Come già avvenuto due anni fa, Luca Boschi e Lidia Cannatella sono di nuovo a Cartoomics per presentare la nuova stagione editoriale di Uack.
Con la conclusione del materiale barksiano uscito originariamente su Uncle Scrooge, era sorta la necessità di trovare una nuova direzione alla testata. Il punto di partenza non poteva che essere nuovamente Carl Barks: del materiale da questi prodotto nel corso della sua lunga carriera, resta ancora da pubblicare un’ampia selezione di avventure, per lo più uscite su Walt Disney’s Comics & Stories e su Four Colors, cui sono da aggiungersi una serie di speciali e one shot.
Rispetto ai precedenti 23 numeri, il nuovo corso editoriale (che inizia con il numero in edicola ad aprile e portato in anteprima a Cartoomics) avrà una struttura tematica, con ogni numero dedicato a un argomento differente, partendo da Paperopoli, la città ideata da Barks sulle pagine di Paperino equilibrista (WDCS #49 dell’ottobre 1944).
Se in questa storia la città viene soltanto citata su un cartellone ferroviario nell’ultima vignetta, è ne Il Maragià del Verdestan (WDCS #138 del marzo 1952) che essa viene ripresa, per poi diventare l’ambiente in cui si svolgono le avventure dei paperi sia nelle storie di Barks, sia in quelle degli altri autori.
Non solo Barks
In questa seconda stagione di Uack saranno presenti anche altri autori, iniziando proprio dal numero 24 con la presenza di Don Rosa con la storia Sua Maestà De Paperoni, autore considerato come il principale erede della tradizione barksiana.
La struttura del sommario ricalca, quindi, quella della serie bianca di Zio Paperone: anche l’idea di proporre autori differenti da Barks e Rosa nei numeri successivi sembra indicare la volontà di ripercorrere quella strada, nella speranza che, grazie all’indubbio traino delle storie donrosiane, la testata non abbia la stessa conclusione di ZP.
Tra le curiosità e le anticipazioni proposte da Boschi, c’è anche la storia della copertina di WDCS #49, con la sua prima pubblicazione italiana (su Topolino libretto #4) e l’edizione integrale proposta su Uack e recuperata a partire dall’albo originale, ereditato da Boschi dallo zio.
A margine della presentazione del nuovo corso della rivista, si è poi discusso di Tesori International, il cui primo numero, in uscita a maggio, verrà presentato, con l’immancabile variant cover, al Comicon 2016 di Napoli.
I primi due albi di questa nuova testata proporranno ai lettori la Saga di Don Rosa strutturata con la pubblicazione dei 12 capitoli ufficiali sul primo volume e delle appendici sul secondo.
Questa nuova edizione, che ha rischiato di essere una riproposizione del volume di Repubblica, vede la supervisione di Don Rosa stesso, che ha controllato ogni aspetto del progetto attraverso una fitta corrispondenza elettronica con Boschi e Cannatella.
Importante rilevare, poi, come Uack e Tesori International si alterneranno in edicola, entrambi a cadenza bimestrale, di fatto realizzando un unico mensile dedicato ai collezionisti, ma non solo.
Il desiderio di Valentina De Poli è, infatti, quello di avvicinare le giovani generazioni ad avventure che hanno scritto la storia del fumetto disneyano: in questo senso è stato già anticipato l’autore protagonista del terzo numero, Floyd Gottfredson, mentre sui numeri successivi potrebbero essere presenti anche autori come Al Taliaferro (comunque presente anche su Uack), Al Hubbard, Daniel Branca (considerato da Boschi il miglior allievo di Barks, grazie a un certo “twist surreale“), Vicar, ma anche l’italiano Marco Rota, che avendo lavorato anche per la Egmont ha indubbiamente quel respiro internazionale che gli permette di entrare a far parte della testata.
Dunque tra Uack e Tesori International si prepara un programma ricco e interessante per gli appassionati disneyani, da cui per il momento sembra esclusa una cronologica donrosiana, progetto il cui destino è in parte legato al successo della ristampa della Saga. A questa posizione obiettivamente interlocutoria, si aggiunge anche la considerazione sui formati particolarmente lussuosi prodotti in Francia, Germania e recentemente negli Stati Uniti e che non necessariamente avrebbero la medesima accoglienza in Italia.