Rosso, Giulia e Pezzettino alla ricerca di sé stessi: tre albi illustrati che affrontano il tema dell’identità
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Rosso, Giulia e Pezzettino alla ricerca di sé stessi: tre albi illustrati che affrontano il tema dell’identità

Rosso, Giulia e Pezzettino sono i protagonisti di tre albi illustrati che hanno in comune un tema importante, quello della ricerca dell’identità. Tre modi differenti di scoprire sé stessi attraverso l’incontro con l’altro. La storia di Rosso, un pastello a cera che nonostante l’etichetta rossa dipinge solamente blu, quella di Giulia, una bimba che si sente più vicina all’universo maschile e, infine, il viaggio di Pezzettino, che vuole scoprire se è parte di qualcosa più grande di lui, ci mostreranno con modalità differenti che l’accettazione di sé stessi è sempre un lungo e tortuoso percorso, dal quale però non sono escluse soddisfazioni e consapevolezze che ci fanno crescere ed essere orgogliosi della nostra unicità.

Rosso di Michael Hall (Il Castoro, 2016)

Il protagonista di questo albo illustrato è un pastello a cera blu. Un pastello a cera blu avvolto in una etichetta rossa. Un’etichetta rossa con scritto Rosso proprio al centro. La voce narrante è una matita, e l’ambientazione di tutta la storia è un astuccio ben fornito. La didascalia appiccicosa “Rosso”, scritta proprio attorno al suo “corpo”, non creava dubbi: Rosso doveva essere e, soprattutto, comportarsi come un pastello a cera rosso. Perché è quello che gli altri si aspettavano da lui, che la società si aspettava da lui. E se non ci sarebbe riuscito sicuramente era lui ad essere sbagliato. Rosso, però, per quanto si sforzasse, continuava a colorare di blu. A scuola un suo compagno, il pastello Scarlatto, decise di prendersene cura e gli insegnargli come disegnare e colorare cinque belle fragole rosse, ma Rosso non ci riuscì. Sua mamma Verde Oliva credeva dipendesse dal fatto che non si era mai mischiato con altri colori, i sui nonni – Argento e Grigio – diedero la colpa al riscaldamento. E presto tutti i membri dell’astuccio, sbigottiti e scandalizzati, cercarono disperatamente una soluzione “normalizzatrice”. Ci vorrà l’intervento dell’intelligente pastello Prugna a dare una svolta alla vicenda con la sua semplice soluzione: assecondare l’indole di Rosso. Perché se sei blu ti ostini a disegnare fragole? Puoi colorare delle bellissime campanule! E non sprecare tempo a colorare volpi, ma esercitati con le balene, con i mari, con i cieli…

Credo che Rosso sia un’opera importantissima poiché riesce ad affrontare un tema fondamentale della letteratura per l’infanzia, quello della ricerca della propria identità, attraverso una storia immediata e un’illustrazione ad effetto (collage con colori forti su sfondo nero – l’interno dell’astuccio/società). Tutta la vicenda è una grande metafora che così raccontata può arrivare anche ai più piccoli, offrendo loro nuovi punti di vista, nuovi spunti e nuove visioni sulle convenzioni, sui pregiudizi e non solo. Può far riflettere sui processi d’accettazione di sé e sulla consapevolezza della propria forza, unicità e originalità. Perché a tutti prima o poi capiterà di avere appiccicato alla schiena una fastidiosa etichetta sbagliata. 

Storia di Giulia che aveva un’ombra da bambino di Christian Bruel e Anne Bozellec (Settenove, 2015)

Giulia è una bambina vivace e poco aggraziata. I genitori la rimproverano continuamente di essere un maschiaccio. Tanto che un mattino, Giulia si sveglia e trova attaccata ai suoi piedi un’ombra da bambino. L’ombra la segue ovunque, imita i suoi gesti e si prende gioco di lei: quando Giulia fa dei giochi da femmine, la sua ombra fa dei giochi da maschi. Quando fa dei giochi da maschi invece, la sua ombra fa gli stessi giochi. Per questo Giulia è molto triste, non si riconosce più perché per essere amata davvero dovrebbe essere un’altra, diversa da ciò che è veramente. Anche in questa narrazione la svolta avviene con un incontro. Un bambino che vive la sua stessa condizione riuscirà a farle capire che entrambi hanno il diritto di essere quello che sono, di decidere quello che amano e quello che non amano, senza etichette che impediscano loro di essere sé stessi.

 Storia di Giulia non è proprio una novità: è la riedizione, quarant’anni più tardi, di un albo illustrato che ha segnato la storia della letteratura francese per l’infanzia. Pubblicato nel 1978 dalle Edizioni dalla parte delle bambine (Milano) è stato ora riproposto da Settenove. È indispensabile parlare di questo libro quando si affronta il tema dell’identità, e in particolar modo dell’identità di genere. Storia di Giulia che aveva un’ombra da bambino ci ricorda che la libertà di essere riconosciuti come “persone”, speciali e uniche, senza stereotipi, è un diritto fondamentale per ogni essere umano. L’illustrazione è eccezionalmente minimalista, intimista e raffinata.

Pezzettino di Leo Lionni (Babalibri, 2006)

Pezzettino di Leo Lionni è un classico della letteratura per l’infanzia. Tanti ne hanno parlato e ne hanno scritto. È un breve racconto colmo di poesia, che – anche grazie all’inconfondibile impatto grafico dell’autore – aiuta i bambini a riflettere su sé stessi, sulla necessità di essere accettati dagli altri, sul timore di non sapere ancora chi si è esattamente e quale sia la propria strada futura. Pezzettino, il protagonista, è in cerca della propria identità. È così piccolino in confronto ai suoi amici – che sono tutti grandi e grossi, capaci di volare, nuotare, arrampicarsi – che si convince di essere un pezzetto di qualcun altro. Per questo comincia una ricerca costellata di tanti incontri che, alla fine, lo porterà a esclamare al colmo dello stupore e della felicità: “Io sono me stesso!” Ogni bambino, ogni ragazzino non è altro che pezzettino quando, nell’affrontare le sue prime esperienze di vita, si chiede cosa farà nel futuro, quale lavoro sceglierà, quando cerca tra i compagni chi è più simile a lui, quando fatica a far parte di un gruppo, quando non riesce a essere accettato, quando scopre qualcosa in più di sé stesso che non immaginava. Sicuramente la ricerca d’identità di Pezzettino è diversa da quella di Rosso e da quella di Giulia, che sono sicuramente più simili, ma è altrettanto importante, se affrontiamo questo tema, nel panorama negli albi per l’infanzia.

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