Samuel è in grado di fermare il tempo. Non sa perché, non capisce come, ma può.
Il protagonista non è un ragazzino newyorkese che decide di indossare un costume e combattere il crimine, ma un adolescente un po' sfigato, con una cotta segreta per la sua migliore amica, tanta confusione e una rabbia repressa pronta a esplodere.
La storia ideata da Ludovico Mirangoli inizia con toni leggeri per poi virare verso il dramma, attraverso le azioni sempre più immorali di Samuel, in un repentino percorso di perdita dell'innocenza. La sceneggiatura cerca di mantenere un equilibrio tra l'esplorare i pensieri del protagonista, soffermandosi su episodi apparentemente non decisivi per la storia, e la necessità di arrivare al finale senza dilungarsi eccessivamente. Non tutto funziona perfettamente, certe scelte appaiono fin troppo brusche e prive di giustificazioni ma nel complesso la storia regge e convince.
I disegni di Federico Pederneschi sono realistici, spigolosi nel definire i tratti dei personaggi; le espressioni di rabbia, tristezza o esaltazione sono caricata fin quasi al cartoonesco per renderle maggiormente importanti nella narrazione. Un tratto ancora non maturo, con qualche errore di anatomia e prospettiva che fa capolino tra le tavole, ma capace di raccontare in maniera chiara.
La colorazione utilizza poche sfumature, affidandosi invece a ombre e texture quando utilizzata per riempire vignette prive di sfondo. Un'opera prima che ben figura e convince, con una storia strutturata e ambiziosa che rifugge i cliché di genere e che si pone nel solco di una visione “italiana” del supereroe inaugurata da progetti come “Il ragazzo invisibile” o “Lo chiavamano Jeeg Robot“.
Abbiamo parlato di:
Bitter Sweet Superstories – Samuel
Ludovico Miragoli, Federico Pederneschi, Valeria Corradi
Centro Fumetto Andrea Pazienza, 2015
140 pagine, brossurato, colori – 12,00€