I miei cinque fumetti per l’inverno del 2024!
Il primo gatto nello spazio mangia la pizza! di Mac Barnett e Shawn Harris – traduzione di Sara Ragusa (Terre di mezzo)
Un fumetto ridicolo, spiritoso e divertente… dal quel genio di Mac Barnett e con le ironiche illustrazioni di Shawn Harris.
Colori vividi, allegria contagiosa dei protagonisti, umorismo assurdo e raffinato dell’autore rendono questo fumetto adatto a bimbe e bimbi che amano ridere di gusto. Ho riso molto anch’io.
Qualcosa di terribile sta accadendo in cielo: la luna è quasi scomparsa, è tutta smangiucchiata. Solo un eroe può salvare l’umanità dalla questa catastrofe imminente: sarà un gatto che, lanciato nello spazio, e accompagnato dalla Regina della Luna e da un robot taglia-unghie – viaggerà attraverso mondi straordinari e proverà a salvare il pianeta… ma senza mai dimenticare la sua più grande passione, la pizza!
Riusciranno questi improbabili eroi a salvare la luna in tempo? Il robot trova il suo ruolo nel mondo e nel vasto universo? E, soprattutto, il primo gatto nello spazio riuscirà a mangiare della pizza? Età: 8+
L’abito non fa il lupo di Sid Sharp – traduzione di Miriam Pedata (Giralangolo)
Giocoso, malinconico, visivamente affascinante, ironico e oscuro (mi ha ricordato vagamente Jon Klassen e anche un po’ Edward Gorey), questo breve fumetto capovolge l’idea del “lupo che si traveste da pecora” e accompagna i lettori nel “bosco del conformismo”, facendo riflettere sulle maschere che ognuno indossa per paura di non essere accettato. Sia Sharp utilizza una premessa originale, archetipica (tuttavia dolce) per sollevare domande profonde su apparenze e pregiudizi, conformità, empatia, connessione e il valore della comunità.
La scorta di more di Greg è ai minimi storici. Non ha scelta, se vuole continuare a sorseggiare il tè che tanto ama deve inoltrarsi nel bosco e vedersela con i lupi. Per farlo, adotta una soluzione geniale: si cuce un vestito da lupo che nasconde completamente le sue fattezze da pecora. Al principio, non è così male trovarsi nei panni di un predatore. È bello sentirsi sicuri e spavaldi, e così quando incontra un piccolo gruppo di lupi, suoi simili, Greg li approccia cercando di essere più naturale possibile… ma con risultati pericolosamente ridicoli. Più passa il tempo, più il travestimento si strappa e inizia a rivelare i ciuffi di una bianca coda vaporosa. Greg non può più fingere, e quando decide di buttare giù la maschera e prepararsi a essere sbranato… sarà accolto dalla più inaspettata delle sorprese. Età: 11+
La prima volta di ogni cosa di Dan Santat – traduzione di Laura Tenorini (Il Castoro)
Un fumetto di formazione tenero, dolcissimo, sincero: mi ha fatto ricordare la prima vacanza studio a Londra da sedicenne, grazie ad una modalità di racconto davvero realistica e che rispecchia perfettamente quel terrore, imbarazzo, esaltazione di ogni prima volta che si vive da adolescenti. Il protagonista, tra l’altro, è adorabile e i disegni deliziosi.
La storia è semplice, ma il modo di narrazione è davvero accogliente: Dan è sempre stato un bravo ragazzo. Il tipo di ragazzo che ascolta gli insegnanti, aiuta in casa e sta lontano dai guai. Ma essere un bravo ragazzo non gli impedisce di essere preso di mira dai bulli e di sentirsi invisibile. Per questo ha davvero poche aspettative quando i suoi genitori, alla fine dei difficili anni delle medie, lo mandano in vacanza-studio in Europa. Inaspettatamente, il suo sarà un viaggio di prime volte, esaltanti e commoventi, in cui imparerà a conoscere il mondo e soprattutto se stesso. Età: 10+
Roaming di Jillian e Mariko Tamaki – traduzione di Caterina Marietti Bao Publishing (Bao Publishing)
Spring Break, 2009, cinque giorni, tre amiche e una grande città: Zoe, Dani e Fiona – giovanissime donne, nel passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta – sono canadesi e si trovano a New York per la prima volta. Hanno qualche giorno da passare insieme e una lunga lista di cose da provare, fare e visitare. Le vecchie amiche Dani e Zoe non si vedono dai tempi del liceo e, per questo viaggio, si aggiunge l’esuberante Fiona, compagna di corso di Dani. Sarà proprio quest’ultima a rivelarsi come elemento dirompente all’interno delle dinamiche tra ragazze, suscitando conflitti emotivi e relazionali fino ad allora mai provati.
