Dal 24 al 28 giugno 1965 i Beatles furono in Italia per il loro unico tour nel nostro Paese. Pur avendo suonato poco più di mezz’ora per ciascuna esibizione e nonostante i loro concerti non avessero registrato il tutto esaurito, la presenza del quartetto di Liverpool in Italia è ancora oggi ricordata come un evento di portata storica.
Il Laboratorio Urbano Palazzo Tupputi di Bisceglie ha deciso di celebrare la ricorrenza dei cinquant’anni dai concerti di Milano, Genova e Roma con una mostra dedicata ai Fab Four, con la particolarità di raccogliere non fotografie e cimeli storici appartenuti alla band, ma veri pezzi di antiquariato del fumetto italiano e straniero che vedono raffigurati, dissacrati, esaltati i quattro giovani artisti che hanno cambiato il volto del panorama musicale internazionale.
La mostra è stata curata dai critici musicali Enzo Gentile e Fabio Schiavo con l’intento di guardare al fenomeno musicale dei Beatles attraverso un prospettiva ancora inesplorata, quella del rapporto della band con il mondo del fumetto. La selezione della dell’opera di diversi fumettisti e illustratori in giro per il mondo – in buona parte proveniente dalla collezione personale di Schiavo, proprietario di una delle maggiori raccolte dei Fab Four a fumetti – abbraccia senza soluzione di continuità un amplissimo arco temporale che va dagli esordi del gruppo nei primissimi anni Sessanta fino agli attuali anni Duemila. I Beatles hanno infatti inciso 23 album in appena dieci anni di carriera, ma pur essendosi sciolti nel 1970 e subìto la violenta perdita di Lennon nel 1980, sono entrati nella leggenda influenzando la musica e il costume per molti decenni a venire, come nemmeno band ben più longeve hanno saputo fare.
L’eterogeneità e la varia provenienza del materiale esposto permette di cogliere i diversi atteggiamenti con cui il fenomeno dei Beatles è stato intercettato in diversi angoli del pianeta, dall’Europa al Sud America, dai Balcani agli USA. Significative a tal proposito sono riviste come Politkin Zabavnik del 1982 o El hombre murciélago del 1970, rispettivamente jugoslava e messicana, che presentano la prima una biografia non autorizzata del quartetto, insieme a una bella copertina acquarellata che cita la cover di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, e la seconda un’apparentemente esilarante avventura di Batman e Robin in cui i Beatles sono coinvolti in modo non meglio specificato.
Di una certa bellezza è Tin Tin #28, che offre ai suoi lettori un maxi poster dei Beatles all’interno di un numero definito “musicale”. Esposto accanto alla rivista franco-belga è Walt Disney’s Comics & Stories #288 del 1965, con una copertina di Carl Barks in cui si intravede, sullo sfondo di un Donald Duck come al solito alle prese con uno dei suoi pasticci, una band in zoccoli olandesi molto somigliante al quartetto inglese.
Accanto a fotografie, riviste, manifesti, action figures, ritratti di John Lennon e Ringo Starr a opera di José Pin (nome d’arte di Giuseppe Pini) e successivi allo scioglimento del complesso, spiccano le tavole originali di una storia del 1993 che porta la firma di Massimo Cavezzali. Marchio di fabbrica del ravennate è l’umorismo dissacrante con cui si dimostra capace di smitizzare anche dei mostri sacri come i Beatles, immaginando una reunion del gruppo durante la quale vengono fuori storielle divertenti e imbarazzanti segreti dei suoi componenti.
Anche Sergio Bonelli Editore si è apparentemente interessato ai Beatles, concedendo loro un cameo in Gregory Hunter #1 del 2001, dove, disegnati da Elena Pianta, li si vede esibirsi come esempio della rivoluzione culturale degli anni Sessanta accanto a fenomeni editoriali come i Fantastici Quattro e Zagor, un’autocitazione doverosa ma che strappa più di un sorriso anche se contestualizzata in una serie fantascientifica dai non pochi risvolti umoristici.
La mostra, che rimarrà aperta fino al 30 agosto, è indubbiamente interessante, con ottimo materiale in grado di raccogliere consensi sia tra i fan dei Beatles che tra gli appassionati di fumetto.
A sfavore della completa godibilità dell’esperienza espositiva giocano però diversi fattori che per dovere di cronaca è giusto menzionare.
L’apertura nei mesi estivi, in concomitanza di una scarsa disponibilità del personale del Laboratorio Urbano (che rende preoccupante l’assenza di sorveglianza durante le visite), fa sì che il pubblico possa recarsi sul posto e trovare la mostra chiusa pur nei giorni e negli orari di apertura garantita, come è accaduto a chi scrive. Per questo è preferibile contattare telefonicamente Palazzo Tupputi per assicurarsi che in loco vi sia qualcuno in grado di accogliere i visitatori.
Non meno grave l’approssimazione dei dati riportati sulle targhette accanto al materiale esposto. Oltre alle annotazioni incomplete, spesso manchevoli di datazione e nomi degli autori, spiccano quelle apparentemente redatte da qualcuno con scarsissima se non addirittura inesistente competenza in materia di fumetto e action figures (e, duole ammetterlo, anche di basilari conoscenze grammaticali). Un vero peccato per una così interessante occasione di slancio culturale per la città di Bisceglie.
Abbiamo parlato di:
Beatles a fumetti
Mostra a cura di Enzo Gentile e Fabio Schiavo
Ingresso gratuito
Laboratorio Urbano Palazzo Tupputi, Via Cardinale Dell’Olio n. 30 – Bisceglie
Orari di visita: 17.00 – 20.00 (tutti i giorni escluso il lunedì)
Info: 340 2215793 – 340 6131760