Aki è una ragazzina in grado di vedere le anime dei defunti. Questo suo potere le permette di entrare in contatto con il mondo spirituale che la circonda, in particolare una volta all’anno quando, durante il festival delle lanterne, i morti tornano per ricongiungersi al mondo dei vivi. Ma una minaccia invisibile aleggia: perché Aki continua a vivere lo stesso giorno in un loop temporale senza fine? Chi è l’enigmatico uomo che incontra prima del festival?
Bon no Kuni è un volume autoconclusivo che racchiude il sapore di un’estate, della giovinezza e del mistero. Sukeracko riesce a delineare una storia fresca, a tratti enigmatica, ma con un sentore di vacuità che può contraddistinguere un racconto basato su delle fondamenta molto sintetiche e che devono risolversi in poche pagine.
L’espediente narrativo principalmente usato è legato al folklore nipponico, in particolare alle leggende che riguardano lo spiritismo e il confinamento delle anime dei defunti nell’aldilà. Tali elementi si amalgamano abbastanza bene all’alone di mistero che caratterizza la prima parte del manga, per poi trovare una risoluzione finale decisamente in armonia con la diegesi.
Sul piano estetico si evidenzia un’apparente immaturità del tratto dell’autore: questo si presenta molto stilizzato e semplice, nonostante cerchi di mostrarsi più dettagliato in scene di particolare pathos.
Bon no Kuni è una storia di consapevolezza degli affetti e delle proprie origini, che possono condurci verso una crescita materiale e spirituale.
Abbiamo parlato di:
Bon no Kuni
Sukeracko
Traduzione di Gabriele Camilleri
Bao Publishing, giugno 2020
240 pagine, brossurato, bianco e nero – 8,90 €
ISBN: 9788832734157