Il quasi esordienti Paolo Parisi affronta la tragedia di Chernobyl per la BeccoGiallo.
Tra le numerose pubblicazione dell'editore dedicate alla cronaca, questa di Parisi appare forse la più atipica, intima e personale. Piuttosto che ripercorrere i fatti che hanno provocato la tragedia, l'autore si concentra sulle conseguenze: bambini ammalati, cibo contaminato, un mondo (quello dell'ex-Unione Sovietica) distrutto, irriconoscibile. Sono frammenti ed emozioni trasmesse da un tratto semplice, impressionista.
Rimane la sensazione che si tratti di una prova “facile”, con alcuni momenti fin troppo prevedibili (il dialogo con il reduce di guerra, ad esempio) e un isolamento dal reale che semplifica. Tuttavia, Parisi riesce qua e là a toccare paure, disperazioni e nostalgie fin troppo reali.
Un racconto che appare come monito al potere distruttivo di un modo di produrre energia che si dice a impatto ambientale zero. Se ne discuterà a lungo, nei prossimi anni in Italia. E le note in appendice, stranamente stridenti, non sembrano fare ben sperare.
La domanda, alla fine, è sempre la stessa: fin dove deve spingersi l'uomo e con quale livello di rischio?
Abbiamo parlato di:
Chernobyl: di cosa sono fatte le nuvole
Paolo Parisi
BeccoGiallo, aprile 2006
128 pagine, brossurato, bianco e nero – 14,00 €