La Galleria Miomao di Perugia è una piccola isola felice per chi ha a cuore il fumetto. Per chi crede che non sia un azzardo esporre gli originali di quelli che qualcuno si ostina a chiamare “fumettari” con tono dispregiativo, per chi in sostanza ha mollato al chiacchiericcio delle comari la diatriba sul considerare il fumetto arte o no, o meglio per coloro che non si sono mai posti il problema, certi che la narrativa disegnata non abbia bisogno del riconoscimento della sedicente cultura ufficiale per affermare il suo valore.
I piccoli ma accoglienti locali della galleria ospitano così le opere dei più importanti ed originali autori contemporanei, da Andrea Bruno a Marco Corona, offrendo ad un pubblico che spesso è altro rispetto a quello abituale del fumetto l'opportunità di scoprirne da vicino l'arte attraverso l'esposizione di tavole ed illustrazioni o, come nel caso di Paolo Bacilieri, materiali inizialmente non pensati per la pubblicazione.
Nasce così infatti Canzoni in A4, il progetto mostra + libro che l'autore veronese ha sviluppato proprio su suggerimento dei galleristi perugini: “La loro attenzione si era concentrata sulla vasta marea di A4 che tengo in studio, intere risme che con il tempo si sono accumulate e che non so più dove buttare. Si tratta per lo più di sketches, schizzi e prove che mi servono per preparare una tavola ma spesso, e questo è il caso di questa mostra e di questo libro, si tratta proprio di materiale fine a sé stesso, realizzato per il semplice piacere di fare bozzetti, prendere appunti di cose, persone, paesaggi visti. Mancava pero' un'idea per dare unità tematica ai lavori da esporre ed allora ho pensato alle canzoni. Magari un'idea non originalissima, ma non mi dispiace neanche essere uno dei tanti che ha fatto canzoni a fumetti”.
Il foglio A4 diventa quindi terreno di conquista per l'inventiva grafica di questo artista straordinario che, ancor più che nelle sue tavole a fumetti, lascia libero l'istinto creativo giocando sia con le immagini che con i testi dei brani musicali, e quindi con il lettering, sull'onda delle suggestioni cui questi stessi rimandano: “In alcuni casi c'é la canzone vissuta in maniera più intimista, legata magari ai ricordi e alle immagini che l'ascolto di una canzone può evocare, portando a collegamenti anche non immediati tanto che talvolta le immagini c'entrano in maniera molto arbitraria, o non c'entrano affatto. In altri casi invece è proprio “karaoke”, ovvero l'immagine più immediata che gli puoi appiccicare! Ci sono poi soluzioni diverse, come nella tavola che è diventata la locandina della mostra nonché copertina del volume edito da Kappa, in cui vediamo la canzone vissuta da Zeno, nella sua immediatezza fisica”.
E così curiosando tra le opere esposte, accanto proprio ad uno Zeno Porno che spazza in terra canticchiando “I sogni son deeesideri”, troviamo un Enzo Jannacci che intona Veronica, o Joey Ramone con una tavola da surf sottobraccio, fino a Francesco Guccini con L'avvelenata e icone pop contemporanee come Pete Doherty. Ritratti di musicisti che nascono talvolta da immagini fotografiche esistenti, o che sono invece il risultato della personale visione che Bacilieri ha di quegli artisti. Quanto alla scelta dell'A4 l'autore racconta: “Tutto risale alla mia infanzia, quando mio padre portava a casa delle risme di carta per stampanti. Questa carta è stata la mia scuola di disegno, nel senso che potevo usarne a quintali senza rimorsi, senza quel timore che si prova con i fogli bianchi della carta più costosa. L'A4 ha proprio questa caratteristica, non ti dà l'angoscia da foglio bianco, da tavola ufficiale. Quindi, oltre ai classici quaderni di schizzi che mi porto sempre dietro, l'A4 è sempre stato il campo in cui vado a ruota libera”.
Ecco allora che, proprio in virtù della libertà creativa che Bacilieri si concede di fronte ad un foglio A4 bianco, le canzoni a fumetti o semplicemente illustrate che compongono la mostra ed il libro, risultano essere l'espressione più autentica di un fumettista che, anche nelle sue produzioni “ufficiali”, gioca sull'equilibrio tra una sorta di istinto anarchico per la creazione grafica e la rigorosità della tavola, tra elementi surreali e dettagli iperrealistici. E lo dimostra periodicamente nei suoi albi per Bonelli, laddove riesce ad essere sé stesso pur nella rigidità della celeberrima “gabbia”.
Riferimenti:
Galleria Miomao: www.miomao.net