L’eterna diatriba su chi abbia il diritto di paternità del linguaggio più originale del XX secolo, è ancora lontana dal risolversi. Secondo molti critici, il fumetto sarebbe nato con Yellow Kid di Richard Felton Outcoult; il famoso monello con camicione giallo (ma inizialmente era blu) fu il protagonista di una serie a fumetti intitolata At the Circus in Hogan’s Alley, e pubblicata sul The World di Joseph Pulitzer (quello del famoso premio, proprio lui). Yellow Kid si esprimeva tramite dialoghi scritti sul suo camicione giallo, le prime nuvolette comparvero sulla tavola del 10 novembre 1895 ma solo per i personaggi di contorno. Bisognerà aspettare la prima apparizione di Yellow Kid sul supplemento domenicale dell’American Journal di William Hearst, il 25 ottobre 1896, per vedere Yellow Kid esprimersi attraverso una nuvoletta.
La sunday pages di Yellow Kid datata 10 novembre 1895Sunday pages di Yellow Kid del 25 ottobre 1896.
La tesi secondo la quale Yellow Kid sarebbe stato il primo personaggio dei fumetti fu esposta da Coulton Waugh nel suo saggio The Comics pubblicato nel 1947. Ora, Waugh non era un critico ma un illustratore e fumettista che ereditò dal grandissimo Milton Caniff la strip Dick Dare da lui creata nel 1933; Waugh vi lavorò ininterrottamente fino al 1944, anno in cui abbandonò la matita per dedicarsi alla saggistica. E il suo The Comics fu in effetti il primo e importante saggio dedicato al fumetto, in cui l’autore descriveva, secondo la sua opinione, le caratteristiche che un fumetto doveva avere per essere dichiarato tale: la sequenzialità narrativa (attraverso l’uso delle vignette), la ricorrenza dei personaggi nella serie e il testo narrativo all’interno delle vignette. Come giustamente scrive il fumettologo Gianfranco Goria, in realtà solo la sequenzialità narrativa attraverso le vignette è indispensabile per definire un fumetto come tale; ricordate un certo Will Eisenr? Il fumetto è arte sequenziale, quindi raccontare attraverso le immagini. Possiamo fare a meno delle parole e del personaggio ricorrente e questo l’ormai lunga storia dei comics lo ha ampiamente dimostrato.
Una delle tante edizioni di “The Comics” di Coulton Waugh.
È più sensato presumere, invece, che Colton Waugh abbia deliberatamente “ideato queste tre regole” per far si che fosse proprio Yellow Kid il primo personaggio della storia dei comics. In parole povere avrebbe dato di proposito una bella spinta a Yellow Kid.
In realtà se andiamo un po’ più indietro nel tempo, esattamente nel 1827, allora possiamo presumere che nelle strip satiriche di Histoire de M. Jabot dello svizzero Rudolphe Töpffer, vi sia già il racconto sequenziale mediante l’uso di più vignette e c’è da presumere che Töpffer sia stato il primo ad intuire, capire e usare tale linguaggio. Quasi settant’anni prima di Richard Outcoult.
E sempre prima dell’autore di Yellow Kid, nel 1865, il tedesco Wilhelm Bush creò i personaggi di Max e Moritz, due monelli le cui avventure furono raccontate mediante l’uso delle vignette in sequenza, tanto che vengono spesso citati come i precursori del fumetto moderno.
“Histoire de M. Jabot” di Rudolphe Töpffer.
Ma lasciamo l’Europa e torniamo negli Stati Uniti. Perché se andiamo a spulciare i personaggi creati nel periodo di Yellow Kid, una serie salta subito all’occhio. Si tratta di Little Bears, realizzata da James Guilford Swinnerton pubblicata per la prima volta sul quotidiano del magnate William R. Hearst, San Francisco Examiner, nel 1893 e con regolarità già dal 1894. Nelle strip di Swinnerton c’erano già gli elementi del fumetto con l’aggiunta della nuvoletta parlante che Swinnerton usa fin dal 1892, quindi ben tre anni prima di Outcoult. Perché se è vero che il fumetto è un’arte sequenziale, è anche vero che il linguaggio, e soprattutto il dialogo, nella stragrande maggioranza delle volte viene espresso attraverso la nuvoletta che, a essere sinceri, nel corso dei decenni è divenuta il simbolo iconografico del fumetto. Vi ricordate le definizioni di “Fumetto” su qualche dizionario o enciclopedia degli anni ’80? “Mezzo con cui i personaggi si esprimono attraverso l’uso di nuvolette… ” O qualcosa del genere. E poi la classica immagine di Topolino ad accompagnare il tutto.
“Little Bears” di James G. Swinnerton.
E bisogna dire che Swinnerton, grazie ai suoi Little Bears fu uno dei primi fumetti con protagonisti animali parlanti, caratteristica che userà anche in Mr. Jack, una spassosa tigre play boy. Il personaggio più famoso di Swinnerton rimane comunque Little Jimmy , che l’autore disegnò per ben cinquant’anni.
Insomma, la contesa su chi abbia inventato il fumetto è ardua, ma alla luce di quanto è emerso negli ultimi anni, possiamo affermare tranquillamente che Yellow Kid non fu il primo personaggio della storia dei fumetti; uno dei primi, certamente, ma il primo direi proprio di no.
Se devo esprimere la mia modesta opinione, Rudolphe Töpffer aveva già dato le basi per il fumetto moderno. E pertanto credo che sia giusto considerarlo l’inventore del fumetto.
Ma, ripeto, è solo la mia opinione.
2 thoughts on “Chi ha inventato davvero il fumetto?”
Caro Ned il primo” fumetto “ anch’io penso sia Yellow kid, poiché è il primo personaggio che ha coscienza di ciò che gli sta intorno, ma nel dubbio, nella mia collezione ho anche lala prima edizione di mr Jabot.
Ned nasce in Svizzera nel 1975 ma si trasferisce subito a Lecce dove scopre il fumetto dopo la metà degli anni '80 innamorandosi di un autore folle che risponde al nome di Jacovitti. All'inizio degli anni '90 si trasferisce a Roma per frequentare la Scuola Internazionale di Comics; nel 1992 conosce il suo idolo, Jacovitti. Gli fa vedere i suoi disegni e dopo un paio di giorni il grande cartoonist lo chiama per affidargli alcuni suoi lavori da inchiostrare. Inizia così una collaborazione con Jacovitti che durerà quasi cinque anni e in cui Ned ha il privilegio di disegnare salami, vermi, dadi, illustrazioni e naturalmente Cocco Bill.
Dopo la morte di Jacovitti avvenuta nel 1997 Ned inizia un periodo di ferma volontaria, si trasferisce a Milano e ritornerà nel mondo dei comics esordendo come autore completo con il fumetto “Ci vediamo domani” edito dalle Edizioni BD. Nel frattempo lavora per la corporation Zara per cui realizza una serie di strip per la loro rivista di moda IN.
Dopo una breve pausa a Belgrado, ritorna a Lecce dove vive, disegna e tiene il corso di fumetto Comic Author In The Spotlight.
Caro Ned il primo” fumetto “ anch’io penso sia Yellow kid, poiché è il primo personaggio che ha coscienza di ciò che gli sta intorno, ma nel dubbio, nella mia collezione ho anche lala prima edizione di mr Jabot.
Caro Giancarlo,
resterà un eterno dilemma… nel dubbio anch’io possiedo sia YK che Jabot.. e tifo per Töpfer, e per le sue intuizioni… Grazie per aver scritto…