La collana DC Library di Panini Comics ripropone in un prestigioso volume Legacy, un altro tassello delle storie di Batman degli anni ‘90. Dipanatasi sulle principali collane del pipistrello e dei suoi alleati – Batman, Detective Comics, Shadow of the Bat, Catwoman, Robin e Nightwing, – la saga segue quella di Contagio, già riproposta da Panini in un altra collana, in cui Gotham e i suoi eroi hanno dovuto affrontare una terribile pandemia, sconfiggendola.
In realtà, questo primo volume dei due previsti contiene solo due capitoli ufficiali di Legacy, mettendo però a disposizione dei lettori una serie di storie che serve da indispensabile prologo.
La vittoria sul virus Morsa a quanto pare non è stata definitiva: il virus ha subito una mutazione e alcuni di coloro che erano guariti cominciano a morire, rendendo chiunque sia già in contatto con il virus nuovamente in pericolo, incluso Tim Drake, il terzo Robin. A rendere tutto ancora più drammatico, la scoperta che il virus non si è diffuso per caso, ma fa parte di un piano che affonda le radici in un antico passato che uno dei più temibili avversari del detective vuole sfruttare. La storia pone le basi anche per il rientro in pompa magna del villain più importante di quella decade, Bane, colui che aveva spezzato il pipistrello.
Chuck Dixon, Alan Grant e Dough Moench imbastiscono una storia dai risvolti intriganti, che però non manca di perdersi in alcuni eccessi e approcci tipici di quegli anni. Dialoghi dove i personaggi si spiegano e spiegano tutto quello che riescono, anche con alcune ridondanze, o una continua sequenza di spavalderie e spacconate da action hero cinematografico. Peculiari, ad esempio, le prime pagine del penultimo capitolo, dove Batman, Nightwing e Robin si perdono in un dialogo dai tocchi motivazionali e poi scoprono i costumi sotto le giacche prima di lanciarsi da un aereo con esagerato piglio machista e teatrale. Gli sceneggiatori (la maggior parte degli episodi ha la firma di Dixon) trovano un certo equilibrio nel costruire i tasselli e mantenere una coerenza anche stilistica del racconto, che mantiene comunque una certa fascinazione. Al di là degli eccessi, i personaggi sono ben delineati e la storia, al netto di qualche scivolone misticheggiante e qualche nemico minore più piatto (come il ninja Hellhound che fa da avversario a Catwoman), incuriosisce e sale man mano che si entra nel cuore della vicenda.
I disegni, con un parterre di disegnatori che va da Mike Wieringo a Jim Aparo, mostrano le stesse criticità della parte narrativa: per quanto ognuno dotato del proprio stile, c’è comunque un certo equilibrio tra i vari capitoli, tratteggiati anche questi con alcuni approcci stilistici tipici del periodo. Quasi tutti offrono le tipiche anatomie allungate, dove gli arti e le gambe, e a volte anche i volti, sfiorano l’eccesso (caso più eclatante gli episodi tratti da Catwoman e disegnati da Jim Balent). I colori sono piatti, di servizio: fanno il loro mestiere senza offrire ulteriori contributi, così come l’uso delle luci. Diciamo che ci troviamo davanti a un approccio da standardizzazione mensile, dove nessuno degli artisti emerge con qualche peculiarità nel tratto o nelle scelte stilistiche. Le gabbie sono molto variabili, alla ricerca di una costante dinamicità (che per lo più funziona), ma anche qui senza particolari guizzi.
Figlia della sua epoca, con tutti i pro e contro, e forse non invecchiata benissimo, la saga di Legacy è una lettura che ha comunque i suoi valori di interesse, soprattutto per un pubblico appassionato alla storia editoriale del pipistrello e che non sia alla ricerca di sperimentazioni e peculiarità. La veste cartonata del volume è forse persino eccessiva per questa storia che poteva accontentarsi di una brossura e un prezzo inferiore.
Abbiamo parlato di:
Batman Legacy Volume Uno
AA. VV.
Traduzione di Sveva Scaramuzzi
Panini Comics, 2023
264 pagine, cartonato, colori – 30,00 €
ISBN: 9788828724537