Nel giro di pochi anni la Edizioni Inkiostro è stata in grado di ritagliarsi uno spazio piuttosto interessante nel mondo del fumetto italiano, arrivando a coinvolgere nomi di peso considerevole Bill Sienkiewicz , e ampliando il proprio catalogo horror-splatter. Tra le varie serie che ha lanciato c’è Black Death, miniserie di Andrea Gallo Lassere che sta per diventare una web serie diretta da Luca Canale Brucculeri, prodotta da Marco Milone e sceneggiata da Paola Barbato.
Abbiamo avuto la possibilità di raggiungere regista e produttore per approfondire lo sviluppo di questa trasposizione.
Ciao e benvenuti su Lo Spazio Bianco.
Quali sono gli elementi della miniserie Black Death che ne hanno suggerito le potenzialità come serie live?
Luca Canale Brucculeri [LCB]: Black Death amo definirlo un fumetto molto veloce, un on-the-road su carta, ha caratteristiche degli horror anni ’80 unite ai B Movie anni ’70 grezzi e low budget ma con grande carisma.
Già dal cartaceo il progetto presentava sfumature vicine agli horror d’annata con citazioni continue, noi abbiamo solo aggiunto la variante cinematografica a ciò che sostanzialmente di cinematografico c’era già.
C’è stato un confronto con l’autore Andrea Gallo Lassere nel costruire le premesse della serie? E nelle fasi seguenti?
LCB: Andrea è stato parte molto attiva del progetto, qualsiasi scelta io facessi passava attentamente sotto la sua supervisione prima di ricevere l’ok definitivo: si parlava, ci si confrontava, si esponeva ciò che nel fumetto poteva funzionare e ciò che a livello live-action invece avrebbe stonato. Tutte le modifiche (se così possiamo chiamarle) della serie sono state approvate dall’autore stesso e da chi ha partecipato alla stesura del fumetto.
Con che livello di fedeltà al fumetto sta lavorando la produzione?
LCB: Sia io che la produzione FILMIKA di Torino abbiamo rispettato appieno il fumetto di Andrea, sia come atmosfere che come fotografia, riprese e ora montaggio. Abbiamo avuto molte sessioni di brainstorming per decidere quale stile utilizzare, come poter rendere al meglio determinate scene di modo da poter esprimere in pieno le mie scelte stilistiche a livello registico, ma anche per poter dare spazio ai miei collaboratori, dalla fotografia, ai costumi, al trucco, agli stunt.
La stessa cosa vale per gli attori: lunghe chiacchierate per poter rendere al meglio i personaggi visti su carta, ovviamente con qualche variante personalizzata: non amo sottoporre gli attori a direttive rigide, preferisco farli divertire di modo che possano esprimersi al 100% e divertirsi sul set.
Quali sono le scelte che state facendo per rendere l’atmosfera del fumetto nel nuovo linguaggio?
LCB: Le atmosfere, come già accennato, sono state mantenute nei minimi dettagli: la città che abbiamo creato ( Paola Barbato in sceneggiatura ha escluso Parigi dalle prime fasi) è marcia, sporca, sinistra e inquietante. È essa stessa un personaggio, si muove con i protagonisti, muta, cambia, si evolve ed è un concetto fondamentale quando parliamo di atmosfera perché loro, i protagonisti, si muovono in quel determinato mondo.
C’è da dire che Simona Simone, disegnatrice del quarto numero del fumetto e Carmela Sorrentino alle grafiche della serie, sono nel progetto fin dalle prime fasi e sono state una parte essenziale della crescita e della forma che avrebbe preso il tutto, quindi un ringraziamento per lo stile visivo va anche a loro oltre che a FILMIKA.
Che filosofia seguono le scelte di effetti sonori e le tracce musicali della serie?
LCB: Alla colonna sonora c’è Massimiliano Zaccone di Audiomokette, mentre al main theme gli Arcana 13, pupilli di Claudio Simonetti: non vorrei rivelare troppo, ma lo stile adottato è appunto quello della musica anni ’80, dei sintetizzatori, ma anche delle atmosfere sonore alla Frizzi, Carpenter, Goblin e così via: da quello che ho potuto ascoltare mi ritengo pienamente soddisfatto e sono sicuro che il pubblico apprezzerà questo salto indietro all’epoca delle VHS e del cinema di exploitation.
Quali sono le difficoltà maggiori che avete avuto o state incontrando nella trasposizione dal fumetto?
LCB: In tutta sincerità difficoltà non ne abbiamo avute molte: il clima durante le giornate di riprese non è stato dalla nostra parte, ma l’essere un gruppo unito a partire da Marco, a me, a FILMIKA e agli altri collaboratori ha reso possibile la riuscita di questa scommessa che spero possa piacervi. Ciò che posso dire è che in questo progetto hanno lavorato professionisti del settore ma prima di tutto amanti di questo mondo e, mettendoci il cuore, di sicuro possiamo ritenerci soddisfatti!
Per che tipo di target e mercato immaginate la serie?
(Marco Milone) [MM]: Il mercato cinematografico sta mostrando negli ultimi anni un crescente interesse verso il genere horror: assistiamo a una contaminazione di genere in cui l’horror ha perso i suoi canoni tradizionali, e da Buffy in poi sembra mescolarsi di volta in volta al noir o all’humour. La costante del nuovo horror sembra essere quella di parlare di ragazzi, di magia o di sovrannaturale, in un modo tale per cui nessuno degli horror moderni è un vero horror.
Noi vogliamo rivolgerci ai giovani, partendo dai luoghi comuni, per poi distaccarsi e prendere una direzione narrativa originale, rievocando il vero spirito horror, per chi come Luca e me è appassionato del genere classico, e conferire un ritmo accattivante stile noir.
Che tipo di distribuzione avrà la serie?
MM: Sulla distribuzione non abbiamo ancora nulla di ufficiale. Posso dirti che la nostra idea base era di partire come web serie, ma mentre lavoravamo sulla pre-produzione, vedendo i risultati del casting, ma pure di chi ci dava fiducia presentando domanda per il cast tecnico, abbiamo deciso di rilanciare il progetto come serie tv. E sembra che la nostra decisione sia stata assolutamente ragionevole: già nei giorni delle riprese siamo stati avvicinati da colleghi produttori e distributori che hanno mostrato interesse verso di noi. Non abbiamo ancora preso alcuna decisione, tutto rinviato fino a quando il pilota sarà montato, sicché si possa opportunamente valutare la proposta migliore. Vi anticipo però che, almeno per l’home video, ci sono buone premesse per una distribuzione estera, ma confido anche per il mercato televisivo.
Tra progettazione, pre-produzione e realizzazione quali sono le tempistiche previste?
MM: Tutto è cominciato la scorsa primavera da un confronto con Luca, che mi ha mostrato il fumetto di Andrea. I tempi sono stati abbastanza rapidi, se considerate l’acquisizione dei diritti, il casting e tutta la fase di pre-produzione: a dicembre avevamo già avviato le riprese. Attualmente il pilota è in fase di montaggio, e rilasceremo a breve un trailer. Il pilota sarà poi pronto, completo di post-produzione nei prossimi mesi. Più lunga sarà la fase di produzione dei rimanenti episodi, per i quali siamo pronti a cercare anche un co-produttore per mantenere competitivi gli standard produttivi. Come potrete vedere dal teaser, è un prodotto che rispecchia il nome di chi vi partecipa, a partire da Paola Barbato che con noi ha accettato questa sfida, in qualità di sceneggiatrice.
Grazie per la vostra disponibilità e le vostre risposte.
Intervista condotta via mail a marzo 2017