Un romanzo a fumetti di formazione, di scoperta, di ridefinizione di sé, di “vagabondaggio emotivo”, “volubile”, poetico, doloroso, sincero e brulicante di vita (nella sua quotidianità simbolica). La magia di questo fumetto prende vita grazie alle tavole colorate in nero, indaco e rosa, morbide e squisite. La visione singolare ed elegante delle cucine Tamaki di un paradiso urbano – una metropoli cacofonica che tuttavia rivela lentamente le sue imperfezioni al ritmo dei suoi abitanti – è un capolavoro, e potrebbe diventare un classico futuro per le nuove generazioni, perché i romanzi delle cugine Tamaki trasmettono l’euforia della giovinezza e ci ricordano di quanto sia esilarante essere giovani, essere innamorati, esplorare nuovi luoghi e, soprattutto, aspetti di se stessi, sperimentare ogni emozione, buona o cattiva, intensamente.
(Sono passati 10 anni da quando ho letto per la prima volta E la chiamano estate, sempre delle cugine Jillian e Mariko Tamaki, e quando lo rileggo mi esalto come la prima volta: e credo che questo nuovo fumetto sia un po’ il la prosecuzione del loro lavoro, non solo cromatico, ma di indagine psicologica sulla crescita emotiva). Età: 17+
Maltempo di Afred (Bao Publishing)
Mimmo vive in un paesino del sud Italia dove non succede mai niente. Per dire la verità, ultimamente questa affermazione è meno vera del solito: ci sono nuovi cantieri che regaleranno alla zona degli hotel che hanno già il sapore degli eco mostri. Di tutto questo, però, a Mimmo non importa niente: ha saputo che nella piazza del paese si terranno le selezioni locali per un talent show musicale della televisione, e chiama a raccolta i suoi amici di sempre per rimettere insieme il loro complesso, così allo sbando che dopo anni ancora non gli hanno trovato un nome.
Nato nel 1976 in Francia da una coppia di attori teatrali, Alfred – pseudonimo di Lionel Pappagalli – è uno dei più talentuosi fumettisti francesi contemporanei. Noto principalmente per il suo lavoro di disegnatore, nel 2013 scrive e disegna l’opera che mi ha fatto innamorare di lui: Come prima, il suo primo graphic novel da autore completo, che è aggiudicato il Fauve d’or al Festival d’Angoulême.
Con il fumetto Maltempo, uscito pochi giorni fa per Bao Publishing, l’autore chiude la sua “trilogia italiana” e ci incanta – ancora una volta – con un racconto che vibra di calda luce mediterranea nei suoi splendidi, silenziosi e contemplativi paesaggi. Una trilogia le cui storie non hanno nulla in comune, tranne l’Italia, paese con cui l’autore mantiene un rapporto strettamente intimo. L’opera, infatti, si caratterizza per una particolare attenzione alle profondità della coscienza e del ricordo. Alfred pratica da diversi anni sessioni di ipnosi per portare in superficie frammenti del passato e, questa storia ne è fortemente influenzata; è, infatti, costruita sui suoi quaderni personali, in cui ha raccolto i suoi ricordi d’infanzia in Italia, le sue sensazioni, le fantasie, schizzi e immagini cinematografiche. Il finale, inaspettato, rende il tutto ancora più delizioso. Età: per adulti
Una bella sorpresa: esistono davvero due canzoni di cui Alfred ha scritto sia i testi in italiano che la musica: Maltempo Uno e Notturno e si possono trovare qui: https://www.youtube.com/channel/UC_VSkHvT-EOJR91vryx5rGg