Alessandro Baronciani è fumettista, illustratore, art director, grafico e musicista. Classe 1974, pesarese di nascita ma milanese d’adozione, ha pubblicato per La Repubblica XL e Rumore Magazine. Cantante e musicista punk con il gruppo Altro, ha dato vita al progetto darkwave Tante Anna. Nel 2006 pubblica per Black Velvet Una storia a fumetti, raccolta delle sue prime autoproduzioni. Sempre per Black Velvet, pubblica Quando tutto diventò blu e Le ragazze nello studio di Munari. Nel 2013 dà avvio alla collaborazione con Bao Publishing, per la quale pubblica Raccolta – 1992/2012. Nel 2015, sempre per Bao Publishing, pubblica La distanza, sceneggiato da Colapesce, e nel 2017 esce la riedizione aggiornata di Le ragazze nello studio di Munari.
Abbiamo intervistato Alessandro Baronciani a Cartoomics 2018, ospite dello stand Bao Publishing, domandandogli subito quale fosse l’esigenza di riproporre il suo libro Le ragazze nello studio di Munari: l’autore ci ha spiegato che voleva dare una seconda vita a un fumetto per lui importante e avere la possibilità di aggiornarlo, ridisegnando alcune parti e riadattato degli effetti cartotecnici per poter sottolineare nuovamente alcuni concetti che gli premevano oltre che per celebrare ulteriormente la figura di Bruno Munari.
Parlando di Munari, Baronciani ha infatti evidenziato la sua importanza e il suo ruolo, che andava oltre quello di designer lasciando un segno importante nella storia dell’arte, tanto da definirlo “il Leonardo da Vinci del ventesimo secolo”. Un artista a tutto tondo e un intellettuale, capace di creare per molti ambiti diversi.
Abbiamo poi approfondito il discorso dell’arte in senso generale, apprendendo che per il fumettista non esistono differenze tra “l’arte per l’arte” e “l’arte commerciale”, ma esiste un bisogno di comunicare quello che si ha dentro che viene poi coniugato a seconda delle capacità del singolo e del contesto in cui lavora. Non esiste un’equazione che correla la creazione artistica e la commercializzazione di un prodotto, l’elemento importante è capire lo spirito del proprio tempo da parte dell’artista.
Infine, trattando il tema della sempre più frequente commistione delle arti, come il fumetto stesso che si contamina facilmente con cinema e letteratura, Baronciani non può che dirsi favorevole, avendo contribuito a sdoganare questa dinamica già proprio con Le ragazze nello studio di Munari, nel quale la struttura cartotecnica assume importanza narrativa e dove gli elementi “interattivi” non mancano.
Il mondo come lo conosciamo oggi sta venendo divorato dalle immagini, che ci arrivano da un sacco di fonti, e le immagini stanno divorando anche i libri in un’epoca così “visiva”, che porta al bisogno di immagini e di mixed-media che cancelleranno i confini tra i vari mezzi di comunicazione.