Bao: Zerocalcare e molto altro! Intervista a Michele Foschini

Bao: Zerocalcare e molto altro! Intervista a Michele Foschini

Giuseppe Pollicelli ha intervistato Michele Foschini, fondatore e direttore editoriale di Bao Publishing, una delle case editrici di fumetti attualmente più attive e in salute. Foschini si concentra sulla crescita del fumetto nelle librerie di varia e sul “fenomeno” Zerocalcare.

Non essersi laureato in Lingue e Letterature Straniere all’università Ca’ Foscari di Venezia non ha danneggiato il trevigiano Michele Foschini, classe 1976. Sia perché parla molto bene, per conto suo, inglese, francese e spagnolo, sia perché nel 2009 ha fondato a Milano, con Caterina Marietti, la casa editrice BAO Publishing, di cui è direttore editoriale (ma lui direbbe chief creative officer). E la BAO Publishing è oggi una delle sigle più dinamiche e in salute nel panorama dell’editoria italiana, anche grazie alla felicissima intuizione di dare fiducia, nel 2011, al fumettista romano Michele Rech, in arte Zerocalcare, sino a quel momento noto e apprezzato esclusivamente sul web ma, da lì in poi, destinato a diventare un indefesso scodellatore di bestseller cartacei. Ai quali, dal 7 maggio, si è aggiunto Macerie prime Sei mesi dopo, seconda parte della saga incentrata sui cambiamenti esistenziali e sulla crisi di crescita dell’alter ego dell’autore e dei suoi amici.

In libreria le sezioni dedicate al fumetto si fanno sempre più ampie. È una tendenza che proseguirà?
Le vendite di fumetti costituiscono all’incirca l’1,2% delle vendite complessive di libri in Italia. Una cifra in assoluto non altissima, tuttavia le librerie più accorte, già da qualche tempo, riservano ai fumetti degli spazi proporzionalmente ben superiori a queste percentuali. Il motivo è che da cinque anni in qua i volumi a fumetti hanno fatto registrare una crescita a doppia cifra che, per il momento, non dà segni di flessione. Naturalmente non potremo assistere ogni biennio a un raddoppio delle vendite, ma è ormai appurato che il pubblico generalista cerca e memorizza un fumettista come fa con un romanziere, dimostrando anche attenzione per i temi che in un’opera a fumetti vengono trattati. Quindi, se editori e distributori non andranno incontro a battute d’arresto, penso che almeno per il prossimo quinquennio l’andamento positivo continuerà e che al fumetto potrà accadere quanto è successo negli ultimi vent’anni al comparto dei titoli per ragazzi, che nel mercato librario rappresenta adesso il 20% del fatturato.

Quanto ha contato il fenomeno Zerocalcare?
Sicuramente tanto, è stato la spallata decisiva. Ma ci sono ormai diversi altri nostri autori che vendono bene. Buio in sala di Leo Ortolani ha totalizzato oltre 24.000 copie; Giacomo Bevilacqua, con Il suono del mondo, ha superato le 15.000; il duo formato da Teresa Radice e Stefano Turconi, dopo l’exploit  de Il porto proibito (circa 20.000 copie), ha fatto il bis con il più recente Non stancarti di andare, tirato in 15.000 copie già a partire dalla prima edizione. Sono numeri un tempo impensabili per dei libri a fumetti non incentrati su personaggi seriali come Tex, Dylan Dog o Diabolik.

Com’è maturata la decisione di puntare su Zerocalcare?
Abbiamo trattato Zerocalcare come qualsiasi altro autore che ci interessi per le storie che racconta e per come le racconta. Quando lui ha terminato il suo primo libro, La profezia dell’armadillo, e abbiamo verificato l’entità delle richieste provenienti dalle librerie ci siamo resi conto che l’attesa era grande, di certo superiore a quanto pensassimo. Ma ovviamente non ci saremmo mai aspettati quello che poi è capitato. Per fortuna all’inizio della nostra attività ci eravamo organizzati logisticamente e burocraticamente (per esempio nei rapporti con la distribuzione) in modo da fronteggiare un’eventuale rapida espansione.

Come avete fatto, finora, a trattenere Zerocalcare?
Zero ha ricevuto proposte allettantissime praticamente da tutti i maggiori editori italiani ma lui, una volta verificato che i titoli di BAO Publishing sono distribuiti più che bene, ha sempre ritenuto il rapporto con noi il migliore possibile, tanto sotto l’aspetto economico quanto sotto quello artistico ed etico. Collaborando abbiamo capito di essere estremamente affini.

Kobane Calling, edizione Francese edita da Cambourakis.

Zerocalcare funziona anche all’estero?
Ha iniziato a funzionare soprattutto dopo l’uscita di Kobane Calling, il reportage a fumetti dalla Siria, che è stato tradotto in Francia (dove ha venduto oltre 30.000 copie), Spagna, Germania, Norvegia, Brasile e Stati Uniti, e adesso traina il resto del catalogo.

BAO Publishing edita anche libri per ragazzi.
Sono una voce importante del nostro catalogo ma si tratta sempre di volumi a fumetti, non di illustrati. Abbiamo cominciato proponendo libri che stimolassero una lettura condivisa tra genitori e figli, poi però ci siamo resi conto, anche sulla base di quanto ci veniva comunicato dai lettori, che c’era spazio per proposte a fumetti rivolte al pubblico dei bambini. L’operazione ha anche un obiettivo “didattico”: educare i giovanissimi alla lettura dei fumetti. Se non vi si prende confidenza presto, si fa fatica a impadronirsi dei codici del linguaggio fumettistico.

Quali sono le uscite su cui attualmente puntate di più?
Tra non molto uscirà il primo graphic novel scritto da Roberto Saviano, l’autobiografico Sono ancora vivo, illustrato dall’israeliano Asaf Hanuka, che con noi ha già pubblicato un libro dal titolo Il Divino. Per i prossimi due anni abbiamo un nutrito programma di uscite focalizzate su Leo Ortolani e siamo convinti che la nostra recente politica di pubblicare meno titoli all’anno farà in realtà molto bene anche ai nostri introiti, perché ci consentirà di curare maggiormente la comunicazione e la contestualizzazione culturale di ogni libro. Quindi la novità che più mi emoziona è che nel 2017 pubblicavamo settantacinque novità all’anno e nel 2019 ne pubblicheremo cinquanta. Una decisione semplice, coraggiosa e difficile da applicare, ma che porterà straordinari risultati.

L’intervista si è svolta telefonicamente a maggio 2017, è poi rimasta inedita ma risulta tutt’ora attuale.

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