Batman #40 è un numero ricco che presenta ben cinque storie, le due canoniche tratte dalla serie originale Batman con Gioco finale, la seconda parte di Anarky da Detective Comics e due storie tratte da Grayson. Un buon numero nel complesso, dove l’anello debole è Detective Comics con una storia non ancora entrata nel vivo, mentre Grayson, grazie a dei buoni soggetti, pur se non originali, e a un’ottima gestione dei personaggi e del ritmo narrativo, si attesta su un livello prossimo a quello della testata gestita da Scott Snyder e Greg Capullo.
Zombie umani alla fermata della metro
Gioco finale, la saga di Snyder e Capullo che dovrebbe chiudere i conti tra Batman e il Joker, giunge al suo quarto capitolo, il più inquietante tra quelli visti fino a ora.
Come facilmente intuibile in particolare dalle storie di appendice scritte da James Tynion IV e pubblicate nei numeri precedenti, la storia vira verso l’horror: il Joker ha infatti trasformato la maggior parte degli abitanti di Gotham in esseri senza pensiero, dei veri e propri zombie pronti ad azzannare i viventi o ad azzannarsi tra loro. D’altra parte le atmosfere di questo capitolo si adattano perfettamente allo stile che Capullo ha raffinato sulle pagine di Spawn, una delle più note serie horror degli ultimi venticinque anni. Sono quindi particolarmente riuscite le scene con le folle che si muovono in maniera caotica.
La storia di Snyder riesce a essere inquietante non solo per gli elementi di trama aggiunti al racconto, ma anche grazie a un paio di scene azzeccate, come la pagina che con zoom successivi visualizza il Joker che nuota sott’acqua senza respiratore e con l’immancabile ghigno.
Sulla storia d’appendice, ad affiancare Tynion per questo numero troviamo Sam Kieth, che torna così a rappresentare il Joker nella sua ennesima mistificazione, dopo quanto aveva già fatto, come autore completo, nella miniserie Segreti1. La storia è probabilmente la più folle tra quelle d’appendice fin qui proposte, ma è perfetta proprio per lo stile cartoonesco del disegnatore.
A for Anarky
Prosegue la saga Anarky di Brian Buccellato e Francis Manapul, che riporta a Gotham l’antieroe ideato da Alan Grant e Norman Breyfogle nel 1989 sulle pagine di Detective Comics #608-609. Questa, però, non è la prima reintroduzione del personaggio nel New 52: avevano già proposto una sua variazione Van Jensen e Robert Venditti sulle pagine di Green Lantern Corps #25.
A ogni buon conto i due autori seminano maggiori indizi sul personaggio, che fin qui si discosta dalla versione originale di Grant per avvicinarsi invece al V for Vendetta cinematografico dei fratelli Wachowski, da cui sono ricavate alcune idee per la trama. Sicuramente risulta molto interessante la domanda che la storia prova a porre: che cosa succederebbe se venisse data alle persone la completa libertà di autodeterminarsi? La risposta, già intuibile su questo numero, viene rimandata alla fine della saga.
Buona, infine, la costruzione della tensione che porta al drammatico climax conclusivo, dove per l’occasione Manapul abbandona la sua tipica costruzione dinamica delle tavole utilizzata nelle pagine precedenti, per una griglia un po’ più classica e ordinata, decisamente più efficace.
Dick Grayson: un eroe per tutte le occasioni
Per concludere, doppia razione di Grayson. Tom King, Tim Seeley e Mikel Janin portano l’ex-ragazzo meraviglia prima nel deserto a salvare un bambino dai grandi poteri e quindi nella base orbitale di Midnighter, presente in entrambe le storie.
Dal punto di vista del soggetto è soprattutto la prima storia che riporta definitivamente in scena il Dick Grayson amato dai lettori, un personaggio indomito che lotta e resiste fino all’ultimo respiro. In questo senso Midnighter svolge perfettamente il ruolo dell’antagonista: mentre nella prima delle due storie accusa Grayson di essere ancora il supereroe in mascherina e calzamaglia disposto a sacrificare se stesso pur di salvare una vita, nella seconda gli rivolge l’accusa opposta, quella di aver venduto se stesso e i propri valori a un’agenzia spionistica dalla dubbia morale e dagli ancora più oscuri obiettivi. In questo senso, anche considerando i poteri che sono stati assegnati al personaggio ideato da Warren Ellis per la Wildstorm, evidentemente per distinguerlo da Batman, la caratterizzazione di Midnighter risulta nel complesso simile a quella realizzata da Grant Morrison per Prometheus, antagonista ideato dallo sceneggiatore scozzese sul finire degli anni Novanta del XX secolo sulle pagine di JLA. Interessanti, poi, gli indizi su Minosse che promettono sviluppi futuri da non perdere, e la reintroduzione di Cain, per ora come semplice nome del gruppo terroristico il Pugno di Caino.
Infine Janin mostra un’ottima gestione delle pagine, spaziando con abilità dallo sviluppo orizzontale, utilizzato soprattutto nella storia ambientata nel deserto o nello scontro con Midnighter, a quello verticale, utilizzato maggiormente nella seconda storia.
Abbiamo parlato di:
Batman #40
di Scott Snyder, Greg Capullo, James Tynion IV, Sam Kieth, Brian Buccellato, Francis Manapul, Tom King, Tim Seeley, Mikel Janin
Traduzione di Stefano Visinoni
RW Lion, agosto 2015
96 pagine, spillato, colori, € 4.50
ISSN: 977188747233450097
Ultima pubblicazione su Batman La Leggenda #76 ↩
guttolo
18 Agosto 2015 a 10:51
Nel titolo è indicato numero 40 e nelle note 41 :)
la redazione
18 Agosto 2015 a 17:57
Grazie della segnalazione!