si conferma la prima fiera del fumetto in Italia. Sotto ogni punto di vista.

Capitolo Play Press. Cosa ricordi di quel periodo, cosa ti ha lasciato come professionista, e come uomo?
Limitandomi ai ricordi, visto che pare che un editore non possa dire nulla su come si comportano i colleghi, dico che ce ne sono di buoni e meno buoni.

Ci sono cose che avresti voluto fare, con il senno di poi, o altre che adesso giudichi sbagliate e cancelleresti durante quel periodo?
Sostanzialmente sono abbastanza sereno su quel periodo. Si è fatto quel che si poteva fare nelle condizioni esistenti all’epoca.

Adesso che non collabori più con loro, come giudichi da fuori il destino di questa casa editrice e della DC in Italia, che in gran parte corrisponde?
Non parlo. Perché quando lo faccio spesso mi sento dire “Un editore non deve mettere bocca in casa altrui”, aggiungendo che io sono ancora un editore che deve dimostrare tutto, devo stare zitto e fare gavetta.

Tra tutti i tuoi impegni e i tuoi compiti (autore, editore, traduttore, saggista ecc…), quale ti piace di più, e perché?
Mi piacciono tutti. Attualmente pero’, visto che è una cosa relativamente nuova, scrivere libri mi appassiona e gratifica forse più degli altri. A questo proposito una anteprima. Sono in trattative con un editore spagnolo per la versione ispanica dei miei due saggi usciti per Mare Nero.

Come è nato questo tuo ruolo di saggista? Quali volumi hai pubblicatofinora?
Del tutto casualmente durante un pranzo al ristorante cinese con Francesco Coniglio. Gli ho detto “Francesco, secondo me dovresti pubblicare un saggio su Tolkien, visto che a gennaio esce il film in Italia” ( eravamo a maggio 2001). E lui ha risposto. “D’accordo. Quando me lo porti?”.
Finora ne sono usciti due. Uno dedicato a Tolkien , “L’anello e la spada” e uno ad Harry Potter “Harry il giovane mago”. Sto iniziando a scriverne un terzo, dedicato al fenomeno Manga/anime, e sono in cerca di un editore danaroso che mi paghi anticipato almeno 25.000 euro ^___^

USAGI-YOJIMBO009Quando hai deciso di creare la King Comics? A cosa è stata dovuta questa tua decisione?
In effetti la King Comics esisteva già prima del mio ingressonella società. La KC è stata fondata da Gianluca Bellomo nel 1997. Io sono subentrato nel maggio 1998 come sceneggiatore, poi mano mano ho assunto le redini del potere.

Come giudicheresti l’andamento della tua casa editrice finora, e che aspettative hai per il futuro? Cosa bolle in pentola per i prossimi mesi?
Parlando con la massima sincerità già è un successo essere ancora in vita dopo cinque anni. È difficilissimo riuscire a conquistare uno spazio nel mondo dei fumetti, così come è strutturato attualmente. La torta è piccola e se possono ti sbattono fuori, per potersi dividere meglio le fette. Con King Comics (parlo dei fumetti) finora siamo riusciti a coprire le spese. Guadagnare no. Che aspettative ho per il futuro?

  1. Far cadere i pregiudizi contro la King Comics che secondo me esistono ancora tra i cosiddetti “critici” e anche tra i lettori.
  2. Riuscire a trovare un fumetto o una serie che ci faccia guadagnare anche solo 100 euro al mese.
  3. Non essere più snobbato.
  4. Continuare a pubblicare Usagi Yojimbo.
  5. Continuare a pubblicare saggi e libri.
  6. Vincere il nobel per la letteratura.
  7. Avere uno stand più grande della Panini alla fiera di Lucca del 2005.
  8. Non dovermi mettere a lavorare come cameriere in una pizzeria per portare due lire a casa.

Per i prossimi mesi salderemo tutti i debiti con le tipografie. Poi, con calma e tranquillità, pubblicheremo altre cose.

Sicuramente ripubblicare le avventure del Collezionista di Sergio Toppi è una importante opera di recupero di uno dei più grandi autori di fumetti italiano. Le sue tavole sono uno splendore da vedere! Tu lo hai conosciuto direttamente, ti sei accordato con lui per la pubblicazione?
L’ho conosciuto direttamente, e ne ho una impressione di grande signorilità. Riguardo l’accordo per la ripubblicazione del Collezionista l’iter è il seguente. Presentiamo un ipotesi di accordo direttamente a Toppi, e successivamente al suo OK, si parla con Michel Jans, l’editore francese per l’invio degli impianti di stampa.

Avete intenzione di pubblicare altre sue opere?
Qualora fosse possibile molto volentieri.

Pensando a Toppi si immagina una sorta di icona vivente, un personaggio capace di rivaleggiare con il Collezionista e con i duri paesaggi che popolano i suoi fumetti: che persona è in realtà?
Una persona molto umile nel senso buono del termine, ossia uno che “non se la tira”, e soprattutto un professionista veramente ammirevole.

