Biografia di Pier Paolo Pasolini

Biografia di Pier Paolo Pasolini

Breve riepilogo sulla vita e le opere di uno dei piu' grandi intellettuali del Novecento.

Ritratto di PasoliniPier Paolo Pasolini nacque il 5 marzo 1922 a Bologna. La sua famiglia si trasferì in diverse città del Nord ma il punto fermo rimase Casarsa, città natale della madre. Pasolini aveva anche un fratello minore, Guido: entrambi ebbero un’infanzia relativamente felice, anche se quella di Pier Paolo fu segnata da forti contrasti col padre e da un profondo legame con la madre.
La famiglia subì la perdita di Guido, partigiano combattente nella Resistenza (brigata Osoppo), ucciso dalla Resistenza yugoslava, nel febbraio del 1945, sul finire del secondo conflitto mondiale.
Dopo la guerra, Pasolini divenne insegnante in una scuola media in provincia di Udine e inizio’ la militanza nel PCI. Nel 1949 scoppio’ lo scandalo conosciuto come il fatto del Ramuscello, che costrinse lui e la sua famiglia a scappare dal Friuli. Fu accusato di corruzione di due minorenni e, di conseguenza, fu licenziato, espulso dal PCI ed emarginato insieme alla famiglia, che decise quindi di trasferirsi a Roma.
I primi anni nella Capitale furono vissuti quasi in povertà e Pasolini dovette arrangiarsi facendo qualsiasi lavoro finché trovo’ un posto fisso come insegnante e inizio’ la collaborazione con quotidiani, riviste e programmi radio. Nel ’54, Pasolini trovo’ gli spazi e l’editore con cui pubblicare le sue “Poesie a Casarsa” e, a seguire, nel ’55, il suo primo romanzo “Ragazzi di vita”. Nel ’57 collaboro’ con Fellini per “Le notti di Cabiria” e dal ’61 si cimento’ come regista cinematografico con l’opera “Accattone”. Durante gli anni ’60, fino alla morte, proseguì il suo lavoro di regista, girando film decisivi per la storia del cinema italiano, come “Mamma Roma” e “Uccellaci e uccellini”.
Dal ’73 Pasolini collaboro’ anche con il Corriere della Sera: gli articoli, perlopiù tesi verso l’analisi della situazione del Paese, finirono pubblicati nel libro “Scritti Corsari” (1975).
Oltre a questa intensa attività intellettuale, di scrittore, regista e critico fortemente polemico nei confronti dei poteri costituiti e soprattutto verso la neo-nata classe borghese, Pasolini fu uno dei principali poeti del Novecento italiano: fin dalle primissime prove del ’38, scrisse poesie per tutta la vita. Nel periodo giovanile di Casarsa, preferì l’idioma dialettale friulano per essere più vicino al popolo e togliere così il controllo culturale della Chiesa sulla popolazione meno alfabetizzata. In seguito, uso’ la forma poetica anche per descrivere il suo pensiero in merito a eventi quotidiani o alla complessa situazione politica e sociale in Italia durante gli anni ’60 e ’70. Le sue poesie furono raccolte in “Poesie a Casarsa” (del ’38), “La meglio gioventù” (del ’54), “La nuova gioventù” (del ’75) e nei 3 volumi postumi “Le poesie – antologia” (del ’75), “Poesie e pagine ritrovate” (dell’80) e “Poesie dimenticate”, sempre dell’80.
Durante la sua vita, Pasolini dovette subire un notevole numero di processi, da quello di Casarsa per corruzione di minori a quello per tentato furto ai danni di un distributore di benzina (fatti del Circeo). Molte accuse o querele che dovette sopportare furono addirittura stravaganti o fantasiose e comunque infondate; altre sicuramente imbarazzanti soprattutto considerando il momento storico in cui accaddero. Quasi tutti i film di Pasolini furono censurati o tagliati. Diverse volte, durante la proiezione dei film, si scatenarono boicottaggi o manifestazioni spesso violente. Ad ogni dichiarazione, articolo o intervista rilasciata seguirono spesso reazioni violente o risentite, sia a destra che a sinistra, anche e soprattutto nel mondo politico e intellettuale.
Pasolini fu ucciso alla scalo di Ostia, la notte del 2 novembre 1975. Per l’omicidio venne accusato Pino Pelosi, 17 anni, un “ragazzo di vita” che si trovava con Pasolini per prostituirsi. Le circostanze, le condizioni in cui fu ritrovato il corpo del poeta, oltre a diverse testimonianze, hanno sempre fatto pensare che Pelosi non fu l’unico assassino. Nel 2005, dopo 30 anni di carcere, Pelosi ha dichiarato che non fu lui a uccidere il regista.

Fino a qui, riassunti in breve, i fatti principali relativi alla vita. Per evitare di aggiungere elenchi di libri o film o aforismi, l’elenco dei processi e delle accuse e molto altro, consigliamo a chi fosse interessato l’ottimo e completo www.pasolini.net.
Si potrebbe concludere con le definizioni un po’ trite di quello che Pasolini ha rappresentato e della figura mitizzata che è diventata oggi: un intellettuale scomodo, un pensiero attuale e moderno, valido oggi più di ieri, un provocatore ecc. Purtroppo, moltissime cose che si sono sentite in seguito alla tragica e imbarazzante morte sono state dettate, a volte, anche dalla coscienza sporca di chi, quando era in vita, lo aveva isolato, insultato o detestato. Tanto più illuminato e disperato ci sembra oggi il suo punto di vista, tanto più fu scandaloso e intollerabile negli anni del boom economico, dell’affermazione della classe borghese, del terrorismo politico, della contestazione studentesca, dell’emancipazione femminile… Per chi volesse scoprire di più la figura del poeta e il complesso contesto storico/culturale in cui si sviluppo’ è certamente consigliata la lettura di “Dedicato a Pier Paolo Pasolini” (Gammalibri, Kaos Edizioni, 1976).

Riferimenti:
www.pasolini.net

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