Bambi è una ragazzina vanitosa, problematica ed egoista ingaggiata dai “vecchi” per rapire un bambino che lei stessa ha soprannominato “Pampi”.
In questo primo episodio vediamo i due fuggire da orde di assassini che a turno cercano di catturarli per riottenere il bambino, che suscita inspiegabilmente l’interesse di molti.
Questo l’avvio di una delle primissime opere di Atsushi Kaneko, datata 1997.
L’atmosfera generale è quella di un racconto on the road, in continuo movimento e senza pause, all’aperto in corsa fra strade, discariche e locali. La storia di Kaneko dal gusto pulp, pregna di sangue, adrenalina, erotismo e violenza, in stile Tarantino, è un libro aperto su ciò che è la sua carriera di autore.
Sin da subito si notano le influenze di chi sulla propria pelle ha vissuto il periodo punk, e soprattutto la gestione registica delle inquadrature dal taglio cinematografico, che la dicono lunga sul desiderio mancato e mai sopito dell’autore di dedicarsi al cinema e sul costante citazionismo (Méliès e Lynch su tutti) delle sue opere.
Nota d’interesse è come Kaneko riesca sempre a inserire, in maniera ben sottolineata ma senza mai disturbare il focus della narrazione, una sorta di morale e a rappresentare lo spirito dell’epoca narrata.
In ogni tavola di Bambi si notano pressanti gli scarichi delle industrie addossate l’una sull’altra, le fumarole, i rottami, i cartelloni pubblicitari esagerati, i marchi e persino le statue pubblicitarie. Costantemente si parla, quasi come una nevrosi, di quanto il cibo sia contaminato e impuro, e Bambi mangia solo prodotti biologici.
L’autore riesce dunque a catalizzare la narrazione in un contesto che mostra quanto sia ficcante la presenza dell’idea di consumo nella società moderna.
Nonostante alcune sbavature, sintomo di inesperienza, la storia procede bruciante e viva, e si notano chiare le basi per le opere successive dell’autore: l’impostazione di fondo a ondate episodiche nel tentativo degli assassini di uccidere Bambi, la personalità della protagonista, la varietà di costumi e soggetti delle orde di assassini (dal punk sino ad arrivare al western e alle imboscate tipiche dei banditi), ricordano molto da vicino Deathco, che si presenta quasi come una evoluzione, con cambio di mood e toni più cupi, di questa serie.
Il tratto è molto pulito, grottesco e sinuoso, tipico del primo periodo di Kaneko e pienamente aderente con quello utilizzato nella successiva Soil, ma diametralmente opposto all’uso abbondante di neri visibile in Wet Moon e Deathco, le sue opere più recenti.
L’autore dimostra di aver sempre qualcosa da dire, con un esordio ben bilanciato, semplice, coinvolgente e stimolante, sebbene ancora acerbo: Kaneko sembra non sbagliare un colpo.
Abbiamo parlato di:
Bambi
Atsushi Kaneko
Traduzione di Marco Franca
Star Comics, gennaio 2016
208 pagine, brossurato, bianco e nero – 5,90 €
ISBN: 9788869206153