Al di là dei giudizi di merito, non credi che Toppi sia un pocosacrificato come disegnatore Bonelli? Credo che “intrappolare” Toppi nel fumetto classico Bonelli sia un poco come tarpare le ali di questo grande illustratore, sei d’accordo?
Si è no. Devo dire che allora lo vedo molto più “sacrificato” quando lavora per il Giornalino. Con tutto il rispetto per le edizioni San Paolo, trovo che i colori usati in certe storie disegnate da Toppi siano a dir poco orridi e ammazzino i disegni. La questione pero’ è sempre la stessa. Si deve guadagnare quel tot che permette di arrivare a fine mese. Se Sergio Toppi con la Bonelli e Il Giornalino ci riesce non fa bene a disegnare “fumetto popolare”, fa benissimo. Tanto per essere polemico: chi si lamenta del fatto che Toppi, o altri “nomi illustri”, lavorino nel seriale, sarebbe disposto a autotassarsi per permettergli di dedicarsi solo a opere bellissime molto rade nel tempo? Vi ricordo che nel fumetto vieni pagato se lavori. Se stai a casa a disegnare e pubblichi una storia all’anno, vieni pagato una voltaall’anno.

Così come Usagi straborda di interventi, note, editoriali, Il Collezionista ne è completamente privo. A cosa è dovuta questa scelta?
Solo al fatto che Usagi è un prodotto la cui architettura è elaborata da noi, mentre nel caso del collezionista riproponiamo quella francese della Mosquito.

Come sono i rapporti con Stan Sakai? Non è difficile leggere nel senso d’onore e nella bontà del suo personaggio qualcosa di lui. È solo una impressione o c’é qualcosa di vero in questa sensazione?
Stan Sakai è un altro autore che mi ha fatto un’ottima impressione. A differenza di altri “arrivati”, che si lamentano se devono stare a parlare con gli appassionati, arriva alla convention alle 9, si siede allo stand , e disegna/parla/scherza/si fa fare foto, è disponibilissimo fino alle sette di sera.
Una persona davvero squisita.

Usagi Yojimbo è una manifestazione “naturale”, non forzata dell’avvicinamento tra fumetto occidentale e fumetto orientale. Mentre appunto Stan Sakai è giunto alla sua maniera a riunire due sensibilità diverse del fare fumetto, sempre più si assiste a forzature, progetti di fumetti simil-manga spesso discutibili, in America come in Italia. Cosa ne pensi di queste influenze?
Sono tentativi (quelle che chiami forzature). A volte riescono , a volte no, ma penso che la grande maggioranza dei tentativi ( penso a quelli operati da piccole case editrici) siano dettate dalla passione e non da biechi calcoli commerciali. Sicuramente i primi numeri di Rigel sono un esempio perfetto di quanto dico.

Pensi che nonostante la crisi, da anno spauracchio sbandierato dagli editori, ci sia ancora posto per proposte nuove, case editrici nuove, autori nuovi? Pensi che ci sia abbastanza “coraggio” per queste nuove proposte da parte degli addetti al settore?
Non lo so. Il cuore dice “Sì”. La testa e il portafoglio dice “Ma che sei scemo????” Coraggio? Tra gli addetti al settore? E credete che le tipografie si paghino col coraggio?

Il mondo dell’editoria a fumetti lamenta sempre il calo dei lettori e quindi dei guadagni, eppure sembra che poco si faccia per migliorare la situazione. Le case editrici si arroccano sulle loro posizioni e ignorano il problema da un punto di vista generale. Eppure una collaborazione comune per aumentare l’interesse sul media fumetto, su tutto il fumetto, sarebbe un vantaggio per tutti quanti. Sei d’accordo? Cosa ne pensi? Cosa si potrebbe fare concretamente in tale senso?
Certo che sono d’accordo, ma sono convinto che prima che editori e distributori si siedano tutti insieme a un tavolo per discutere serenamente e costruttivamente su come aumentare l’interesse sul media fumetto, Berlusconi, Cossutta, Fassino e Di Pietro risolveranno le loro divergenze e si uniranno in un unico grande partito.

Come vedi l’operato delle case editrici più grandi? Quali decisioni hai trovato giuste e quali meno? Pensi che stiano facendo del loro meglio per il fumetto?
Vedi risposta sulla Play. Non metto bocca sugli altri.

Hai parlato del tuo primo amore fumettistico, la Marvel ed i supereroi. Segui ancora la “casa delle meraviglie”? Cosa ne pensi dell’operato di Quesada, del rinnovamento che ha portato? Qual è la serie migliore, o l’autore più interessante, di questa piccola rivoluzione secondo te, e perché?
La seguo ancora, anche se a volte mi chiedo perché. Probabilmente nel mio caso la forza di inerzia domina incontrastata.
Riguardo Quesada alcune cose sono belle, altre no. Origini mi pare solo una pura e chiarissima operazione di marketing, mentre altre cose come l’Uomo Ragno di Strazynski, o Morrison sugli X-Men sono ok.Riguardo la serie o autore più interessante ti direi Capitan Marvel di Peter David, ma tanto tra poco lo chiudono….

Da lettore di fumetti che non disdegna di dare consigli sulle letture, come succede spesso sulle pagine di Usagi Yojimbo, quali sono i titoli che ti hanno sorpreso ultimamente, sia positivamente che negativamente? Quali hanno superato le tue aspettative di lettore e quali invece le hanno deluse?
Cose belle:
Un bel volumetto di Medicina Nucleare, Eudora
Dampyr
Magico Vento
Cose brutte tante, ma sono cattivo e non le dico (anche perché qualcuno potrebbe offendersi).

Ringraziamo Alessandro Bottero per la bella chiacchierata e gli auguriamo di riuscire presto a realizzare tutti i suoi desideri.

(Intervista rilasciata a Novembre 2002)
Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *